Non
si può certo affermare che gli spiriti più illuminati (si fa per dire) del
nostro paese non siano ossessionati dal timore di non mostrarsi abbastanza
europei. Quando, di fronte alla grave crisi che affliggeva l’Italia, il
Presidente Giorgio Napolitano scelse di affidare la guida del paese ad un
“tecnico” scelse il Professor Mario Monti, ritenuto allora il più indicato per
farci uscire dal pantano in cui ci eravamo trovati. Come sia andata a finire è
sotto gli occhi – e nelle tasche vuote – di tutti. Quello che però non si può
rimproverare al Professore è una scarsa fede europeista. Per compiacere
l’Europa, nella persona della Cancelliera Merkel, ha devastato l’economia
italiana, pur continuando a vedere – forse per un suo problema oftalmico – “la
luce in fondo al tunnel”.
Ma
non sembra essere il solo a voler a tutti i costi (soprattutto se i costi sono
sostenuti dagli altri) allineare l’Italia agli altri paesi europei. Sono
quotidiani i confronti fra certe statistiche italiane e le corrispondenti
statistiche di altri paesi. Per citare un esempio fra tutti vogliamo ricordare
che, in un rapporto di molte pagine con innumerevoli tabelle statistiche, due
eminenti funzionari della Banca d’Italia, i dottori Sandro Momigliano ed
Alessandro Buoncompagni hanno messo in evidenza il fatto che le imposte sulle
successioni e sulle donazioni sono in Italia molto più basse che negli altri
paesi della UE, suggerendo implicitamente che sarebbe opportuno adeguarci. In
definitiva avrebbero identificato un altro cespite su cui lo stato potrebbe
esercitare ulteriormente il proprio potere di estorsione.
Potrebbe
sembrare lodevole questo invito ad allinearci ai nostri partners europei, ma a
nostro avviso sarebbe bene che lo si facesse su tutta la linea. Per esempio riallineando
tutto il sistemo impositivo, il livello e la qualità dei servizi, le procedure
burocratiche, la rapidità e la neutralità della giustizia e simili differenze
fra noi e l’Europa, cause non ultime del nostro ristagno e della nostra
recessione. Altrimenti risulta sempre più evidente che l’Europa va bene quando
si tratta di spremere ed opprimere i cittadini nell’interesse esclusivo delle
classi politica, burocratica e giudiziaria. Non interessa a nessuno quando
invece si tratta di uscire da una situazione generale che più che europea si
può definire da terzo mondo.
Il Bertoldo
1 commento:
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