Il tribunale dell’Aquila ha
condannato a ben sei anni di reclusione tutti i membri della Commissione Grandi
rischi per omicidio colposo plurimo per non aver tempestivamente messo in
allarme la popolazione segnalando il prossimo arrivo del famoso terremoto
distruttore. A nulla sono valse le dichiarazioni di esperti di fama mondiale
sull’impossibilità di prevedere i terremoti, ed anzi il tribunale ha inflitto
pene ancor più gravi di quelle richieste dalla pubblica accusa.
Se la questione non fosse
tragica, sia per il numero delle vittime sia per le bizzarre motivazioni delle
condanne, sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un numero di teatro
dell’assurdo. Evidentemente i giudici dell’Aquila sono convinti di aver a che
fare con profeti che hanno voluto dolosamente tacere le riservate informazioni
di cui erano in possesso.
Se, a loro avviso,
avvenimenti ritenuti comunemente, ed anche dalla scienza, del tutto
imprevedibili possono essere conosciuti esattamente in anticipo e quindi
evitati, non si sono chiesti perché la Magistratura non preveda tempestivamente
e quindi eviti tanti episodi delittuosi, molto spesso del tutto prevedibili quando
non addirittura annunciati? Davanti a quel tribunale, ed in base a quelle
stravaganti accuse, quanti colleghi di collegi giudicanti dovrebbero essere
condannati a pene gravi ed all’interdizione perpetua, se non dai pubblici
uffici, per lo meno dall’esercizio della magistratura?
Comunque, sembra che
nessuna definizione sia più azzeccata che quella di Commissione “Grandi Rischi”
… di carcerazione…
Il Bertoldo
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