03 ottobre 2011

Cleptomania


Di questi tempi è tutto un agitarsi per le preoccupazioni provocate dalla grave crisi mondiale che stiamo attraversando. Dopo ben tre anni dall’inizio, durante i quali da ogni parte si assicurava che il peggio era passato, oggi ci si sta accorgendo che il peggio, forse, deve ancora arrivare. E quindi è tutto un fiorire di severi richiami e di proposte “infallibili” per venirne fuori.
Vediamole con ordine. Il governo, dopo mille ripensamenti, mediazioni, pause di riflessione, ha fatto approvare dalla sua maggioranza ben due manovre in un paio di mesi, operazioni del tutto prive di mordente, caratterizzate solo dal fatto che, in modi più o meno espliciti, si aumenterà il prelievo fiscale, notoriamente già oggi fra i più alti del mondo.
La Banca Centrale Europea ha sottoposto al nostro governo una proposta di piano di risanamento, apparentemente molto sensato, che sembra in buona parte ricalcare il programma elettorale dell’attuale maggioranza, programma completamente disatteso e centrato su una concezione moderatamente liberale. Va rilevato che la maggior parte delle proposte contenute nel piano BCE sono proprio quelle che, nelle traversie dell’elaborazione delle manovre, sono state scartate perché non gradite a parti della maggioranza stessa. Ci riferiamo a pensioni, provincie, giustizia, liberalizzazioni, sburocratizzazione e simili.
La Confindustria, in collaborazione con altre associazioni a carattere economico (banche, assicurazioni, cooperative eccetera), dopo una dura filippica nei confronti del governo, ha proposto un suo piano che, fra le altre cose, chiede alleggerimenti fiscali per i lavoratori e le imprese e suggerisce a sua volta l’istituzione di una nuova imposta sui patrimoni.
Alcuni settori dell’opposizione chiedono una riduzione delle imposte per i lavoratori e le imprese (in questo d’accordo con la Confindustria, o forse la Confindustria d’accordo con l’opposizione), compensato da imposte sui “ricchi” (che ufficialmente in Italia praticamente non esistono) e da una imposta patrimoniale.
L’Unione Europea, per bocca del suo presidente Barroso propone l’istituzione di una nuova imposta, definita Tobin Tax, che graverebbe sulle transazioni mobiliari ed il cui gettito, a livello europeo, viene indicato in oltre cinquanta miliardi di euro.
Il segretario del PD, Bersani, a sua volta propone il rimedio per tutti i mali che affliggono il nostro paese: “Berlusconi deve andarsene”.
Tralasciando il progetto Bersani che ormai è notissimo, anche se apparentemente antidemocratico ed anticostituzionale, si osserva che tutte le altre proposte , secondo un tic ormai consolidato, propongono nuove imposte ad un paese già taglieggiato oltre ogni decenza. Che coloro che parlano di politica, siano essi politici di professione, imprenditori, sindacalisti od altro, soffrano tutti di forme di cleptomania?
Il Bertoldo

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