Come è ormai abitudine consolidata quando il governo si trova in difficoltà economico finanziarie (cosa che accade quotidianamente) anche adesso è stata ripetuta la solita filastrocca: bisogna stanare gli evasori; quando il lavoro sarà compiuto non ci saranno più problemi. Anzi viene anche rispolverata la giaculatoria: “pagare tutti per pagare meno”.
Naturalmente non c’è bisogno di essere dei fini intelletti per capire che si tratta di una solenne presa per il bavero dei poveri cittadini, escogitata al fine di celare agli occhi del pubblico la totale incapacità della classe politico burocratica a ricondurre i costi a livelli normali, a sconfiggere il parassitismo, le malversazioni, gli sprechi del pubblico denaro e soprattutto i furti, commessi evidentemente per la nobile causa del sostegno della democrazia (alias finanziamento illecito dei partiti).
Per chiarire meglio il concetto occorre fare alcune considerazioni. Anche quest’anno, con i soliti squilli di fanfare, sono stati annunciati impressionanti risultati nella lotta all’evasione. Tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, nei soli sei mesi di quest’anno, sarebbero state scoperte evasioni per più di venti miliardi. C’è da supporre che si tratti solamente delle frodi scoperte e non dell’importo delle imposte evase, e quindi il ricavo dovrebbe essere molto inferiore, anche se di tutto rispetto. Queste informazioni sono, a nostro avviso, del tutto fuorvianti. Se è vero quello che ogni giorno ci viene raccontato, ossia che l’evasione totale ammonta a circa duecento miliardi annui, c’è da supporre che, con i continui successi sbandierati ormai da vari anni, il totale dell’evasione dovrebbe essersi radicalmente ridotto di venti/trenta miliardi all’anno.
Purtroppo neanche chi ci racconta queste favole ci crede. Infatti, con l’inasprimento delle pene per gli evasori, ci si attende – ufficialmente – un’entrata di poco più di un miliardo nel triennio. Ciò significa, evidentemente, che le cosiddette scoperte di evasioni non sono altro che bufale, che vengono in gran parte smontate nei successivi gradi di giudizio a seguito dei ricorsi. Probabilmente anche la burocrazia finanziaria desidera farsi bella agli occhi del governo senza troppi scrupoli aumentando o meglio falsificando la “cifra d’affari”, sperando nell’agognata promozione per eccellente rendimento. Perché invece di comunicare questi impressionanti dati non ci viene detto quanto effettivamente si riesce a recuperare dopo tutta la procedura?
Inoltre, se è vero che comunque i recuperi sono cospicui, perché, in ossequio alla massima “pagare tutti per pagare meno” il carico fiscale non è mai sceso, ma anzi è continuamente aumentato? E’ evidente che si tratta di una gigantesca presa per i fondelli dei cittadini. Da parte di partiti che si presentano volentieri come difensori della serietà, dell’onestà e della trasparenza non sarebbe il caso di essere un po’ meno truffaldini e falsificatori dell’evidenza?
Il Bertoldo
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