27 febbraio 2013

Rallenta il mercato del lusso in Cina


Finiti i tempi quando un cliente entrava nei negozi di Prada o Gucci o della Rolex e comprava  per 500,000 euro di merce in un ora.
A Hong Kong un giorno vidi un "mainlander" (continentale, cosi vengono chiamati quelli della Cina Popolare), comprare un gioiello da 650,000 mila dollari per la sua concubina e pagare in contanti come se niente fosse.

L'articolo

Bersani tocca il fondo e scava



Peggio che toccare il fondo c'è solo iniziare a scavare. E il Pd sembra pronto a farlo. Doveva solo presentarsi e annunciare le sue dimissioni, avrebbe potuto anche sbrigare la pratica con uno stringato comunicato, invece Bersani ammette la «delusione» ma in sostanza dà la colpa all'arbitro cornuto (la legge elettorale, l'austerità, la politica «moralmente non credibile»), mentre «guardando il voto non siamo noi il problema».

Leggi l'articolo

Sono tutti patetici.

26 febbraio 2013

Abbiamo vinto


Finalmente è finito il carnevale preelettorale che ci ha deliziato per più di un mese, in un continuo e prevedibile tutti contro tutti. Adesso, considerati i risultati della consultazione, è appena iniziato il carnevale post elettorale, che non sarà affatto meno noioso, previsto ed inconcludente del precedente.
Dai primi commenti a caldo dei vari partiti in lizza sui risultati rileviamo tuttavia un motivo di grande sollievo: nessuno è rimasto insoddisfatto e tutti, in un modo o nell’altro, hanno confidato al paese di avere vinto contro la sorte avversa ed il destino cinico e baro. Esaminiamoli con cura.
I democratici sono felici per aver conquistato il premio di maggioranza alla Camera, grazie ad un 0,40% e si sono lamentati che una legge elettorale sciagurata non abbia loro consentito di ripetere l’exploit al Senato. Non è stato precisato se la legge è sciagurata solo per quanto riguarda il Senato e saggia per la Camera, ma non sempre c’è tempo per chiarirsi le idee.
La coalizione di centro destra è molto soddisfatta per l’eccezionale recupero rispetto a quanto prevedevano inizialmente i sondaggi, grazie alla fortunata performance di Silvio Berlusconi in campagna elettorale. Non ha nessuna rilevanza che la coalizione abbia perso quasi diciotto punti percentuali rispetto a cinque anni fa.
Il commento più paradossale è quello del premier uscente Mario Monti: “Credo che considerando il quadro attuale, abbiamo acquisito, se possibile, anche più rilievo”. Anche in questa caso il Professore non ha perso l’occasione di dimostrare la sua totale incomprensione di ciò che succede: è sciocco o ci fa? Il suo raggruppamento non conta assolutamente nulla, nessuno ha alcun interesse a cercare il suo appoggio per costituire una maggioranza di governo, ma lui non l’ha capito. Ed una vera perla è quel “se possibile”. Ma lui crede veramente  che i cittadini, salvo quelli che l’hanno votato, siano tutti degli imbecilli? Ossia delle persone che, come lui stesso, non capiscono niente?
Non parliamo poi dei partiti o raggruppamenti che sono rimasti fuori dal Parlamento. Ingroia è molto soddisfatto del suo flop, ottenuto dopo solo un paio di mesi dalla nascita del partito. Giannino è felice perché, secondo lui, la sua discesa in campo con un proprio partito ha impedito la vittoria di Berlusconi. Fini, escluso dalla Camera, ha avuto il buon senso di stare zitto: forse ha già raggiunto il suo buen retiro di Montecarlo. Data la sua familiarità con quella località, sa che al gioco si può vincere o si può perdere e lui ha perso per aver puntato il numero sbagliato
L’unico vero vincitore di queste elezioni è stato senza alcun dubbio il Movimento Cinque Stelle. Ed il suo inventore e leader, Beppe Grillo, si è distinto per un comportamento di cui nessuno lo avrebbe creduto capace. Si è rinchiuso nel silenzio di casa sua e non ha rilasciato alcun commento. Evidentemente per lui non servono le parole: bastano i fatti, estremamente eloquenti.

Calcoli


Il ritornello che più spesso ricorre nelle dichiarazioni, discorsi, conferenze stampa (di solito tutti mortalmente uggiosi) del Professor Mario Monti, Presidente del Consiglio uscente e candidato Premier (non certo candidato alle elezioni, dato che è già parlamentare nominato dal Presidente della Repubblica per misteriosi altissimi meriti scientifici, e non certo eletto dal popolo cosiddetto sovrano)  ci informa che solo il suo intervento salvifico ha permesso di evitare all’Italia di precipitare nel baratro sul cui orlo vent’anni di berlusconismo avevano condotto il paese. E inoltre il Professore non manca mai di far notare come nessuna delle promesse riforme sia stata realizzata in vent’anni di governo del centro destra.
L’argomento ha trovato subito accoglienza entusiastica da parte delle sinistre, che non hanno mancato di rilevare come solo un voto plebiscitario ai loro partiti potrà permettere un vero rinnovamento non solo del modo di fare politica, ma anche e soprattutto di realizzare tutte quelle riforme che il paese necessita. Quali non viene mai precisato…
Tralasciando ogni ulteriore considerazione sulla realtà del “salvataggio”, sulle cui strabilianti caratteristiche ci siamo più volte soffermati, sembra opportuno rinfrescare un po’ la memoria all’esimio cattedratico, ed a coloro che ne sposano acriticamente le posizioni, su quanto è realmente successo negli anni passati.
Innanzitutto è necessario ricordare che Berlusconi, alla guida del centrodestra, entrò in politica (lui non si permise di salire…) nel marzo 1984; quindi esattamente 19 anni fa. Forse l’arrotondamento a vent’anni più o meno maliziosamente vuole richiamare un ventennio di non felice memoria. In questo periodo il centrodestra – sempre con Berlusconi premier – governò per 3292 giorni, pari a nove anni. Per contro il centrosinistra ed i governi tecnici governarono per 3643 giorni, pari a dieci anni. L’unica differenza fu che nel centrosinistra si alternarono ben sette governi (Dini, Amato, Prodi 2 volte, D’Alema pure 2 volte, ed infine Monti), con una durata media di 17 mesi, più o meno come i governi della prima repubblica.
E’ certamente vero che i governi di centrodestra non hanno affatto governato bene e saggiamente, e non hanno saputo realizzare se non in minima parte quelle riforme che avevano sempre promesso in campagna elettorale. Ma che dire dei governi di centro sinistra e di quello tecnico, che pur avendo trascorso più tempo al timone del paese non hanno certamente realizzato alcunché, ed il cui impegno principale fu spesso quello di cancellare i pochi provvedimenti effettivamente presi dal centrodestra.
Un po’ più di serietà anche sulle date non sarebbe male. O forse il Professore, che in pubblico non manca mai di consultare fogli di appunti, si sbaglia regolarmente di pagina? In fondo lui di sbagli – che non ammette mai – se ne intende per diuturna pratica.
 Il Bertoldo

25 febbraio 2013

Crescita


Il Presidente Monti, in un’ultima apparizione televisiva a Porta a Porta prima delle elezioni, interrogato dai giornalisti presenti ha insistentemente affermato, con la consueta sicumera, che la sua prima preoccupazione, una volta sistemati i conti dell’Italia (è l’unico a crederci), è sempre stata quella di far ripartire la “crescita” dopo un ventennio di stagnazione.
Dobbiamo riconoscere onestamente che quel suo intendimento ha trovato piena realizzazione in poco più di un anno, anche se non esattamente nei settori che i suoi concittadini avrebbero preferito. Durante la sua permanenza al governo infatti sono cresciuti ampiamente: l’età pensionabile, il debito pubblico, il prelievo fiscale, la disoccupazione, i fallimenti, la disistima dei cittadini nei suoi confronti. Il solo piccolo neo è stata la pesante diminuzione del PIL: d’altra parte, cosa si può chiedere di più a chi da tempo sostiene di vedere luci in fondo al tunnel? L’importante è crederci, anche se ben pochi, eccezion fatta per i suoi sponsor germanici, sono disposti a credere ai suoi illusionismi sgangherati.
Peraltro dobbiamo riconoscere che di crescita, almeno lui, ne ha fatta e molta. Innanzi tutto è cresciuta a dismisura la sua alterigia. Basta cercare sul sito del governo: la sua biografia, al contrario di quelle dei suoi ministri, è ridotta a nome, cognome, luogo e data di nascita e la citazione di essere stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica (e chi altro avrebbe potuto farlo?). Nessun accenno alla sua attività scientifica o politica, basta che tutti sappiano che la sua nomina a senatore significa che lui “ha illustrato la Patria per altissimi (e sottolineo gli altissimi) meriti nel campo sociale, scientifica, artistico e letterario” come stabilisce il secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione.
Un altro leit motif delle soporifere concioni montiane afferma che con lui la valutazione dell’Italia in campo internazionale è ora molto più alta. Qui dobbiamo riconoscere che ha ragione: l’Italia occupa il gradino più alto del podio e merita un applauso per le sue prestazioni. In Europa ha il più alto rapporto debito/PIL, la più alta pressione fiscale, e così via.
Insomma, diamo a Mario Monti quello che è di Mario Monti: la crescita c’è stata, anche se tutti gli italiani avrebbero preferito crescere in tutt’altri settori.
 Il Bertoldo

Mario Monti e i master americani


Fatevi raccontare com’è che Mario Monti è stato di fatto bocciato dallo stesso dipartimento di economia dell’università di Yale, ove qualcuno vocifera che abbia preso un master in economia, cosa neanche sicura perché egli non ce lo fa sapere. Due cose sono invece sicure: primo, egli ha provato a conseguire il PhD a Yale e, secondo, non c’è riuscito.

Tornerò sui master e sulla biografia di Mario Monti, ma per ora fatevi raccontare. Orbene, dovete sapere che non appena fu elevato al rango di presidente del consiglio e presentò il pacchetto fiscale che tutti – ahinoi – conosciamo, la cosa fece talmente scalpore che risuonò oltreoceano, fino al dipartimento di economia di Yale. Il cui professore di Macroeconomia (W. Nordhaus) all’esame scritto finale di Economics 122 (che è un corso per matricole) tenutosi il 12 dicembre 2011, inserisce tra le altre, la seguente domanda: «In Italia, il nuovo primo ministro, Mario Monti (che è stato per qualche tempo studente qui a Yale), ha imposto un nuovo pacchetto fiscale. [Segue, in breve, in cosa consiste il pacchetto]. Spiegate com’è che, se si assume – semplicisticamente e irrealisticamente – che il pacchetto non avrà alcun effetto sul Pil, allora esso migliorerebbe il rapporto debito/pil di quel Paese».

Il rapporto debito/pil è una cosa facile da capire e lo potete calcolare anche per voi stessi. Fate il rapporto tra tutti i vostri debiti (rata dell’auto, del mutuo di casa, etc.) e quanto producete: se quel rapporto è uguale a 1 (o del 100%) allora producete tanto quanto per onorare i debiti. Insomma, più quel rapporto è maggiore del 100% tanto peggio siete messi. Sia chiaro: è solo un indicatore come tanti, e da sé dice poco. Ad esempio, nel 2011 quel rapporto fu oltre il 200% per il Giappone e meno del 160% per la Grecia, ma la cronaca economica tra i due Paesi è stata ben differente. Un po’ come la temperatura del vostro corpo, un indicatore e basta: se misurate 36 state probabilmente bene, ma non è detto; e se misurate 38 un problema c’è, ma potrebbe essere irrilevante e passeggero.

Ad ogni buon conto, Mario Monti decise che quel rapporto doveva abbassarlo e, avanzando l’ipotesi – che gli studenti di economia a Yale imparano sin dal primo anno essere un’ipotesi «semplicistica e irrealistica» – che il suo pacchetto fiscale non avesse alcun impatto sul Pil, ci ha tartassati. Hanno ragione le matricole di Yale o il prof. della Bocconi? Vanno bocciati gli studenti o il professor Monti? I fatti (fonte Eurostat): il rapporto debito/Pil italiano era 119.9 nel terzo trimestre del 2011 e 127.3 nel terzo trimestre 2012. Monti è bocciato da Yale.

Ma chi è Mario Monti? Nel sito del governo italiano ci sono i curricula di tutti i ministri e ognuno si preoccupa di farci sapere chi è, cosa ha fatto nella vita, quali traguardi ha raggiunto, quali riconoscimenti o apprezzamenti ha avuto da altri. Un atto dovuto, rispettoso del Paese che si sta governando. Non volevo credere ai miei occhi quando ho letto il curriculum di Mario Monti nel sito del governo italiano. Ecco qua: «Sono nato nel 1943 a Varese e nel 2011 sono stato nominato senatore a vita». Punto. Vi prego, leggete e verificate voi stessi. Se pensate di votarlo, sappiate che il mio portinaio ha più titoli di lui per fare il presidente del consiglio: è nato a Varese, è nato dopo (cioè è più giovane), e non soffre della sgradevole posizione di essere candidato in un parlamento ove vi è stato nominato a vita.

Infine c’è l’abbaglio del master americano. Consentitemi di spiegarvi cos’è un master americano. Dopo gli studi superiori, i giovani americani vanno all’università – al college  dicono loro – ove studiano per 4 anni, alla fine dei quali conseguono quel che si chiama bachelor, ed è un titolo generico. Chi continua gli studi per essere qualcosa di specifico (matematico, chimico, ingegnere, economista, etc.) s’iscrive alla cosiddetta Graduate school, che in media dura 5 anni. Nei primi anni due si frequentano corsi e si sostengono esami tostissimi: si studia di giorno e di notte, senza sosta. Gli ultimi 3 anni sono ancora più tosti: sono occupati in attività di ricerca fino a produrre risultati originali e alla fine dei quali, e se risultati originali sono stati ottenuti, si consegue il PhD, l’unico titolo che dà il diritto di fregiarsi dell’appellativo di dottore. Tipicamente, un quarto di chi è entrato molla dopo 2 anni, o perché non regge lo stress o semplicemente perché non all’altezza: a costoro l’università dà il titolo di master. Per farla breve, un master americano altro non è che un PhD fallito. Solo un provinciale come Oscar Giannino poteva vantarsi di cotanto titolo.

Ad esempio, il ministro Passera è un master americano, mentre il ministro Grilli è un vero PhD. E Mario Monti? Lui non ci fa la cortesia di dirci chi veramente è, e cosa abbia veramente fatto. Io so solo due cose. Una è che se a Yale è stato solo un anno, allora ha mollato ancora prima di accumulare i titoli per essere gratificato financo del master. La seconda è che quando ho chiesto ad un fidato amico, direttore del dipartimento di economia di una importante università americana, quale fosse stato il contributo di Mario Monti all’economia, egli mi ha risposto: zero. Non sono un economista e non sono in grado di valutare, ma deve essere vero: fosse stato diversamente, una persona normale l’avrebbe scritto nel curriculum da far conoscere al popolo che governa e che egli deve considerare, evidentemente, troppo indegno per essere informato.

Franco Battaglia

24 febbraio 2013

Tecnologia


Da anni tutti i governi che si sono succeduti hanno proclamato l’intenzione di avvalersi delle nuove tecnologie informatiche per semplificare e rendere sempre più rapide le procedure burocratiche ed amministrative. L’intenzione è non soltanto assolutamente lodevole ed apprezzabile, soprattutto considerando i notevolissimi livelli raggiunti da tali tecnologie, ma potrebbe costituire un primo passo in vista di una sostanziale e da sempre invocata riduzione dei costi dell’amministrazione pubblica. E, se possiamo permetterci un’espressione molto comune, è proprio qui che casca l’asino. Quale funzionario pubblico si darebbe da fare per ridimensionare l’amministrazione di cui egli stesso fa parte a vita?
Non possiamo negare che alcuni passi sono stati compiuti, anche se sono consentiti dubbi sulla loro logica e sulla loro funzionalità. Per esempio, com’è noto, da quest’anno le iscrizioni alle scuole di ogni ordine dovranno essere fatte solo ed esclusivamente per via informatica. Nessuna preoccupazione per chi non è dotato di computer o non è collegato ad internet: si arrangi! Lo stesso si dica per quanto riguarda gli andamenti scolastici: si progetta di comunicare tutto, voti, pagelle, vari provvedimenti, solo in rete. Chi non ci sta, peggio per lui.
Se il ministero della pubblica istruzione sembra all’avanguardia nello sfruttamento delle nuove tecnologie, esso non è l’unico organismo che se ne occupa. Magari accade che i sistemi usati da enti che dovrebbero comunicare continuamente e facilmente fra di loro non sono compatibili, e quindi non possono parlarsi, ma che volete, nessuno è perfetto, tanto più che nell’assegnare l’incarico di informatizzare determinati enti o servizi non si possono certo dimenticare gli amici…
Per quanto riguarda poi la possibilità di risparmi, tanto importanti in questi momenti di austerità, val la pena di citare un paio di esempi. I pensionati debbono dimostrare annualmente – come del resto è ovvio, dati certi episodi ampiamente illustrati dalle cronache – la propria esistenza in vita. Naturalmente non si è pensato ad una ricerca per via informatica presso le anagrafi, gli uffici AIRE (anagrafe italiani residenti all’estero), od i consolati. Per tutti i pensionati residenti all’estero si esige un’autocertificazione, da far convalidare dall’autorità consolare competente: tutto questo con scambio di materiale cartaceo.
Secondo i dati INPS, i pensionati residenti all’estero sarebbero 380.000. E qui facciamo un paio di conti. Per lo stato, ammesso che tra spese di spedizione, materiale vario, tempo impiegato sia al centro che presso i consolati si possa ipotizzare un costo di 50 euro per pratica (sembra molto modesto), si arriva ad un totale di quasi venti milioni di euro. Molto peggio va per i cittadini, che oltre alle spese di spedizione dovranno sobbarcarsi il costo della trasferta al consolato competente, spesso distante qualche centinaio di chilometri, e di ore o giornate di lavoro. Certamente un costo molto superiore a quello ipotizzato per lo stato.
Un altro esempio è costituito dalla richiesta di un certificato antimafia per partecipare ad appalti pubblici: sempre tutto cartaceo, autocertificazioni (sulla cui veridicità è lecito più di qualche dubbio), richieste del certificato alle prefetture competenti (con possibilità di falsificazioni) e simili burocratici esercizi. Non sarebbe molto più semplice, sicuro ed economico che l’ente appaltante colloquiasse direttamente con la prefettura competente, eliminando ogni manipolazione di documenti cartacei?
Mille altri esempi si potrebbero citare. Evidentemente anche in questo caso ciò che maggiormente interessa ai politici ed alla burocrazia tutta intera è il poter proclamare la propria ansia di modernità e di efficienza. In realtà si tende solo a perpetuare il proprio potere, per piccolo che sia, ed a garantire la propria sopravvivenza. E che i cittadini si arrangino, obbediscano, paghino e tacciano.
Tutto questo proprio mentre un istrione, soprattutto grazie alla rete, riuscirà probabilmente ad essere il terzo classificato alle prossime elezioni.
Il Bertoldo

22 febbraio 2013

Quebec: Polizia della lingua francese denuncia ristorante italiano perche'..."troppo italiano"



Una notizia che ha fatto il giro del mondo.
I burocrati del OQLF (Office  Quebecois de la Langue Francaise) sono dei trogloditi.
Pizza, pasta, pesto devono essere tradotti in francese. Le Pizza', le pasta', la pesto'....

21 febbraio 2013

Nuova canzone partigiana


Una mattina
Mi son svegliato
Monti ciao, Monti ciao, Monti ciao ciao ciao
Una mattina
Mi son svegliato
E ho trovato il Professor.

O italiano
Mandalo via
Monti ciao, Monti ciao Monti ciao ciao ciao
O italiano,
mandalo via
ci farà tutti morir.

Grazie alla Merkel
Ed Equitalia,
Monti ciao, Monti ciao, Monti ciao ciao ciao
Grazie alla Merkel
Ed Equitalia,
tutt’Italia va a fallir.

Noi cercheremo
Di farne a meno
Monti ciao, Monti ciao, Monti ciao ciao ciao
Noi cercheremo
Di farne a meno
Perché noi vogliam fiorir.

Il Bertoldo

Chicche techniche


I nostri politici sono certamente da sempre degli specialisti di battute assolutamente straordinarie. Ma da qualche tempo a loro si è aggiunto un austero personaggio, (per la serietà con cui dice cose enormi ricorda Buster Keaton) che non proviene dalla professione politica, è un “tecnico”, che però è soprattutto uno specialista delle scalate carrieristiche, tanto che lui stesso ha dichiarato di non poter “scendere” (in politica…) ma di “salire”. Le sue boutades, del tutto scollegate dalla realtà, che farebbero l’invidia di qualunque comico specialista del paradosso, sono innumerevoli. Vogliamo ricordarne qualcuna particolarmente spassosa.
Com’è noto, nel “salire” in politica, senza peraltro sporcarsi con la partecipazione personale ai ludi cartacei, come li chiamava il non compianto Benito,  ha cercato degli alleati e li ha trovati negli onorevoli (?) Casini e Fini, in Parlamento da una trentina di anni. Ha quindi trionfalmente annunciato che “il mio movimento rappresenta il nuovo!”. Bella battuta, senza dubbio.
Sempre il nostro accademico ha un ritornello costante: ho salvato l’Europa e l’Italia  dal baratro. Con il mio intervento ora i conti del paese sono in ordine, e grazie a ciò che ho fatto ora lo spread è di nuovo a livelli tollerabili. I mirabili risultati della sua cura, com’è noto sono: cento miliardi di debito in più, maggiori tasse soffocanti, disoccupazione su del 25%, centinaia di migliaia di aziende fallite, PIL in picchiata. Se l’aumento del debito pubblico ed il soffocamento dell’economia hanno prodotto il dimezzamento dello spread, perché non ha ulteriormente  aumentato il debito? Forse ora avremmo uno spread negativo per la Germania. Non c’è dubbio che la concezione di corretta gestione del nostro sia assolutamente originale: saranno questi i principi che ha insegnato per anni ai suoi allievi?
Recentemente, di fronte ad una possibile situazione di difficile governabilità dopo le prossime elezioni, ha dichiarato, con il dovuto sussiego, di essere pronto a partecipare ad un governo di unità nazionale. Sembra trascurare il fatto che una grande coalizione vuol dire una temporanea coalizione destra/sinistra, e l’apporto della miniforza montiana sarebbe del tutto irrilevante, sia che dica sì sia che dica no. Ricordate la storia della mosca cocchiera?
Altre mille memorabili battute del Tecnico potrebbero essere ricordate, ma non è proprio il caso di esagerare: ognuno ne può citare a iosa.
Grazie all’intervento del Presidente Napolitano l’esimio professore ha ottenuto di “salire” su uno scranno senatoriale, naturalmente a vita, dato che lui, da quello scranno, non accetterebbe mai di ”scendere”. Se ciò non fosse accaduto, data la sua propensione al paradosso ed allo stravolgimento umoristico della realtà, un posto a Zelig – naturalmente a vita – non glielo toglierebbe nessuno. Anche così avrebbe potuto salire: sul palcoscenico.

Il Bertoldo

Propaganda sinistra

Dal sito della Repubica....

Un aggressore armato di colore nel manifesto elettorale della lega.
E vai con l'articolo fazioso e provocatorio.


Questo pero' non bisogna farlo sapere. I leghisti, si sa, sono tutti razzisti.


Iwobi Chike, assessore ai servizi sociali a Spirano, comune in provincia di Bergamo. Vive li da trent’anni e parla fluentemente dialetto bergamasco. E’ candidato in regione Lombardia.

La pensionata di Ingroia



“Magari è solo un caso di clamorosa somiglianza, magari è solo un’immagine preparata da un elettore di Rivoluzione Civile, e quindi prendiamo la cosa con le molle, in attesa di ulteriori conferme. Ma stando a quanto rivela “Lol-marketing”, sembra che Ingroia abbia fatto un po’ di confusione con uno dei suoi manifesti elettorali, in quel di Ferrara.
Quella che vedete nella foto sopra non è “Pia, pensionata”, italiana, critica con il governo Monti, bensì Pia Merete Kjærsgaard, nata a Copenhagen, politica, e fondatrice di un importante partito di estrema destra, i popolari danesi.”
Già trovo patetico questo modo comunicativo (usato e abusato, in particolare dal Pd ma ovviamente non disdegnato anche dall’uomo che adotta un cane e poi lo abbandona alla buovette del Senato). Ma limitarsi a googolare “Pia AND pensionata” per trovare una foto da mettere sui manifesti elettorali dimostra tutta la superficialità di chi, invece, si atteggia persona seria e attenta. Ma una Deborah qualunque, casalinga, che davvero votasse Ingloria non la trovavano?
Credo che il responsabile dovrebbe fare i bagaji, oppure è un genio e, facendo breccia con sta poera Pia, ci Pia tutti per il culo.

(Via FalceMartello)

Elezioni 2013 circoscrizioni estere: Les jeux sont faits

Oggi  21 febbraio 2013 alle ore 16, scade il termine per la consegna delle schede elettorali ai consolati e ambasciate nel mondo.
Tantissimi gli astenuti.
Anche perche' chi come me ha seguito la campagna elettorale e ascoltato i candidati scelti dai vari partiti, c'era veramente da spararsi, da mettersi le mani nei capelli.
Penoso.
Vediamo se questa circoscrizione, in mano ai sinistri da due legislazioni, e che durante tutta la campagna non hanno fatto altro che ripetere il solito leitmotif  "e' colpa di Berlusconi, e' colpa di Berlusconi", cambiera' finalmente direzione.

L'India annulla la commessa. E Hollande è pronto a fregarci

Non so piu' cosa scrivere.
I  magistrati italiani sono dei terroristi!


20 febbraio 2013

Sovranita'


Il secondo comma del primo articolo della Costituzione recita: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Cerchiamo di capire come questa sovranità venga esercitata e quali limiti, non previsti dalla Costituzione, essa incontri.
Non essendo possibile che tutto il popolo, direttamente, gestisca il paese, la sovranità popolare si esercita attraverso periodiche elezioni, a livello nazionale e locale, mediante le quali i cittadini delegano i propri rappresentanti. A livello nazionale i rappresentanti del popolo sovrano sono 945, suddivisi fra 630 deputati e 315 senatori. Ai 315 senatori si aggiungono almeno cinque senatori a vita, non eletti ma nominati direttamente dal Presidente della Repubblica.
E qui ci scontriamo con la prima eccezione al dettato costituzionale. Infatti si sono dati numerosi casi in cui alcune leggi o provvedimenti di fonte governativa, e persiano la fiducia ad un governo siano stati approvati solo grazie al voto favorevole di questi senatori che non sono affatto espressione della volontà popolare. Addirittura assistiamo attualmente al curioso fenomeno di uno di questi senatori nominati e non eletti che si presenta come candidato premier, a capo di una coalizione di partiti, senza peraltro accettare di sottoporsi al vaglio del popolo “sovrano”: straordinario esempio di accettazione del metodo democratico e di attaccamento allo spirito ed alla lettera della Costituzione.
Al Parlamento spetta il potere legislativo: senza il consenso del Parlamento, nei suoi due rami, nessuna legge può essere promulgata. Allo stesso Parlamento spettano poi altri due poteri molto importanti: la nomina del Presidente della Repubblica e la concessione della fiducia al governo, che esercita il potere esecutivo. Possiamo quindi affermare che i poteri del Presidente della Repubblica sono poteri che derivano in certo qual modo indirettamente dalla sovranità popolare. Al Presidente della Repubblica spetta il compito di nominare il Presidente del Consiglio ed i ministri, che dovranno ottenere, come si è detto la fiducia dei due rami del Parlamento. Pertanto si deve concludere che il potere del governo deriva da quello del Presidente e del Parlamento e non direttamente dal popolo.
In definitiva, sia il Parlamento che il governo, detentori rispettivamente del potere legislativo e di quello esecutivo, sono comunque espressione, diretta od indiretta – come nel caso del governo e, per inciso, anche del Presidente della Repubblica – della sovranità popolare.
Esiste poi un’altra funzione fondamentale dello stato, la funzione giurisdizionale. Essa viene esercitata da un ordine particolare, la magistratura, nominata solo in base a concorso, totalmente indipendente ed autoreferenziale, evidentemente non espressione della sovranità popolare, il cui compito è quello di applicare la legge nei riguardi delle vertenze fra cittadini e soprattutto al fine di salvaguardare l’ordine pubblico. Com’è evidente essa non ha alcun potere proprio, né legislativo né esecutivo, ma unicamente il compito di assicurare la corretta applicazione della legge. Come afferma la stessa Costituzione (art. 101) “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”.
Purtroppo una ventina di anni fa la classe politica, sorpresa a commettere atti gravemente illeciti (stranamente solo i rappresentanti dell’estrema sinistra furono risparmiati) e quindi trascinata dalla magistratura nelle aule dei tribunali, credette di fare cosa gradita alla magistratura accettando di essere sottoposta in qualche modo al potere dei magistrati, addirittura disconoscendo il volere del popolo, espresso con un referendum, che intendeva sottoporre anche i magistrati al principio di responsabilità civile.
Quello che ne è seguito è da anni sotto gli occhi di tutti: una certa parte della magistratura, molto politicizzata, ha preteso di interpretare le leggi in modo distorto, in tal modo usurpando il potere specifico del Parlamento. Ed inoltre di influire, spesso con argomenti speciosi poi rivelatisi del tutto inconsistenti, sull’esito delle consultazioni popolari, ed ultimamente addirittura pretendendo di interferire sull’economia del paese (casi ILVA di Taranto, Saipem, Finmeccanica e simili), incuranti delle conseguenze sociali, pur mantenendo un occhio di riguardo nei confronti di gravi casi riguardanti esponenti ed imprese nell’orbita delle sinistre.
In queste condizioni, si può ancora credere seriamente che il primo e fondamentale articolo della nostra Costituzione venga rispettato? E che il popolo, esautorato della propria sovranità, non trovi modo, prima o poi, di uscire da questa situazione ?

Il Bertoldo

13 febbraio 2013

Il prossimo Papa?



Due i candidati favoriti: Marc Oullet, 66 anni canadese, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, e Peter Turkson, 64 anni, ghanese, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Per le società di scommesse Bet365, Skybet e Betway i due arcivescovi guidano la pista dei papabili con le stesse chances di diventare Pontefice. Oullet e Turkson vengono rispettivamente quotati a 4,00, 4,00 e 4,50. Per i bookmaker Betfred, Sportingbet, Paddypower e Ladbrokes, invece, il cardinale canadese è leggermente favorito su tutti gli altri. Per Betvictor e Stanjames, infine, è Turkson ad avere maggiori chances rispetto agli altri.

L'articolo

Ministro difesa indiano minaccia di annullare contratto Finmeccanica




L'India minaccia di cancellare la commessa per l'acquisto di 12 elicotteri da Finmeccanica se l'inchiesta dimostrera' che il contratto del valore di quasi 750mln di dollari e' stato accompagnato da tangenti. "Se troveremo una qualche prova di corruzione, allora metteremo l'azienda sulla 'lista nera' e cancelleremo anche il contratto", ha detto il ministro della difesa A.K.Antony parlando con i giornalisti a New Delhi. "Non vogliamo agire frettolosamente... ma possiamo ottenere indietro i nostri soldi in qualsiasi momento", ha aggiunto. Il governo indiano ha annunciato martedi' di aver ordinato al Central Bureau of Investigation di indagare sulle notizie di eventuali episodi di corruzione di uomini di governo locali da parte dell'azienda aerospaziale italiano (AGI) .

Test nucleare Corea del Nord: La Cina detiene la chiave


"The problem has always been what China will bear in terms of restricting its protégé and neighbor, as well as whether it will cut back fuel shipments and other trade with North Korea. Moving forward, China really holds the key to what extent the actions will be different this time"

 L'articolo


Le loro e le nostre....

Ecco perche' ci odiano....

Le loro...

Le nostre...

09 febbraio 2013

Due Pesi


Qualche giorno fa il Presidente Giorgio Napolitano ha visitato il carcere di San Vittore a Milano e si è ovviamente indignato per le indecenti condizioni nelle quali vivono i detenuti. Nelle dichiarazioni rese subito dopo la visita non ha avuto una sola parola di biasimo per la lentezza con cui la magistratura conduce le proprie inchieste, dato che poco meno della metà dei detenuti sono, talvolta da anni, in attesa di giudizio. E pensare che, in base alla sacra Costituzione, da lui citata per le norme di civiltà che essa detta nei confronti dei condannati, lui è il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e forse una parolina avrebbe il potere di pronunciarla, apertamente e pubblicamente.
Niente, invece. Al contrario ha detto che lui sarebbe pronto a sottoscrivere non uno ma cento provvedimenti di amnistia, per porre fine allo scandalo ed evitare ogni accusa di inciviltà.
Quasi contemporaneamente il leader della coalizione di centro destra, Silvio Berlusconi, ha comunicato di aver inserito nel proprio programma anche un condono fiscale tombale. Questa proposta ha ricevuto il sostegno del Presidente della Corte dei Conti, Giampaolino. Immediatamente è scoppiata l’indignata reazione delle sinistre e dei montiani: a loro avviso non è neppure concepibile che chi non ha fedelmente adempiuto ai propri doveri fiscali venga assolto, sia pure pagando un prezzo, definito  modico.
E qui salta immediatamente all’occhio la disparità fra le due posizioni citate. Massima comprensione per chi, senza motivo o per motivi il più delle volte abbietti, danneggia più o meno gravemente il suo prossimo (truffe, furti, rapine, omicidi, maltrattamenti eccetera), perché il poveretto non debba soffrire. Massimo rigore invece per chi cerca di non versare allo stato tutto ciò che esso esige, spesso per malizia, talvolta mettendo in atto una specie di legittima difesa del frutto del proprio lavoro. E, attraverso gravissime pene pecuniarie, si estende indirettamente la punizione anche a tutti i membri della famiglia del reprobo, rovinata dalla feroce avidità di uno stato sprecone, corrotto ed inetto.
Da questo strabismo salta chiaramente all’occhio la sindrome che affligge tutte le sinistre: l’individuo non vale nulla, e può essere maltrattato da chiunque, mentre l’unica cosa sacra è lo stato, cui si deve sottomissione, obbedienza ed al quale debbono assolutamente essere tributati tutti i sacrifici che esso, nella sua imperscrutabile saggezza e volontà, esige.
A rincarare la dose in campo fiscale ci si è messo pure il leader della sinistra Pierluigi Bersani che ha proposto di equiparare l’elusione all’evasione. Per chiarezza va ricordato che l’elusione consiste nell’utilizzare mezzi leciti per ottenere un minor carico di imposte. Per completezza di cronaca, vale la pena di ricordare che non ci risulta che tale comportamento – ottenuto con mezzi legali – sia considerato delittuoso in nessun paese civile. L’idea non è nuova e, ove adottata, si presterebbe ad inedite azioni.
Per esempio chi, in ragione del proprio reddito elevato (dichiarato) potrebbe permettersi una Maserati, una Ferrari, o simili auto di lusso acquista invece una Volkswagen od una Fiat potrebbe essere accusato di elusione, per non aver accettato di pagare un’IVA molto più alta. E chi, in possesso di un’autovettura, si ostina ad andare in bicicletta, potrebbe essere accusato di elusione, perché, evitando di acquistare carburante, avrebbe causato allo stato il danno conseguente al mancato pagamento delle ingenti tasse che gravano su quei prodotti.
In definitiva, in aggiunta al famigerato redditometro che vuole confrontare le spese dimostrate (o il più spesso solo ipotizzate) con il reddito dichiarato, al fine di dimostrarne l’inadeguatezza e snidare eventuali evasori, si profila la possibilità dell’istituzione di uno “spesometro”, al fine di confrontare, al contrario, le spese dimostrate con il reddito dichiarato, alla ricerca di eventuali elusori.
L’ultima perla: mentre il Presidente Napolitano auspica lo svuotamento delle carceri, il suo ex (?) compagno Bersani propone il carcere per gli evasori.
Tutto considerato, crediamo si possa affermare che una grande parte dei politici più in vista del nostro paese soffre di schizofrenia e di una sindrome che potremmo definire come una mania di persecuzione al contrario.

Il Betoldo

08 febbraio 2013

Parole, parole, parole...

Ci eravamo ripromessi di non seguire più i dibattiti elettorali, che veramente non presentano mai nulla di nuovo. Purtroppo però non è possibile estraniarsi completamente da questa noiosa formalità: non si può leggere un giornale, una rivista, ascoltare la radio o la televisione senza imbattersi in qualche trombone che ripete le stesse cose che sta ripetendo da decenni (in genere si tratta di personaggi che imperversano in politica da decenni e quindi hanno imparato a memoria la stessa lezione). Non è possibile non ricordare il famoso successo di Mina dei primi anni settanta: “Parole, parole, parole, parole, soltanto parole…”.
Tuttavia, in questo fiume di chiacchiere, si possono notare alcune frasi notevoli, non per il loro contenuto, ma per la stupidità, la cafoneria, la contraddittorietà o la gratuita cattiveria. Ne citeremo qualcuna.
Silvio Berlusconi ha affermato che, se vincerà le elezioni, abolirà immediatamente l’IMU sulla prima casa, ed ha promesso di rimborsare ai cittadini la quota versata nel 2012. Il premier dimissionario Mario Monti ha subito dichiarato che la promessa del suo avversario richiamava quanto Achille Lauro prometteva a chi lo votava: un pacco di pasta o simili doni. Si tratterebbe quindi di un voto di scambio. Dall’alto della sua cultura ha dimenticato (solo una svista?) che, a differenza delle promesse di Lauro, l’eventuale rimborso spetterà a tutti i cittadini, anche a chi non avrà votato il centro destra, quindi anche a quei non numerosi cittadini che avranno votato la Lista Monti.
Si tratterebbe dunque, secondo il Nostro, di "un tentativo di rendere appetibile il voto a un certo partito promettendo la riduzione o il rimborso delle tasse pagate, senza grande attenzione agli equilibri finanziari". In altre parole, non ci sarebbero i soldi per mantenere la promessa (circa 4 miliardi) senza squilibrare i conti pubblici. Ma non era stato proprio lui ad affermare che, una volta alla guida del paese, avrebbe effettuato tagli di imposte per una trentina di miliardi? E comunque ci sarebbe sempre la possibilità di chiedere un finanziamento di pari importo al Monte dei Paschi.
Questa – secondo il Professore - è la prima volta che, in modo scientifico, si comprano voti degli italiani con i soldi che gli italiani stessi hanno dovuto versare per tappare i buchi di bilancio creati da chi aveva lasciato quei buchi governando per 8 negli ultimi 10 anni, cioè da Berlusconi stesso. Tralasciando il fatto che, malgrado l’inaudita sventagliata di tasse imposte dai cosiddetti tecnici, durante il loro governo il debito pubblico è aumentato, anziché diminuire (e quindi i “buchi” non sono stati tappati ma semmai ampliati), l’emerito Accademico non sembra ricordare che di “restituzione” e non di “regalo” si tratta, ed in realtà si rendono i quattrini solo a chi li aveva versati, “ingiustamente” secondo Berlusconi.
E’ una interpretazione nuova quella di Monti secondo cui restituire soldi a chi li aveva pagati senza motivo sia un regalo a spese della collettività. Sarà forse per questo motivo che è tanto difficile ottenere il rimborso quando si è creditori nei confronti dello Stato, per forniture o per imposte pagate in più? E’ tutto da dimostrare che il Monti sia un grande economista, ma è certo che le questioni di diritto non sembrano essere il suo forte.
Siamo sempre al solito ritornello, “Parole, parole, parole…”, ma per lo meno seguiamo il vecchio ammonimento: “Prima di parlare, pensaci dieci volte e poi sta’ zitto!”.

Il Bertoldo

Kung Hei Fat Choi - Gong Xi Fa Cai


Ci risiamo.
Inizia il "grande esodo asiatico" per il nuovo anno cinese.
Centinaia di milioni di persone in Cina nonche' quelli della diaspora stanno viaggiando sul continente per riunirsi con le famiglie.
Il 10 febbraio finisce l'anno del   Dragone e inizia quello del Serpente.
Un anno "burrascoso" secondo i Feng Shui...

06 febbraio 2013

Tensione tra Cina e Giappone: Incrociatore giapponese sotto il tiro di navi militari cinesi.


Accrescono le tensioni sulle isole contese fra i due Paesi. Lo scorso 30 gennaio una nave cinese ha puntato il suo radar contro un incrociatore giapponese.

La notizia

L'Iran e' nucleare



Dichiara Ahmadinejad

Corea del Nord posta un video delirante: Un missile nucleare distrugge una citta' americana

Il sito Internet nordcoreano Uriminzokkiri,(nostra nazione)gestito dall’agenzia di stampa governativa della Corea del Nord ha pubblicato questo video. le immagini mostrano il sogno di un giovane nordcoreano, che immagina di essere a bordo di un razzo lanciato in orbita, come quello testato con successo lo scorso dicembre. Il sogno continua con un ipotetico attacco agli Stati Uniti, realizzato da una Corea unificata.La parte più inquietante mostra la distruzione di una città americana, con molta probabilità New York. Secondo l’agenzia di news australiana AAP, la scritta che accompagna le immagini della distruzione della città significherebbe: “Da qualche parte negli Stati Uniti aleggiano nuvole nere di fumo… Sembra che il nido della malvagità sia in fiamme”. Il giovane nordcoreano si risveglia convinto che l’attacco mostrato nel video possa divenire realtà: “Nonostante tutti i tentativi da parte degli imperialisti di isolarci e reprimerci.. nessuno sarà mai in grado di fermare il nostro popolo che marcia verso la vittoria finale”.

Elezioni politiche 2013: lista candidati Circoscrizione Estero – Ripartizione Africa Asia Oceania Antartide . Per chi votare?



la lista dei candidati nella Circoscrizione Estero – Ripartizione Africa Asia Oceania Antartide (AAOA):

IL POPOLO DELLA LIBERTA’ 
Camera: Sharon Nizza (Israele) e Teresa Restifa (Australia)
Senato: Ivano Ercole (Australia) e Salvatore Cristaudi (Sud Africa)

MOVIMENTO 5 STELLE 
Camera: Omar Bassalti (Singapore) e Francesco Pecorari (Hong Kong)
Senato: Andrea Tosatto (Emirati Arabi) e Ermenegildo Pin (Australia)

 PARTITO DEMOCRATICO 
Camera: Marco Fedi (Australia) e Giuliano Giacovazzi (Sud Africa)
Senato: Francesco Giacobbe (Australia) e Silvia Finzi (Tunisia)

CON MONTI PER L’ITALIA 
Camera: Theodoro Mauro Spiniello (Australia) e Maurizio Aloisi (Australia)
Senato: Nicola Carè (Australia) e Giuseppe (detto Joe) Cossari (Australia)


Ascoltare le interviste dei candidati su Rete Italia e' da piangere. Ripetono tutti la stessa cosa.
La riacquisizione della cittadinanza italiana,  per la sanatoria degli indebiti INPS, il rafforzamento dei servizi consolari, il rinnovamento di strumenti politici e istituzionali, il miglioramento della legge per il voto all’estero, le scuole italiane all'estero, i centri di cultura, la riforma dei Comites e del CGIE, bla bla bla bla.
Basta! Nun Te Regghe Piu'
La sinistra ripropone Marco Fedi. Ancora? Ma dico sono due legislature che quel buffone ci prende per i fondelli.  Vabbe' che gli elettori di sinistra hanno il vento al posto del cervello. Ma qui si esagera.
Gli unici che secondo me potrebbero forse finalmente fare una differenza sono per il Senato Ivano Ercole, Direttore di Rete Italia in Australia e per la Camera la giovane Sharon Nizza, assistente dell’On. Fiamma Nirenstein, e giornalista.
Tutti gi altri candidati sono la solita cacofonia di suoni, promesse e fandonie varie e un voto sprecato

03 febbraio 2013

La vergognosa (e pericolosa) partnership Alitalia-Carpatair


L'incidente di Fiumicino di oggi non e' sorprendente.
Attenzione a volare con la Carpatair . 
Il fatto che  i dirigenti Alitalia appoggino  questa partnership (costa meno), dimostra ancora una volta lo scandalo che e' la nostra compagnia di bandiera...

02 febbraio 2013

Sondaggi

Interessante l'ultimo sondaggio Swg.
Dopo lo scandalo MPS , Berlusconi e' a 5 punti da Bersani (27.8% to 32.8%) e Beppe Grillo batte Mario Monti per il terzo posto (18% vs. 14%).
Un 30% di italiani non ha nessuna intenzione di votare e tra questi i catolici hanno molte piu' probabilita' di non votare (33%) rispetto a non cattolici (18%).
Stesso discorso per persone piu' anziane (45-54) hanno meno probablita' di votare (39%) rispetto al gruppo 18-24 (21%)
Anche le persone a basso reditto hanno meno intenzioni di votare.
Se non sbaglio e' la prima volta che si vota d'inverno e mi domando quanto influenzera' il tempo su queste elezioni...

Questa sera



Hamburger, birra e un bel film.
Magari ci aggiungo un po' di bacon....


R.I.P. New York Mayor Ed Koch!


I had the chance to meet the Mayor during my many trips to New York in the early eighties.
Great sense of humour, shrewd and as loud as the City he ruled over for 10 years
The type of politician who, regardless of political party label, did what he thought was right!
Sorry to hear he passed away. R.I.P. Mayor!

Slogan


Tutte le campagne pubblicitarie lanciate al fine di accrescere l’appetibilità di un prodotto o di un servizio, ed in buona sostanza al fine di aumentare il volume delle vendite, hanno come leitmotiv uno slogan. Naturalmente, anche quando si tratta di prodotti simili, si cerca di coniare slogan diversi, per non ingenerare confusione nei clienti. Se per esempio si deve pubblicizzare un dentifricio, alcuni metteranno in risalto le proprietà sbiancanti, altri il senso di freschezza, altri ancora le caratteristiche antibatteriche od anti tartaro, e così via.
Una campagna elettorale in definitiva non è altro che una campagna pubblicitaria che i partiti debbono svolgere periodicamente per legge al fine di aumentare i propri ricavi, ossia i propri seggi in parlamento e tentare di diventare i leader del mercato politico per la durata di una legislatura. Ci si aspetterebbe quindi che gli slogan creati per l’occasione siano diversi per ogni partito. Al contrario, e salvo qualche modesta differenza, sembra che i principali argomenti addotti a sostegno del proprio “prodotto” siano desolantemente uguali.
Ne citiamo i principali, comuni a pressoché tutti i partiti: riduzione dell’imposizione fiscale, riforme (quali? è da sempre un segreto molto ben custodito), sviluppo, nuovi posti di lavoro, grande attenzione per le famiglie, i pensionati, i giovani e le donne, ed infine giustizia sociale ed uguaglianza vera fra tutti. Vale la pena soffermarsi un momento su questi due ultimi punti.
Non è ben chiaro cosa si intenda per giustizia sociale. E poi, dato che non si è riusciti a far funzionare decentemente la giustizia senza aggettivi (e ricordiamo che il concetto di giustizia è sempre molto relativo: ciò che era giustizia per molti popoli antichi, non lo è affatto per noi; vedi le lapidazioni, la tortura, i sacrifici umani e simili piacevolezze) come si può pensare che funzioni la giustizia sociale, qualunque cosa essa sia?
E veniamo all’uguaglianza. Si tratta di un concetto molto importante, e ne esistono due definizioni. Il principio liberale per il quale tutti debbono godere degli stessi punti di partenza: da qui in poi ognuno svilupperà le proprie occasioni secondo le proprie capacità. In definitiva si tratta di far partire tutti dallo stesso punto, e di lì in poi vige un criterio meritocratico, come si usa dire. E’ lo stesso principio in vigore in tutte le attività sportive: la linea di partenza è la stessa per tutti, all’arrivo giungerà primo il migliore. Salvo naturalmente l’uso del doping, che nella vita comune si chiama spintarella o raccomandazione.
Per quanto invece si riesce a capire, le ideologie di sinistra vorrebbero che tutti avessero lo stesso punto di arrivo (salvo ovviamente i propri amici). Sarebbe come se in una gara sportiva il sistema prevedesse che tutti debbano arrivare insieme al traguardo, tutti primi e nessun secondo o peggio. L’idea a noi pare aberrante e tale da bloccare qualsiasi possibilità di progresso della società. In queste condizioni chi sarebbe spronato a dare il meglio di se stesso se poi alla fine dovesse ritrovarsi sullo stesso piano dei pigri, dei meno capaci, dei parassiti?
Se è questa la società che alcune parti politiche vorrebbero realizzare (dalla regola sarebbero naturalmente esclusi gli “amici”), bisogna dire chiaramente alle prossime elezioni che non ci stiamo.
Il Bertoldo

01 febbraio 2013

Spigolature


Tutti abbiamo visto più volte in azione i cosiddetti maghi, che tanto incantano i bimbi. Il loro gioco più classico era una volta quello di mostrare un cappello a cilindro vuoto e, dopo un paio di misteriose frasi e fantasiosi gesti, estrarne un coniglio vivo, generalmente bianco. Col tempo lo spettacolo si è evoluto, ed ora compaiono nelle loro mani – mostrate vuote in precedenza – carte da gioco, foulard, monete e simili.
Però all’ultimo sviluppo di questo tipo di magia – che più correttamente deve essere definita “illusionismo” – abbiamo assistito in questi ultimi giorni, e dobbiamo confessare che siamo rimasti a bocca aperta. Il Professor Monti, che con la ben nota e disinteressata dedizione ha accettato di tirar fuori l’Italia dai guai, aveva annunciato, non più di un mese fa, che non c’erano soldi per diminuire il prelievi fiscale (IMU, accise, irpef, contributi, cuneo fiscale eccetera): le sue mani erano vuote. Poi, deciso a mettersi in politica a capo di una coalizione “centrista”, ecco che, hoplà, sono comparsi inopinatamente trenta miliardi per effettuare le necessarie ed attese riforme fiscali. Vera magia o semplice illusionismo? Comunque la sua acrobatica abilità merita certamente un applauso.

o   o   o   o

Dopo più di trent’anni dal tragico incidente di Ustica la Corte di Cassazione in sede civile ha stabilito che l’abbattimento dell’aereo fu provocato da un missile, lanciato non si sa bene da chi, ed ha condannato lo stato a risarcire i parenti delle vittime per non aver garantito la necessaria sicurezza nei cieli.
Nulla abbiamo da commentare su una simile sentenza. Pensiamo tuttavia che, se essa verrà assunta a riferimento giurisprudenziale, potrebbe avere conseguenze inattese in moltissime circostanze. Per esempio, le vittime di scippi, rapine, stupri, furti nelle strade avranno diritto di pretendere indennizzi allo stato per non aver garantito la sicurezza delle strade, peraltro appartenenti allo stato o comunque ad enti pubblici?
E la storia potrebbe continuare con la mala sanità, la sicurezza sul mare, l’esercizio di certi sport (sci e simili), l’affidabilità di certe banche eccetera. Si tratta veramente di principi innovativi, forieri di grandi ed inimmaginabili sviluppi. Sempre che non occorrano ogni volta trent’anni per veder riconosciuto il proprio eventuale diritto.

o   o   o   o

Da qualche tempo, o meglio da quando la politica di rigore imposta dall’Europa (sempre più Angela) ed attuata dal Tecnico prestato alla politica ha messo in seria difficoltà i bilanci di una moltitudine di famiglie, indebitate con le banche (mutui), con lo stato (IMU e tasse varie), con parenti ed amici, stanno dilagando dappertutto negozi con l’insegna “Compro Oro, Argento e Gioielli”. Evidentemente molti italiani cercano di far fronte ai propri impegni non solo intaccando gli eventuali risparmi di una vita, ma spesso vendendo quei pochi ninnoli ricordo rimasti da tempi più felici.
Lo Stato no, non può certo comportarsi come un mortale qualsiasi. Risulta che il totale del patrimonio dello stato italiano e degli altri innumerevoli enti pubblici ammonta a svariate centinaia di miliardi solo per quanto riguarda il patrimonio immobiliare e le partecipazioni in società certamente non strategiche per l’interesse nazionale, ma solo per la pletora di imbucati politici che su di esse campano, spesso molto agiatamente.
Per quanto riguarda poi il patrimonio immobiliare, si tratta in genere di proprietà inutili, costose nel mantenimento, per lo più dismesse o comunque il cui rendimento è del tutto insufficiente a compensare le spese di gestione ed il degrado.
Tuttavia in nessun programma politico è affrontato questo problema: non si parla neppure di cedere parte di questo ingente patrimonio per destinarne il ricavato alla riduzione del debito pubblico, con ciò diminuendo l’onere per gli interessi e quindi tentare di ridurre nella misura del possibile il prelievo fiscale che sta mettendo in ginocchio l’economia e quindi il benessere dei cittadini e presentandosi in modo più credibile sui mercati internazionali. Nella migliore delle ipotesi si parla di fantomatiche privatizzazioni, non ben specificate, che in altri tempi hanno riguardato i tassisti e simili pericolose categorie.
Non sia mai detto che lo stato possa comportarsi come la famosa “casalinga di Voghera” e che i suoi reggitori si abbassino fino a vendere ciò che palesemente non serve. Anzi, la spinta è al contrario ad acquistare altri beni (per fare un solo esempio, l’autostrada Milano Serravalle): è noto che sugli acquisti è abbastanza facile realizzare delle plusvalenze…
Il Bertoldo