L’offensiva d’autunno per
la conquista dell’Europa da parte del Quarto Reich della Cancelliera Merkel per
il momento è fallita, grazie all’intervento dei rappresentanti di Francia e
d’Italia.
Angela Merkel aveva infatti
proposto la nomina di un super Commissario europeo, con l’incarico di
controllare i bilanci dei singoli stati, dotato dell’autorità per intervenire
direttamente qualora avesse riscontrato situazioni a suo parere (od a parere
del suo mentore, verosimilmente la stessa Germania) non coerenti con le
direttive dell’UE. In sostanza, la politica di bilancio, fiscale, finanziaria
ed in definitiva economica di tutti i paesi europei dovrebbe essere in realtà
definita da questo super controllore e da chi lo ispirerà.
A parte l’evidente
tentativo di sottomettere la gestione di tutti i membri dell’Unione Europea al
volere ed alle direttive del membro più forte, che non ha mai abbandonato le
proprie mire egemoniche, malgrado i rovesci subiti per ben due volte nel secolo
scorso, l’impostazione stessa della proposta riflette inequivocabilmente non
solo la mentalità tradizionale di predominio di quel paese, ma soprattutto le
convinzioni assolutamente dirigistiche assorbite dalla Merkel durante la sua
formazione nell’ex DDR, di chiara matrice stalinista.
Non un accenno viene fatto,
in questo progetto, ai principi base della democrazia, che tutti invocano
continuamente, senza peraltro metterli in pratica in modo coerente. Già
l’Unione Europea è una creazione del tutto autoritaria, in cui l’unico organo
istituzionale a base elettiva è assolutamente sprovvisto di alcun reale potere:
non si sente alcun bisogno di ulteriori doppioni.
Qualora la proposta venisse
attuata ci si chiede: a che servirebbero i parlamenti nazionali? Sarebbero
ridotti al rango dell’inutile Parlamento Europeo, palestre di discorsi inutili,
ma estremamente costosi? In fondo, per attuare un maggior rigore nei conti
pubblici, secondo la teoria Merkel, basterebbe abolire non solo i parlamenti,
ma tutte le istituzioni elette col voto popolare: un enorme risparmio sia per i
costi propri di queste istituzioni sia per l’abolizione dei costi dei “ludi
cartacei”, come li definiva il defunto Duce, anche lui convinto di
rappresentare, da solo, la volontà vera della nazione.
Resterebbe comunque ancora
una forma particolare di democrazia, la Democrazia Popolare di non rimpianta
memoria, che sembra essere l’ispiratrice ideologica di chi presenta simili
aberranti proposte.
Il Bertoldo
Nessun commento:
Posta un commento