Un articolo di Amedeo Gentile, Forza Italia
Non tutti sanno che alle ultime elezioni amministrative del 28-29 maggio hanno potuto prendere parte anche gli immigrati comunitari, sia come elettori che come candidati.
L'articolo
31 maggio 2007
30 maggio 2007
In Malesia la Sharia vale anche per i non musulmani
Lo ha deciso oggi la Corte Federale malesiana, sentenziando sul caso di Lina Joy, una donna malesiana convertitasi al cristianesimo nel 1998 e a cui e' stato vietato eliminare dalla propria carta di identità la parola Islam. Il pannello di 3 giudici ha oggi sentenziato che solo una corte islamica puo' decidere del caso, dove la donna ora rischia di essere condannata per apostasia pur non essendo musulmana!
La Malesia e' sempre stata considerata un paese moderato dove la liberta' di religione e' protetta dall' articolo 11 della Costituzione che dice che ognuno ha il diritto di professare, praticare e propagare la propria religione. Ma da qualche anno si e' notato una crescita dell'islamizzazione nel paese.
E desta preocupazione questa decisione perche' questo significa che la legge non e' la Costituzione ma quella islamica.
Sale la tensione in Venezuela
Migliaia di persone hanno continuato a manifestare durante la notte a Caracas. Secondo alcuni testimoni, la polizia aiutati da "consiglieri" cubani, avrebbe aperto il fuoco su alcuni studenti che manifestavano pacificamente.
Intanto Il tiranno Venezuelano Hugo Chavez (amico di Bertinotti) ha particamente minacciato il canale di televisione Globovision dicendo che sono da considerarsi nemici della patria e che dovrebbero stare attenti a quello che fanno, senno' verranno prese misure drastiche. Secondo alcuni venezuelani il canale potrebbe essere spento addirittura tra pochi giorni. Ha poi anche denunciato la CNN per avere osato implicare un legame tra lui e Al Quaeda.
Insomma il "déspota paranoico" prosegue imperterrito la sua marcia per trasformare il Venezuela in uno stato comunista all'imagine di Cuba.
Segnalo infine i due blogs Le Guerre Civili e la Pulce di Voltaire che seguono continuamente i fatti in Venezuela, con aggiornamenti regolari.
Una vergogna chiamata ICE o Come svendere l'Italia all'estero!
Ogni anno, l'Istituto Nazionale per il Commercio Estero (I.C.E.),l'Ente Pubblico che ha il compito di promuovere e sviluppare il commercio con l'estero ed i processi di internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale, organizza un Festival Italiano nei vari paesi del mondo.
Gli uffici dell'ICE di Singapore sono situati in uno dei piu' bei palazzi della citta', e la stanza della Direttrice e' veramente spettacolare con vista sul mare e tanto di bardature e cotillons, il tutto adatto ad una certa tradizione italiana che, nell'incapacita' di apprezzare veramente il buon gusto della discrezione, considera il dar nell'occhio come un mezzo efficace di marketing. Parvenue,direbbero i miei amici d’Oltralpe.
E anche quest'anno l’ICE di Singapore ha organizzato, Dio sa con quanto meditato dispendio di energie!, un festival del "Made in Italy" che si e' rivelato uno spettacolo cosi penoso nella sua modestia e dilettantismo da far arrossire dalla vergogna. Tra l’altro allestito in un Shopping Mall situato lontano dal vero centro commerciale della citta' e frequentato da una clientela che non ha niente a che vedere col target che dovrebbe ispirare l'attivita' dell'ICE .
Infatti, questo preteso festival, naturalmente (e bisognava prenderlo in considerazione come orientamento fondamentale) non si presta a consolidare la vera immagine del Made in Italy che in tutta l'Asia che conta e' decisamente rivolto ai prodotti di lusso. (Per inciso, ricordo che, durante il governo Berlusconi il messaggio era, appunto, di dare risalto al lusso, che rappresenta l'unico mezzo di penetrazione in mercati in cui e' sovrabbondante il prodotto medio basso).
Da quando sono al governo i sinistri, sembra invece che il messaggio sia quello di vendere alle masse...”E' come portar vasi a Samo e nottole ad Atene” direbbe il mio ex professore di lettere del Liceo.
Detto questo, ripeto, lo spettacolo e' stato a dir poco desolante.
All'inaugurazione del festival c'erano 30 persone in tutto! Anche perche' l'invito era per le 11 del mattino di un venerdi in questo Shopping Center nuovo, fuori dalle arterie importanti della citta', un centro che tra l'altro sta andando molto male in termini di fatturato ed e' frequentato soprattutto da giovani e il popolino locale. Si e' quindi inevitabilmente formata una folla di cinesi che non capivano cosa stesse succedendo ma che pero' si sono gettati avidi e contenti sui cocktails e aperitivi che erano stati disposti per gli "ospiti di riguardo" (la cui maggioranza ha snobbato l'invito). E non parliamo dei dettagli gastronomici: un vino da mensa popolare di un colore giallo scuro, fette di pane foderate di un salmone di freschezza dubbiosoa o rattrappiti pezzi di pollo...
Lo Stand Italia, poi, consiste in un automobile Lamborghini (che anche se un marchio italiano e' difatti un'azienda tedesca), due automobili Alfa Romeo, un baracchino che vende vestiti non si sa bene di che marca, una specie di chiosco con sopra delle macchine da caffe', qualche bigiotteria e....finisce li. Sembrano le bancarelle dei vu' compra' di una borgata romana.
E tutta questa paccottiglia dovrebbe rappresentare il made in Italy? Pietosi!
Soldi dello Stato e quindi del contribuente spesi per offrire questo tipo di immagine a livello terzomondista del nostro paese che ispira tenerezza?
Una vera vergogna, della quale nessuno osa parlare chiaramente ma questa, purtroppo, e' la realta' dell'Italia sotto il governo Prodi.
E anche se si e' costretti a realizzare, come sembra sia la scusa avanzata dagli inetti organizzatori, questo tipo di eventi, condizionati da un budget limitato o perche' e' la burocrazia centrale di Roma a decidere, ma almeno, vivaddio!, che lo si faccia con classe, con stile, con la dignita' ed il buon gusto che ci detta il nostro cosi unico patrimonio culturale. Invece no. Questi non vogliono far sforzi, tutto e' buttato li "alla carlona" senza logica, ispirati da "il chi me lo fa fare" tanto il loro lauto e immeritato stipendio corre lo stesso!
E non si tratta di capitali come Tombouctou o Ouagadougou, ma di Singapore, considerata una delle piu' prestigiose vetrine oggi disponibile in Asia.
VERGOGNA!!!
Gli uffici dell'ICE di Singapore sono situati in uno dei piu' bei palazzi della citta', e la stanza della Direttrice e' veramente spettacolare con vista sul mare e tanto di bardature e cotillons, il tutto adatto ad una certa tradizione italiana che, nell'incapacita' di apprezzare veramente il buon gusto della discrezione, considera il dar nell'occhio come un mezzo efficace di marketing. Parvenue,direbbero i miei amici d’Oltralpe.
E anche quest'anno l’ICE di Singapore ha organizzato, Dio sa con quanto meditato dispendio di energie!, un festival del "Made in Italy" che si e' rivelato uno spettacolo cosi penoso nella sua modestia e dilettantismo da far arrossire dalla vergogna. Tra l’altro allestito in un Shopping Mall situato lontano dal vero centro commerciale della citta' e frequentato da una clientela che non ha niente a che vedere col target che dovrebbe ispirare l'attivita' dell'ICE .
Infatti, questo preteso festival, naturalmente (e bisognava prenderlo in considerazione come orientamento fondamentale) non si presta a consolidare la vera immagine del Made in Italy che in tutta l'Asia che conta e' decisamente rivolto ai prodotti di lusso. (Per inciso, ricordo che, durante il governo Berlusconi il messaggio era, appunto, di dare risalto al lusso, che rappresenta l'unico mezzo di penetrazione in mercati in cui e' sovrabbondante il prodotto medio basso).
Da quando sono al governo i sinistri, sembra invece che il messaggio sia quello di vendere alle masse...”E' come portar vasi a Samo e nottole ad Atene” direbbe il mio ex professore di lettere del Liceo.
Detto questo, ripeto, lo spettacolo e' stato a dir poco desolante.
All'inaugurazione del festival c'erano 30 persone in tutto! Anche perche' l'invito era per le 11 del mattino di un venerdi in questo Shopping Center nuovo, fuori dalle arterie importanti della citta', un centro che tra l'altro sta andando molto male in termini di fatturato ed e' frequentato soprattutto da giovani e il popolino locale. Si e' quindi inevitabilmente formata una folla di cinesi che non capivano cosa stesse succedendo ma che pero' si sono gettati avidi e contenti sui cocktails e aperitivi che erano stati disposti per gli "ospiti di riguardo" (la cui maggioranza ha snobbato l'invito). E non parliamo dei dettagli gastronomici: un vino da mensa popolare di un colore giallo scuro, fette di pane foderate di un salmone di freschezza dubbiosoa o rattrappiti pezzi di pollo...
Lo Stand Italia, poi, consiste in un automobile Lamborghini (che anche se un marchio italiano e' difatti un'azienda tedesca), due automobili Alfa Romeo, un baracchino che vende vestiti non si sa bene di che marca, una specie di chiosco con sopra delle macchine da caffe', qualche bigiotteria e....finisce li. Sembrano le bancarelle dei vu' compra' di una borgata romana.
E tutta questa paccottiglia dovrebbe rappresentare il made in Italy? Pietosi!
Soldi dello Stato e quindi del contribuente spesi per offrire questo tipo di immagine a livello terzomondista del nostro paese che ispira tenerezza?
Una vera vergogna, della quale nessuno osa parlare chiaramente ma questa, purtroppo, e' la realta' dell'Italia sotto il governo Prodi.
E anche se si e' costretti a realizzare, come sembra sia la scusa avanzata dagli inetti organizzatori, questo tipo di eventi, condizionati da un budget limitato o perche' e' la burocrazia centrale di Roma a decidere, ma almeno, vivaddio!, che lo si faccia con classe, con stile, con la dignita' ed il buon gusto che ci detta il nostro cosi unico patrimonio culturale. Invece no. Questi non vogliono far sforzi, tutto e' buttato li "alla carlona" senza logica, ispirati da "il chi me lo fa fare" tanto il loro lauto e immeritato stipendio corre lo stesso!
E non si tratta di capitali come Tombouctou o Ouagadougou, ma di Singapore, considerata una delle piu' prestigiose vetrine oggi disponibile in Asia.
VERGOGNA!!!
29 maggio 2007
Ecco a voi The Zimmers
The Zimmers, sono dei simpaticissimi vecchietti inglesi, tutti ottantenni (il piu' giovane, Ralf ha 90anni e il piu' vecchio, Buster, ne ha addirittura 100) messi insieme per un documentario della BBC sulle persone anziane e che alla fine cercano di formare un gruppo rock.
Ecco il loro primo single, "My Generation", un remake della canzone dei "The Who", creato da Mike Hedges. Il video e' di Geoff Wonfor. Lo studio e' il legendario Beatles studio 2 a Abbey Road.
La mitica versione dei The Who
Ecco il loro primo single, "My Generation", un remake della canzone dei "The Who", creato da Mike Hedges. Il video e' di Geoff Wonfor. Lo studio e' il legendario Beatles studio 2 a Abbey Road.
La mitica versione dei The Who
E adesso Chavez vuole chiudere Globovision e CNN Espanol
Dopo avere fatto chiudere la piu' vecchia televisione privata e indipendente del Venezuela, il tiranno Hugo Chavez (amico di Bertinotti) ha adesso cominciato ad attaccare un'altra rete privata e indipendente , Globovision, cosi come la CNN Espanol.
L'intento e' chiaro. Un controllo totale dell'informazione nel paese.
E per capire come funziona la testa di questo dittatore, ecco un video dove a una scomoda domanda di un giornalista brasiliano del giornale O Globo, Hugo Chavez (amico di Bertinotti) lo aggredisce con un lungo sermone tanto ridicolo quanto incomprensibile.
L'intento e' chiaro. Un controllo totale dell'informazione nel paese.
E per capire come funziona la testa di questo dittatore, ecco un video dove a una scomoda domanda di un giornalista brasiliano del giornale O Globo, Hugo Chavez (amico di Bertinotti) lo aggredisce con un lungo sermone tanto ridicolo quanto incomprensibile.
Prodi, you're fired!
Non credo ci sia tanto da discutere.
Verona:60.8%, Monza:53.4%, Como:55.8%, Varese: 67.1%, Vercelli: 67.7%, Vicenza: 59.9%, Ragusa: 65.4%, Reggio Calabria:69,5%
Questa non e' solo una clamorosa disfatta ma una vera e propria debacle! E Il messaggio e' chiaro. Questo governo deve andarsene.
Un osservazione da rilevare e' che dove i partiti si sono presentati uniti intorno ai candidati, hanno ottenuto ottimi risultati il che conferma la necessita' di formare al piu' presto il partito unitario della CDL.
28 maggio 2007
Fine delle trasmissioni
Poco piu' di due ore fa, il tiranno Chavez, amico di Bertinotti, ha fatto spegnere l'ultima televisione privata del Venezuela mettendo fine a 53 anni di liberta' di informazione.
Statistiche Porno
Interessante. Secondo le statistiche mondiali sui redditi e il consumo pro-capite di pornografia, i piu' frustrati, guardoni, perversi e segaioli sono i Giapponesi, i Coreani e i Cinesi.
Governati da un'associazione malavitosa
A questo punto si puo' dire che l'Italia e' governata da un'associazione politico-malavitosa-finanziaria.
Perche' sul caso del Vampiro (o Visitor) Vincenzo Visco e Guardia di Finanza dove e' stato gia' detto molto, per lo meno da quella piccola parte della stampa che si ostina ad informare i propri lettori di tutte le notizie di cui viene in possesso, e' incredibile la la straordinaria omerta' che in proposito, come in molti altri casi ben noti, ha accomunato tutti i membri del governo ed i maggiori esponenti della maggioranza. Il fenomeno dell'omerta' e' soprattutto diffuso, in tutto il mondo, nelle associazioni malavitose. Nel nostro caso pero' c'e' una fondamentale differenza. Nelle associazioni malavitose l'omerta' si manifesta generalmente col silenzio: “nulla vidi, nulla seppi”. Nella nostra classe politica invece l'omerta' si manifesta con la menzogna spudorata e la sfacciata smentita. Ma mentre di fronte al silenzio nulla si puo' fare, le menzogne prima o poi vengono a galla.
La triste realta' della politica italiana
E interessante notare la reazione dell’attuale “classe?” politica che ci governa, ai banali commenti di Montezemolo.
Irritati e seccati.
Il Presidente del Consiglio, che per una volta non si e’ esibito in una delle sue ebeti risatine, alla domanda se riteneva che Montezemolo con questo intervento intendesse preannunciare una sua discesa in politica, ha corretto l’intervistatore dicendo “salire in politica”. Evidentemente l’on. (?) Prodi non si e’ ancora accorto che oltre due secoli fa la rivoluzione francese ha messo fine alle monarchie assolute, e che la societa’ non si divide piu’ in monarchi e sudditi: pensa anche adesso che la classe politica sia la continuatrice del potere assoluto ed il popolo sia rappresentato da sudditi, taglieggiabili a volonta’ ed a cui e’ vietato esprimere le proprie opinioni sull’operato dei governanti.
Ma tutta la reazione degli esponenti della maggioranza, con pochissime eccezioni, ha seguito lo stesso schema: quello di Montezemolo e’ stato un manifesto politico e non l’espressione legittima dell’insofferenza per le bizantine ed inconcludenti pratiche del ceto politico. Quindi, se Montezemolo intende fare politica, si rivolga agli elettori e cerchi il loro consenso. Anche in questo caso vediamo ritornare il concetto che la politica deve essere appannaggio esclusivo della casta dei politici di professione. Tutti gli altri cittadini, ritenuti minorati mentali od al piu’ “vili meccanici” destinati a fornire quattrini ai privilegiati, debbono tacere e subire. Un bell’esempio di democrazia e di rispetto dell’individuo.
Irritati e seccati.
Il Presidente del Consiglio, che per una volta non si e’ esibito in una delle sue ebeti risatine, alla domanda se riteneva che Montezemolo con questo intervento intendesse preannunciare una sua discesa in politica, ha corretto l’intervistatore dicendo “salire in politica”. Evidentemente l’on. (?) Prodi non si e’ ancora accorto che oltre due secoli fa la rivoluzione francese ha messo fine alle monarchie assolute, e che la societa’ non si divide piu’ in monarchi e sudditi: pensa anche adesso che la classe politica sia la continuatrice del potere assoluto ed il popolo sia rappresentato da sudditi, taglieggiabili a volonta’ ed a cui e’ vietato esprimere le proprie opinioni sull’operato dei governanti.
Ma tutta la reazione degli esponenti della maggioranza, con pochissime eccezioni, ha seguito lo stesso schema: quello di Montezemolo e’ stato un manifesto politico e non l’espressione legittima dell’insofferenza per le bizantine ed inconcludenti pratiche del ceto politico. Quindi, se Montezemolo intende fare politica, si rivolga agli elettori e cerchi il loro consenso. Anche in questo caso vediamo ritornare il concetto che la politica deve essere appannaggio esclusivo della casta dei politici di professione. Tutti gli altri cittadini, ritenuti minorati mentali od al piu’ “vili meccanici” destinati a fornire quattrini ai privilegiati, debbono tacere e subire. Un bell’esempio di democrazia e di rispetto dell’individuo.
27 maggio 2007
26 maggio 2007
Striscione del Milan
Quando l'Inter vinse lo scudetto, Moratti ricevette le congratulazioni da Silvio Berlusconi. In un successivo incontro in Lega, Galliani rinnovo' i complimenti a Moratti, che da gran sportivo, rispose dicendo che non riusciva proprio ad augurarsi una vittoria del Milan in Champion's e che a dire il vero il Milan non avrebbe nemmeno dovuto parteciparvi.
E allora lo striscione di ieri di Ambrosini è davvero, ma davvero STRA-APPROPRIATO
Grande Milan, grande Ambrosini, grandissimo Gattuso.
E allora lo striscione di ieri di Ambrosini è davvero, ma davvero STRA-APPROPRIATO
Grande Milan, grande Ambrosini, grandissimo Gattuso.
Montezemolo, Monte-di-banalità.
Un articolo dell'amico Alessandro Corneli.
Tra il farla lunga e il farla breve a commento della relazione di Luca Cordero di Montezemolo all’Assemblea di Confindustria, abbiamo scelto la seconda soluzione. Perché la relazione è stata una antologia degli editoriali dei principali giornali dell’ultimo mese, priva di proposte e disseminata da auspici.
Su un unico punto Montezemolo è stato all’altezza della situazione: quando, da presidente degli imprenditori, ha respinto con durezza l’accusa rivolta qualche tempo fa da Fausto Bertinotti al capitalismo italiano di essere “impresentabile”.
Ha poi avuto ragione nel rivendicare alle imprese la ripresa economica, ma non ha avuto il coraggio di ammettere che lui per primo, e i vertici confindustriali al seguito, si erano sbagliati a puntare su Prodi e a lasciare Berlusconi da solo un anno fa, contribuendo a fargli perdere le elezioni.
Ha commentato Berlusconi da Verona: “Chi è causa del suo mal…”.
Questa mancanza di coraggio e di onestà intellettuale non resterà senza effetti, e a Montezemolo resta da sperare che il suo discorso contribuisca ad aumentare la sconfitta che la coalizione di governo si appresta a ricevere domenica e lunedì alle amministrative: sarà il prezzo pagato per un’ammissione di errore non formulata. Probabilmente solo per orgoglio, in contrasto a quell’appello ad unire le forze che ha lanciato dalla tribuna.
Un appello, comunque, che ha intenerito i cuori solo di Casini e di Lanzillotta: un po’ poco per costruire un partito montezemoliano, ma sufficiente, forse, per accrescere a dismisura le difficoltà del Partito Democratico perché la gelida reazione di Prodi, l’imbarazzo di Marini e Bertinotti, il giudizio sprezzante di D’Alema, la levata di scudi degli esponenti dell’ala sinistra dell’Unione – tutti contrari all’ipotesi di una discesa in campo politico di Montezemolo – non possono che accrescere le divisioni all’interno dell’Unione e accelerare la crisi del governo Prodi.
Un discorso coraggioso e chiarificatore, e quindi un vero servizio al Paese, sarebbe stato ben altro: una franca ammissione dell’errore di valutazione compiuto oltre un anno fa, una rivalutazione piena della buona politica – nelle circostanze difficili – del governo Berlusconi. Questa condotta avrebbe fatto lievitare la statura di Montezemolo che invece ha preferito gli equilibrismi di una finta e insostenibile equidistanza.
Ha fatto bene Berlusconi a ricordargli, da Verona, che quelle riforme costituzionali chieste ieri da Montezemolo erano state fatte dalla CdL e che il referendum, sponsorizzato dalla sinistra vincitrice delle elezioni anche grazie a Montezemolo, ha annullato. Oggi sarebbero in vigore. Invece quella bocciatura ha fatto perdere al Paese altri anni su quella strada dell’ammodernamento che il presidente di Confindustria invoca.
Il resto è chiacchiere.
Tra il farla lunga e il farla breve a commento della relazione di Luca Cordero di Montezemolo all’Assemblea di Confindustria, abbiamo scelto la seconda soluzione. Perché la relazione è stata una antologia degli editoriali dei principali giornali dell’ultimo mese, priva di proposte e disseminata da auspici.
Su un unico punto Montezemolo è stato all’altezza della situazione: quando, da presidente degli imprenditori, ha respinto con durezza l’accusa rivolta qualche tempo fa da Fausto Bertinotti al capitalismo italiano di essere “impresentabile”.
Ha poi avuto ragione nel rivendicare alle imprese la ripresa economica, ma non ha avuto il coraggio di ammettere che lui per primo, e i vertici confindustriali al seguito, si erano sbagliati a puntare su Prodi e a lasciare Berlusconi da solo un anno fa, contribuendo a fargli perdere le elezioni.
Ha commentato Berlusconi da Verona: “Chi è causa del suo mal…”.
Questa mancanza di coraggio e di onestà intellettuale non resterà senza effetti, e a Montezemolo resta da sperare che il suo discorso contribuisca ad aumentare la sconfitta che la coalizione di governo si appresta a ricevere domenica e lunedì alle amministrative: sarà il prezzo pagato per un’ammissione di errore non formulata. Probabilmente solo per orgoglio, in contrasto a quell’appello ad unire le forze che ha lanciato dalla tribuna.
Un appello, comunque, che ha intenerito i cuori solo di Casini e di Lanzillotta: un po’ poco per costruire un partito montezemoliano, ma sufficiente, forse, per accrescere a dismisura le difficoltà del Partito Democratico perché la gelida reazione di Prodi, l’imbarazzo di Marini e Bertinotti, il giudizio sprezzante di D’Alema, la levata di scudi degli esponenti dell’ala sinistra dell’Unione – tutti contrari all’ipotesi di una discesa in campo politico di Montezemolo – non possono che accrescere le divisioni all’interno dell’Unione e accelerare la crisi del governo Prodi.
Un discorso coraggioso e chiarificatore, e quindi un vero servizio al Paese, sarebbe stato ben altro: una franca ammissione dell’errore di valutazione compiuto oltre un anno fa, una rivalutazione piena della buona politica – nelle circostanze difficili – del governo Berlusconi. Questa condotta avrebbe fatto lievitare la statura di Montezemolo che invece ha preferito gli equilibrismi di una finta e insostenibile equidistanza.
Ha fatto bene Berlusconi a ricordargli, da Verona, che quelle riforme costituzionali chieste ieri da Montezemolo erano state fatte dalla CdL e che il referendum, sponsorizzato dalla sinistra vincitrice delle elezioni anche grazie a Montezemolo, ha annullato. Oggi sarebbero in vigore. Invece quella bocciatura ha fatto perdere al Paese altri anni su quella strada dell’ammodernamento che il presidente di Confindustria invoca.
Il resto è chiacchiere.
Super cinghiali
Non so chi ricorda di "Hogzilla" quel mostruoso cinghiale ucciso in Georgia negli Stati Uniti il 17 giugno 2004 da un tale Chris Griffin. Alla stampa aveva dichiarato che misurava piu' di 3 metri e mezzo con un peso di 450 kili!
A l'inizio sembrava una bufala anche perche' c'erano solo le foto a dimostrare il fatto. Griffin aveva infatti immediatamente seppellito l'animale.
Un anno dopo pero' la carcassa dell'animale fu esumata e studiata da esperti del prestigioso National Geographic che confermarono il fatto anche se le misure non erano esattamente quello che sosteneva il Griffin. "Solo" 2 metri 20 e 350 kili. Dissero anche che si trattava di una specie ibrida, mai vista, a metà tra il maiale domestico e il cinghiale.
L'"Hogzilla" del 2004
Ed ecco che giunge la notizia di un altro "Hogzilla" ucciso la settimana scorsa questa volta in Alabama da un ragazzino di 11 anni, Jamison Stone, che stava cacciando con suo padre e due amici.
Dice di avere ucciso l'animale con una pistola calibro .50 e che la caccia e' durata piu' di 3 ore. Secondo il padre, l'animale una volta trasportato al Clay County Farmers Exchange di Lineville , Alabama, e' stato misurato a 3 metri da grugno a coda e pesato a piu' di 470 kili. Se confermato dalle autorita', sarebbe dunque piu' grande di quello ucciso nel 2004. Un vero mostro!
Il "mostro di Lineville"
A l'inizio sembrava una bufala anche perche' c'erano solo le foto a dimostrare il fatto. Griffin aveva infatti immediatamente seppellito l'animale.
Un anno dopo pero' la carcassa dell'animale fu esumata e studiata da esperti del prestigioso National Geographic che confermarono il fatto anche se le misure non erano esattamente quello che sosteneva il Griffin. "Solo" 2 metri 20 e 350 kili. Dissero anche che si trattava di una specie ibrida, mai vista, a metà tra il maiale domestico e il cinghiale.
L'"Hogzilla" del 2004
Ed ecco che giunge la notizia di un altro "Hogzilla" ucciso la settimana scorsa questa volta in Alabama da un ragazzino di 11 anni, Jamison Stone, che stava cacciando con suo padre e due amici.
Dice di avere ucciso l'animale con una pistola calibro .50 e che la caccia e' durata piu' di 3 ore. Secondo il padre, l'animale una volta trasportato al Clay County Farmers Exchange di Lineville , Alabama, e' stato misurato a 3 metri da grugno a coda e pesato a piu' di 470 kili. Se confermato dalle autorita', sarebbe dunque piu' grande di quello ucciso nel 2004. Un vero mostro!
Il "mostro di Lineville"
25 maggio 2007
Aggiungi un posto a tavola
Dal blog Taglio Basso un bellissimo articolo, da leggere assolutamente.
Ad ogni debacle del mondo politico c'è sempre qualche furbetto che ne approfitta per beccarsi una poltrona. Così è successo con Di Pietro e così succederà con Luca Cordero di Montezemolo, entrambi a cavallo del pubblico malcontento, brandendo la spada dei propri prestigiosi trascorsi per andare alle crociate in capo all'armata Brancaleone.
Tutto l'articolo
Ad ogni debacle del mondo politico c'è sempre qualche furbetto che ne approfitta per beccarsi una poltrona. Così è successo con Di Pietro e così succederà con Luca Cordero di Montezemolo, entrambi a cavallo del pubblico malcontento, brandendo la spada dei propri prestigiosi trascorsi per andare alle crociate in capo all'armata Brancaleone.
Tutto l'articolo
Una proposta per migliorare il Senato.
In questo ramo del Parlamento le forze di maggioranza e di opposizione attualmente sono praticamente alla pari, dato che lo scarto di un solo senatore fra le due parti non è significativo, a causa della non impossibile defezione od assenza di un membro della maggioranza. In sostanza il voto definitivo al Senato è espresso dai senatori a vita. Non sarebbe quindi molto più semplice e rapido far decidere ogni cosa dai senatori a vita (acciacchi permettendo) ? Si semplificherebbe di molto il funzionamento, si eviterebbero ore ed ore di inutili chiacchiere prive di qualsiasi interesse, si lascerebbero i senatori liberi di svolgere qualche altra attività (ammesso che fra di essi ci sia qualcuno capace di svolgerne una seria che non sia puramente ludica o perfettamente superflua), si risparmierebbero ingenti somme risparmiando sugli affitti, i portaborse, i viaggi, le indennità extra, eccetera, e tutto il lavoro di questo ramo del Parlamento ne risulterebbe più rapido, anche se certamente non migliore dell’attuale, venendo così incontro ai desideri del Presidente del Consiglio.
24 maggio 2007
Cui Prod(i)est?
In occasione delle commemorazioni per il compimento del primo anno di vita del governo delle sinistre, guidato (si fa per dire…) dall’onorevole Romano Prodi, siamo stati informati che nel corso della presente legislatura sono stati presentati dal governo oltre cento disegni di legge, ossia, tenendo conto della settimana di cinque giorni, dei giorni di ferie e dei giorni persi per missioni all’estero o all’interno, una media di un provvedimento legislativo ogni due giorni. E poi qualcuno dice che la compagine governativa, formata come è noto da oltre cento “galli nel pollaio” batte la fiacca.
Di queste proposte di legge solo molto poche – esattamente una decina - sono state definitivamente approvate dal Parlamento, e lo stakanovista “homo ridens” ne ha severamente stigmatizzato il comportamento, provocando non solo una piccata risposta del presidente della Camera, Bertinotti, che lo ha accusato di scarsa conoscenza delle procedure parlamentari, ma addirittura un richiamo all’ordine da parte del Presidente della Repubblica. Insomma, si è trattato dell’ennesima prova della forte coesione ed unità d’intenti, oltre che di buon accordo, della compagine di maggioranza.
Questo gustoso episodio richiama alcune riflessioni. Innanzi tutto va notato che le proposte governative possono dividersi in quattro categorie. Quelle destinate a disfare il lavoro delle precedenti legislature; quelle tendenti a sottrarre quattrini dalle tasche dei contribuenti (non certo da quelle degli evasori, il cui vantaggio economico cresce col crescere del livello della tassazione); quelle del tutto inutili, destinate solo a creare polemiche, divisioni e malumori nel paese e nella stessa maggioranza, ed infine quelle che hanno come unico scopo quello di favorire sfacciatamente l’interesse della stessa maggioranza, del suo leader e dei loro amici.
Di quest’ultima categoria vogliamo citarne alcune a titolo di esempio, anche se è impossibile ricordarle tutte. Innanzi tutto il ddl sul conflitto di interessi, tendente a riservare in sostanza l’attività politica ai politici di professione: cui Prod(i)est ?
Abbiamo poi il ddl sul riordino della RAI, tendente ad escludere ogni partecipazione dell’opposizione: cui Prod(i)est ?
Il nuovo ddl sulla riorganizzazione del sistema televisivo, con severe restrizioni all’attività di chi opera in regime di mercato, senza contributi statali e senza riscossione di canoni: cui Prod(i)est ?
Il disegno di legge sull’immigrazione, con la proposta di concedere il diritto di voto agli immigrati dopo un periodo decisamente troppo breve di permanenza in Italia: cui Prod(i)est ?
La proposta di ridurre sensibilmente le pene per il reato di bancarotta fraudolenta, in modo da alleggerire la situazione di alcuni “amici” in passato assai generosi ed attualmente un po’ inguaiati, e di permettere loro di giungere più rapidamente alla prescrizione del reato: cui Prod(i)est ?
Di queste proposte di legge solo molto poche – esattamente una decina - sono state definitivamente approvate dal Parlamento, e lo stakanovista “homo ridens” ne ha severamente stigmatizzato il comportamento, provocando non solo una piccata risposta del presidente della Camera, Bertinotti, che lo ha accusato di scarsa conoscenza delle procedure parlamentari, ma addirittura un richiamo all’ordine da parte del Presidente della Repubblica. Insomma, si è trattato dell’ennesima prova della forte coesione ed unità d’intenti, oltre che di buon accordo, della compagine di maggioranza.
Questo gustoso episodio richiama alcune riflessioni. Innanzi tutto va notato che le proposte governative possono dividersi in quattro categorie. Quelle destinate a disfare il lavoro delle precedenti legislature; quelle tendenti a sottrarre quattrini dalle tasche dei contribuenti (non certo da quelle degli evasori, il cui vantaggio economico cresce col crescere del livello della tassazione); quelle del tutto inutili, destinate solo a creare polemiche, divisioni e malumori nel paese e nella stessa maggioranza, ed infine quelle che hanno come unico scopo quello di favorire sfacciatamente l’interesse della stessa maggioranza, del suo leader e dei loro amici.
Di quest’ultima categoria vogliamo citarne alcune a titolo di esempio, anche se è impossibile ricordarle tutte. Innanzi tutto il ddl sul conflitto di interessi, tendente a riservare in sostanza l’attività politica ai politici di professione: cui Prod(i)est ?
Abbiamo poi il ddl sul riordino della RAI, tendente ad escludere ogni partecipazione dell’opposizione: cui Prod(i)est ?
Il nuovo ddl sulla riorganizzazione del sistema televisivo, con severe restrizioni all’attività di chi opera in regime di mercato, senza contributi statali e senza riscossione di canoni: cui Prod(i)est ?
Il disegno di legge sull’immigrazione, con la proposta di concedere il diritto di voto agli immigrati dopo un periodo decisamente troppo breve di permanenza in Italia: cui Prod(i)est ?
La proposta di ridurre sensibilmente le pene per il reato di bancarotta fraudolenta, in modo da alleggerire la situazione di alcuni “amici” in passato assai generosi ed attualmente un po’ inguaiati, e di permettere loro di giungere più rapidamente alla prescrizione del reato: cui Prod(i)est ?
Grazie Presidente, Grazie Ragazzi
Non sapete quanto sia importante per noi all'estero questa vittoria, sopratutto dopo i vergognosi articoli scritti su quasi tutti i quotidiani inglesi e non. Sembra che nello sport l'Italia non abbia diritto di vincere. E ancora una volta li abbiamo zittiti
Tifosi del Milan e non, ringraziano di cuore per una memorabile nottata.
Fieri di essere italiani.
23 maggio 2007
Benvenuti in Islamarca
Ecco come saranno esposti i capolavori dell'arte europea quando diventeremo una colonia dell'islam...
La versione Islamista
L'attuale Sirenetta
La versione Islamista
L'attuale Sirenetta
Visco "invischiato"
Dai verbali dell'interrogatorio da parte della Magistratura al capo della Guardia di Finanza e' riportato come il Vampiro Visco abbia fatto forti pressioni, con dure minacce di ripercussioni e rappresaglie, se non fossero stati rimossi i 4 finanzieri che indagavano sulla scalata da parte di Unipol sulla BNL.
Questo e' un fatto gravissimo, e speriamo che Il Giornale possa andare a fondo di questa vicenda terrificante.
E' un vergognoso abuso di potere, abuso delle istituzioni, abuso di tutto, l'ennesima prova che l'Italia e' governata da gentaglia moralmente ripugnante, indecente, e pericolosa.
Non hanno nessun rispetto per il popolo italiano. Perche' in verita' odiano gli italiani, loro che si dicono "del popolo".
Fare politica per questa gente e' una licenza per utilizzare ed abusare il sistema e rimanere il piu' possibile al potere non come servitori del popolo e lavorare per il bene del paese ma per coprire i loro loschi affari accusando e distruggendo chi non la pensa come loro.
Questi ci stanno portando alla rovina e prima li rimandiamo a casa, meglio sara' per il futuro del paese.
22 maggio 2007
Teste di cavoli
La legge sul conflitto di interessi attualmente in discussione in Parlamento ha evidentemente come scopo non solo l’estromissione di Berlusconi dalla vita politica, ma come ben ha detto lo stesso Berlusconi, quello di impedire a chiunque abbia avuto successo nel mondo degli affari e dell’economia, in una parola del lavoro, di partecipare attivamente alla vita politica, sia pur solo a livello locale, nel nostro infelice paese. In sostanza, la legge in discussione tende a riservare l’attività politica alla casta dei politici di professione, notoriamente privi di qualunque esperienza dei problemi che dovrebbero contribuire a risolvere, ed a molti dei quali, che si arrogano il diritto di gestire il paese, nessuno si sognerebbe di affidare neppure la gestione di una tabaccheria.
Qualcuno – ovviamente ostile a questo provvedimento – ha definito la casta degli autopredestinati a governare come i nuovi “mandarini”. La definizione sembra assolutamente errata, in quanto i mandarini, nell’antico impero cinese, erano selezionati in base al loro eccellente livello culturale, soprattutto nel campo letterario, e questo criterio, dopo alcune inchieste televisive tendenti ad accertarne il livello culturale, non ci sembra sia applicabile alla nostra classe dirigente politica.
Dovendo restare ad una definizione in campo vegetale, suggeriremmo di usare i termini : rapa, zucca o testa di cavolo.
Corteo a favore delle BR. Fermiamoli!
Dal sito Padova News
Su internet si stanno raccogliendo le adesioni per la manifestazione indetta a favore dei "compagni arrestati il 12 febbraio, ma anche verso i prigionieri comunisti e anarchici rinchiusi in regime di 41 bis a Parma e L'Aquila". Tra questi anche Nadia Lioce, già condannata per l'omicidio D'Antona.
Il corteo e' organizzato dal centro sociale Gramigna e indetto a Padova per il 16 giugno.
Vergogna!! Bisogna fermarli!
Su internet si stanno raccogliendo le adesioni per la manifestazione indetta a favore dei "compagni arrestati il 12 febbraio, ma anche verso i prigionieri comunisti e anarchici rinchiusi in regime di 41 bis a Parma e L'Aquila". Tra questi anche Nadia Lioce, già condannata per l'omicidio D'Antona.
Il corteo e' organizzato dal centro sociale Gramigna e indetto a Padova per il 16 giugno.
Vergogna!! Bisogna fermarli!
21 maggio 2007
Magica Luna Rossa
Grande vittoria di Luna Rossa ieri al largo di Valencia. Speriamo adesso di trovarci in finale gli Spagnoli anche se molto piu' probabilmente ci troveremo i Nuovi Zelandesi. Comunque sia sara' una grande finale.
E mentre scrivo giunge la notizia che il famoso clipper inglese The Cutty Sark sta bruciando a Londra.
V come Visitor o Vampiro, o Visco....
V.V.V. (non si tratta di una sigla internet, ma dell’acronimo del Vice-Ministro Vincenzo Vampiro Visco o Vincenzo Visitor Visco) ha pubblicamente definito “imbarazzante” il livello di evasione,secondo lui addirittura a livello del 20/30%. Non è chiaro come questa affermazione si concili con quanto da lui stesso e dall’intero governo (si tratta di oltre 100 voci “autorevoli”…) secondo cui l’ottimo andamento delle entrate fiscali, ben superiore alle previsioni, sarebbe dovuto alla lotta all’evasione dichiarata dall’esecutivo di cui V.V.V. è parte integrante. In definitiva, a suo parere, sarebbe bastato l’annuncio del suo nome per terrorizzare gli evasori e convincerli a fare il proprio dovere di onesti cittadini, ossequienti delle leggi e desiderosi di partecipare in letizia, o meglio, come direbbe il Presidente del Consiglio, con serenità, al sostegno degli impegni finanziari del governo.
Se il livello di evasione denunciato da V.V.V. è vero, e quindi ben superiore alle stime precedenti, viene da pensare che forse ciò è dovuto soprattutto all’inusitato livello del prelievo fiscale. Nel cervello di V.V.V. non è mai frullata l’idea che il livello dell’evasione possa essere direttamente proporzionale al livello della tassazione ? e che quindi varrebbe la pena di studiare innanzi tutto una riduzione delle spese dello Stato (troppo spesso inutili, clientelari, parassitarie e del tutto improduttive) per ridurre il livello della tassazione e di conseguenza anche quello dell’evasione ? Ma V.V.V. ha le caratteristiche del predatore, ed i predatori, come è noto a tutti gli etologi, non hanno idee ma seguono sempre e soltanto l’istinto.
20 maggio 2007
19 maggio 2007
Tony Blair prossimo Presidente della Banca Mondiale?
Secondo il Daily Mail, Tony Blair potrebbe succedere a Paul Wolfowitz
L'articolo
L'articolo
Modello Francia
Altro che l'Italia con i suoi 25 ministeri, settimane di negoziazioni, nuove poltrone create per accontentare gli amici, tira qui, molla la'....
24 ore! dopo essere diventato Presidente della Repubblica francese, Sarkozy ha presentato il suo nuovo governo.
15 ministri, 8 uomini di cui 3 socialisti, e 2 centristi e 7 donne di cui una maghrebina, Rachida Dati, ministro della Giustizia.
Fantastico. La classe politica francese e' veramente un'altra dimensione.
24 ore! dopo essere diventato Presidente della Repubblica francese, Sarkozy ha presentato il suo nuovo governo.
15 ministri, 8 uomini di cui 3 socialisti, e 2 centristi e 7 donne di cui una maghrebina, Rachida Dati, ministro della Giustizia.
Fantastico. La classe politica francese e' veramente un'altra dimensione.
18 maggio 2007
Anche Singapore prende in giro Prodi
In questo momento il fondatore ed ex premier di Singapore, Lee Kuan Yew, attualmente Minister Mentor del paese, e' in vista in Italia.
La Repubblica di Singapore e' un'isola citta'-stato del sud-est asiatico, estremamente moderna, molto sviluppata con un alto tenore di vita. E' un grande centro commerciale e finanziario.
Il paese e' considerato una delle 4 tigri asiatiche, il 17 esimo paese piu' ricco del mondo con tasso di crescita del 7%, un reddito pro-capite di US$32,900 e delle riserve stimate a US$ 139 miliardi. E' inoltre il primo paese in termini di liberta' economica, e il settimanale The Economist lo ha classificato primo in Asia per la sua qualita' di vita.
Non male per un piccolo paese di 4 milioni di abitanti, indipendente dal 1965 e circondato da due paesi musulmani che continuamente cercano di mettergli i bastoni tra le ruote.....
Il suo successo e' anche dovuto alla visione dei suoi leaders, che gestiscono Singapore come una grande azienda. Quando viaggiano per il mondo ne e' per fare shopping o perdere tempo in discorsi inutili ma per parlare business. E cosi deve essere.
Ed e' per questo che qui gli investimenti esplodono, che c'e' un boom economico incredibile, che c'e dinamismo. Non a caso i paesi seri come gli Stati Uniti, la Francia, l' Inghilterra, la Germania, la Cina, e anche Olanda e Svizzera investono ogni anno miliardi di dollari e sono tra i piu' importanti negli scambi commerciali con Singapore. E gli Italiani? Non andro' nel dettaglio, ma diciamo che a parte le solite 3 aziende, 2 banche e 500 pizzaioli, la presenza dell'Italia si ferma li.
Tanto per dare un'idea gli Stati Uniti hanno un volume di interscambi di circa US$ 35 miliardi, la Cina US 30 miliardi, la Germania US$ 16 miliardi, la Francia 10 miliardi e l'Italia, fa solo ridere con i suoi US$ 2 miliardi, ancora meno delle Filippine....
E Prodi non trova niente di meglio che chiedere a Lee Kuan Yew di aprire un'ambasciata a Roma, dando cosi la possibilita' di farsi dare un bel fermo dal Ministro Mentor che gli ha detto no grazie, Il volume di interscambi commerciali con l'Italia non ne giustifica l'apertura. Bella roba. Adesso ci facciamo dare delle lezioni e prendere in giro anche da Singapore.
Siamo veramente governati da un cretino, incompetente e incoerente!
Protocollo di Kyoto: Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Finalmente anche gli scienziati italiani denunciano la politicizzazione del dibattito sul clima. Dall'Associazione Galileo 2001 per la libertà e la dignità della scienza un appello alla quale questo blog sottoscrive pienamente.
L'appello dell'Associazione Galileo 2001
L'appello dell'Associazione Galileo 2001
17 maggio 2007
Ennesimo abuso in Venezuela, e la sinistra italiana acconsente
E' successo di tutto in Venezuela, da quando il dittatore si e' fatto dare il potere di governare per decreto da un parlamento "rubber-stamp". Nazionalizzazioni delle telecomunicazioni, dell'elettricita', delle società petrolifere, delle banche, delle acciaierie, degli ospedali e persino dei supermercati.
Ma la decisione da parte del dittatore di chiudere Radio Caracas TV, una televisione privata, praticamente un'istituzione in Venezuela, che per ben 53 anni ha intrattenuto, divertito, distratto con le sue telenovele, shows, e sopratutto per i suoi servizi di informazione indipendenti, e' l'ennesima prova o forse l'ultima che Chavez e' pronto ad eliminare tutto quello che puo' ostacolare il suo progetto di diventare il nuovo Fidel Castro del continente latino americano, e il Venezuela, la nuova Cuba.
Alle proteste dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), del Senato Cileno, della Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani,la Inter American Press Association , e le varie organizzazioni per i diritti umani e liberta' di stampa, Chavez ha risposto con insulti, addirittura dando del "pendejo" a Jose Miguel Insulza Segretario Generale della OSA.
Scandaloso il commento del Vice-Presidente della Commissione Europea per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Giusto Catania, di rifondazione comunista, che ha detto che la Commissione non interverra' perche' per lui il fatto non ha niente a che vedere con i diritti umani ed e' un affare interno Venezuelano.
In fondo non stupisce. Quando si pensa che il suo capo, la terza carica dello Stato, ha definito Chavez come un'ispirazione per le riforme dell'unione, un modello di governo, "la capacita' di suscitare energia, l'idea della rinascita, della ricostruzione di un popolo".
Semplicemente vergognoso.
Tre comandanti Talebani uccisi
Tre dei cinque comandanti Talebani che furono scambiati per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo, sono stati uccisi insieme al notorio Mullah Dadullah
Ottima notizia
Ottima notizia
16 maggio 2007
L’Europa viaggia, l’Italia perde il treno
Un articolo dell'amico Claudio Borghi
Dopo tanto parlare stanno cominciando ad arrivare i fatti e i primi dati «veri» relativi all’economia italiana governata dalla Finanziaria di Prodi mostrano un quadro a dir poco impietoso.
Gli effetti depressivi della politica economica del centrosinistra hanno prodotto come risultato un inquietante +0,2% di crescita sul prodotto interno lordo, mentre la media europea (si badi bene, la media, non i Paesi migliori) si attesta su livelli tre volte superiori. Una volta si diceva scherzosamente: «Meno male che c’è il Portogallo, altrimenti saremmo gli ultimi in Europa», ebbene, con Prodi non si può più nemmeno scherzare sui portoghesi che, con un solido +0.8%, crescono quattro volte più di noi, per non parlare degli spagnoli, cinque volte più veloci dall’alto del loro +1% tondo.
Tutto l'articolo
Dopo tanto parlare stanno cominciando ad arrivare i fatti e i primi dati «veri» relativi all’economia italiana governata dalla Finanziaria di Prodi mostrano un quadro a dir poco impietoso.
Gli effetti depressivi della politica economica del centrosinistra hanno prodotto come risultato un inquietante +0,2% di crescita sul prodotto interno lordo, mentre la media europea (si badi bene, la media, non i Paesi migliori) si attesta su livelli tre volte superiori. Una volta si diceva scherzosamente: «Meno male che c’è il Portogallo, altrimenti saremmo gli ultimi in Europa», ebbene, con Prodi non si può più nemmeno scherzare sui portoghesi che, con un solido +0.8%, crescono quattro volte più di noi, per non parlare degli spagnoli, cinque volte più veloci dall’alto del loro +1% tondo.
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Adesso basta! Alziamo i toni!
Pazzesco! sta per succedere un vero e proprio colpo di stato.
E bisogna adesso alzare i toni, perche' se la proposta di legge sul conflitto di interessi passa, e' la fine della democrazia nel nostro paese. Ma questo e' solo come si dice in inglese "the tip of the iceberg"
La verita' e' che siamo governati da sinistri tanto ignoranti quanto moralmente ripugnanti, bugiardi, incapaci di rilanciare l'economia, vuoti di idee, senza visione, dinamismo. Questi falsificano i dati, manipolano l'informazione, passano delle leggi fatte su misura per facilitare i loro affari e distruggere chi non la pensa come loro.
Sono inchiodati alla poltrona con l'unico scopo di distruggere Silvio Berlusconi. L'unica colla che li tiene saldati tra di loro (a parte la pensione tra un anno e qualche mese) e' l'odio per Berlusconi.
Ma vi rendete conto che stanno portando il paese allo sbando?
L'economia e' disastrata, non c'e piu' sicurezza, ilegali e criminali impuniti, sporcizia ovunque, gente che non riesce neanche a fare la spesa a fine a mese, si muore per una semplice appendicite e non parliamo dell'immagine dell'Italia all'estero che e' semplicemente vergognosa. Dico solo che le ambasciate non hanno neanche piu' i soldi per pagare l'affitto....!
La Spagna ci ha gia' superato.
Siamo un paese dove non esiste piu' il rispetto delle istituzioni, del lavoro, dell'autorita', della morale, del merito, dell'onore della patria.
E se non cambiamo direzione presto, se non ci organizziamo subito per fare questo benedetto partito unitario, finiremo con un regime bolscevico che ci governera' per i prossimi 10 anni.
Italia sveglia!!!
15 maggio 2007
l'Orlando furioso
Grandissima vittoria per la CDL in Sicilia e, puntuali, i sinistri perdenti cominciano a denunciare brogli.
Brogli? Vincono le elezioni politiche di aprile per 20,000 voti, ci sono le prove dei brogli all'estero, ma sicome hanno vinto loro, il risultato non si discute. Invece quando perdono, subito a parlare di brogli.
Poi il comico Romano Prodi che dice che il voto in Sicilia "non e' un test per il governo nazionale" e che invece "il centrosinistra si e' rafforzato rispetto alle previsioni". Da piangere. Come dicono in Sicilia chiacchiri su chiacchiri e i maccaruni su chiddi ca incunu a panza. Appunto. Noi intanto andiamo avanti fiduciosi, compatti, perche' questo e' solo l'inizio, un antipasto che preannuncia quello che sara' il futuro. Come ha detto Silvio Berlusconi ieri dal teatro Dal Verme: «Quello che arriva dalle urne siciliane e' un messaggio di fine mandato per il governo di Romano Prodi».
Un messaggio chiarissimo. Prodi Vattinni!
Brogli? Vincono le elezioni politiche di aprile per 20,000 voti, ci sono le prove dei brogli all'estero, ma sicome hanno vinto loro, il risultato non si discute. Invece quando perdono, subito a parlare di brogli.
Poi il comico Romano Prodi che dice che il voto in Sicilia "non e' un test per il governo nazionale" e che invece "il centrosinistra si e' rafforzato rispetto alle previsioni". Da piangere. Come dicono in Sicilia chiacchiri su chiacchiri e i maccaruni su chiddi ca incunu a panza. Appunto. Noi intanto andiamo avanti fiduciosi, compatti, perche' questo e' solo l'inizio, un antipasto che preannuncia quello che sara' il futuro. Come ha detto Silvio Berlusconi ieri dal teatro Dal Verme: «Quello che arriva dalle urne siciliane e' un messaggio di fine mandato per il governo di Romano Prodi».
Un messaggio chiarissimo. Prodi Vattinni!
14 maggio 2007
Padova: Puttan day e trombate gratis
Queste sono le notizie,(clicca qui' e qui') che grazie ai sinistri che ci governano, e non solo a livello nazionale, fanno la gioia dei giornali stranieri.
A parte tutto cio', la decisione del sindaco di Padova, il diessino Flavio Zanonato, rigido custode della moralità dei suoi soggetti, che ha dotato alcuni vigili urbani di apparecchi fotografici digitali, sguinzagliandoli nelle zone frequentate da "putàne" e "recióni", al fine di fotografare le auto dei “curiosi” che si fermano a colloquio con tali soggetti, per elevare loro a tamburo battente delle multe di 150 euro, induce a una serie di riflessioni. Innanzi tutto si perseguono gli eventuali clienti di una professione tollerata, e la cosa sembra bizzarra, perché tendente in definitiva a danneggiare economicamente chi svolge una attività ufficialmente non ritenuta illecita, anche se agli occhi dei più ritenuta moralmente discutibile.
In secondo luogo sembra che sia lecito fotografare chi si intrattiene, sia pur solo verbalmente, con prostitute/i, purché non si tratti del portavoce del Presidente del Consiglio, il cui comportamento non può essere sindacato da alcuno. Inoltre, anche il sindaco di Padova, per non inviare le foto compromettenti direttamente in famiglia, chiede un “pizzo”, sia pur di modesto importo. In cosa questa attività si discosti da quella del fotografo Corona, se non nel livello decisamente popolare dei prezzi praticati, non è dato vedere.
Infine si potrebbe chiedere al direttore di un noto settimanale, così pronto ad intervenire con generose elargizioni di fondi per evitare scandali ad influenti personaggi, di costituire presso il Comune stesso un fondo per il riacquisto delle foto compromettenti, da rinchiudere poi e dimenticare in fondo ad un cassetto. La cosa sarebbe certamente ben vista da qualche migliaio di cittadini, padovani e non, che in tal modo eviterebbero spese ed imbarazzanti discussioni in famiglia.
11 maggio 2007
NO alla legge Amato-Ferrero
Nello stesso periodo in cui si cerca di privare dei diritti civili un cittadino italiano perché non gradito all’attuale maggioranza, si propone al Parlamento di approvare una legge che conferisce quegli stessi diritti civili, inizialmente limitati all’ambito locale ma certamente in seguito estendibili anche all’ambito nazionale, a coloro che cittadini italiani non sono, e addirittura neppure cittadini europei. Tutto questo nell’evidente tentativo di rimpolpare, con il contributo di chi non si assimila e nulla conosce delle nostre leggi e dei nostri costumi e spesso ignora persino la nostra lingua, le ormai esangui schiere dei sostenitori delle sinistre. Di questo passo le nostre città potranno essere amministrate da albanesi, senegalesi, filippini, cinesi o marocchini, senza alcuna reciprocità per i nostri connazionali residenti in quei paesi.
Anche qui dobbiamo rilevare da un lato l’assoluta mancanza di senso dello stato, di senso di appartenenza ad una nazione che vanta insigni tradizioni culturali, e di rispetto della nostra costituzione che riserva il diritto di voto attivo e passivo ai soli cittadini italiani, e dall’altro il fatto che evidentemente tale legge viene proposta solamente nella speranza di trarne un vantaggio elettorale cospicuo. Vorrà dire che, se un tale provvedimento passasse, potremmo considerare i partiti di sinistra alla stregua di partiti stranieri che si ingeriscono degli affari interni italiani.
Anche qui dobbiamo rilevare da un lato l’assoluta mancanza di senso dello stato, di senso di appartenenza ad una nazione che vanta insigni tradizioni culturali, e di rispetto della nostra costituzione che riserva il diritto di voto attivo e passivo ai soli cittadini italiani, e dall’altro il fatto che evidentemente tale legge viene proposta solamente nella speranza di trarne un vantaggio elettorale cospicuo. Vorrà dire che, se un tale provvedimento passasse, potremmo considerare i partiti di sinistra alla stregua di partiti stranieri che si ingeriscono degli affari interni italiani.
Gli accenti di Hillary
Chi segue la campagna elettorale in america sara' al corrente della controversia sull'accento sudista che Hillary Clinton utilizza quando visita il sud del paese.
Buffissimo video di Conan O'Brien.
Buffissimo video di Conan O'Brien.
10 maggio 2007
legge-vergogna
Durante tutta la scorsa legislatura, ed in particolare come argomento elettorale, i partiti di sinistra (compresi i cosiddetti centristi) hanno demonizzato Berlusconi perché, a loro dire, si preoccupava soprattutto di fare leggi nell’interesse esclusivo suo e dei suoi protetti: le cosiddette leggi “ad personam”. Come esempi si citano l’esenzione fiscale sulle successioni, la riduzione del periodo di prescrizione, la legge sul falso in bilancio, eccetera. Da notare che tutte queste leggi, anche se beneficiavano Berlusconi ed i suoi, estendono comunque la loro efficacia anche a tutti i cittadini che si trovano nelle condizioni indicate. Da notare che di esse si sono serviti anche molti esponenti della sinistra, primo fra tutti Romano Prodi che ne ha approfittato per effettuare donazioni “esentasse” ai propri figli.
Ora accade che il governo ha presentato un progetto di legge che prevede che chiunque disponga di un patrimonio superiore a quindici milioni di euro (perché poi quindici e non dodici o venti ? forse che fra i politici ce ne sono alcuni che, pur essendo ricchi, non arrivano a tale cifra ?) non potrà ricoprire incarichi governativi. Anzi i più estremisti, comunisti e dipietristi, giungono a chiedere che questi cittadini siano addirittura privati del diritto di essere comunque eletti a qualunque livello.
E’ chiaro che questa legge mira a mettere fuori gioco Berlusconi, ed è quindi nell’interesse esclusivo dell’attuale maggioranza, che evidentemente teme l’unica persona che sia riuscita in pochi mesi a riunire una forza politica in grado di contrastare la “gioiosa macchina di guerra” (definizione scelta male da parte di pacifisti incalliti) e di mandare all’aria il progetto di egemonia comunista predisposto con la generosa collaborazione di una parte importante della magistratura.
Evidentemente l’attuale maggioranza che sta preparando un partito che si chiamerà “democratico”, non sa neppure dove stiano di casa la democrazia e la coerenza. Non si capisce infatti come si possano togliere i diritti garantiti dalla Costituzione ad un cittadino solo perché è ricco. Di questo passo si potranno togliere i diritti civili ai biondi, o ai mancini, o a quelli nati di venerdì od il ventinove febbraio.
In conclusione, le uniche vere esclusioni dai posti di governo da sancire per legge, e che sarebbero salutate da tutti con entusiasmo, sono quelle dei cretini e dei bari che vogliono vincere stravolgendo le regole della democrazia..
Ora accade che il governo ha presentato un progetto di legge che prevede che chiunque disponga di un patrimonio superiore a quindici milioni di euro (perché poi quindici e non dodici o venti ? forse che fra i politici ce ne sono alcuni che, pur essendo ricchi, non arrivano a tale cifra ?) non potrà ricoprire incarichi governativi. Anzi i più estremisti, comunisti e dipietristi, giungono a chiedere che questi cittadini siano addirittura privati del diritto di essere comunque eletti a qualunque livello.
E’ chiaro che questa legge mira a mettere fuori gioco Berlusconi, ed è quindi nell’interesse esclusivo dell’attuale maggioranza, che evidentemente teme l’unica persona che sia riuscita in pochi mesi a riunire una forza politica in grado di contrastare la “gioiosa macchina di guerra” (definizione scelta male da parte di pacifisti incalliti) e di mandare all’aria il progetto di egemonia comunista predisposto con la generosa collaborazione di una parte importante della magistratura.
Evidentemente l’attuale maggioranza che sta preparando un partito che si chiamerà “democratico”, non sa neppure dove stiano di casa la democrazia e la coerenza. Non si capisce infatti come si possano togliere i diritti garantiti dalla Costituzione ad un cittadino solo perché è ricco. Di questo passo si potranno togliere i diritti civili ai biondi, o ai mancini, o a quelli nati di venerdì od il ventinove febbraio.
In conclusione, le uniche vere esclusioni dai posti di governo da sancire per legge, e che sarebbero salutate da tutti con entusiasmo, sono quelle dei cretini e dei bari che vogliono vincere stravolgendo le regole della democrazia..
l’ONU e' una farsa
Nelle scorse settimane lo Zimbabwe è stato rieletto come membro della Commissione ONU per i diritti umani.
E gia’ questo e’ una beffa.
Adesso lo stesso paese sta per essere nominato alla Presidenza della Commissione per lo sviluppo sostenibile.
Ma dico un paese che era tra i piu’ ricchi del continente, il granaio dell’Africa, e che dopo l’indipendenza e sotto la terribile dittatura di quel pazzo di Mugabe, ne e’ diventato il piu’ povero, il piu' disastrato. Un paese dove il popolo muore di fame, con un inflazione del 2000%, dove 70% della popolazione e' senza lavoro, e rischia di essere nominato alla presidenza di un organismo che si occupa di modelli sostenibili di consumo e produzione, sviluppo industriale, inquinamento e cambi climatici?
Ma e' scandaloso!!
09 maggio 2007
Un paese di caste
Prendendo a spunto la proposta di legge per regolare il conflitto di interessi di cui si è parlato, e le dichiarazioni del Presidente della Camera sul carattere antidemocratico dell’istituto del referendum, dobbiamo arrivare alla conclusione che l’obbiettivo dei componenti dell’attuale maggioranza è quello di istituire anche in Italia come in India, un sistema di caste.
Nella visione dei sinistri nostrani la società dovrebbe essere così suddivisa:
Al vertice la casta dei politici e sindacalisti di professione, che si rigenera solo per cooptazione e che, come le caste dei bramini, hanno in orrore qualunque attività lavorativa che sia suscettibile di produrre un beneficio alla società, ed ai quali, per diritto divino, è riservata la nobile funzione di governare il paese ed il gregge dei cittadini-sudditi, privati per legge del diritto di esprimere le proprie opinione, sia attraverso l’istituto del referendum, sia attraverso l‘autonoma scelta dei propri rappresentanti.
Verrebbero poi i lavoratori dipendenti, egemonizzati dai sindacati. Seguiti dai lavoratori autonomi, guardati con un certo sospetto perché sospettati di tendenze individualiste.
Infine la casta degli imprenditori, grandi, grandissimi o piccoli, che costituirebbero i paria, dal punto di vista politico, in quanto dediti alle proprie attività ed al proprio interesse, e quindi al di fuori degli schemi di solidarietà socialista che si vogliono imporre. E per ciò stesso destinati al taglieggio continuo da parte delle caste privilegiate ed oggetto delle “affettuose attenzioni” della casta extra dei magistrati.
Questi cattivi soldati americani....
Eccoli i cattivi soldati americani, in Iraq per uccidere donne e bambini....
08 maggio 2007
Il governo sfasciafamiglie
Un articolo di Amedeo Gentile,Coordinatore Campagna Elettorale Circoscrizione Estero
Forza Italia - Sede Nazionale
La sinistra predica bene e razzola malissimo. Infatti, quando si trova in difficoltà, si rifugia nelle parole del mastodontico programma elettorale che, ancora oggi, viene tirato come una giacca da ogni componente la maggioranza con interpretazioni più che soggettive. Sulla famiglia, però, il riferimento al programma tradisce perché, a dispetto di quanto scritto, le politiche attuate dal governo sono da "sfasciafamiglie" e tutti i progetti per contrastare il basso indice di natalità trovano risposte opposte alle soluzioni ipotizzate.
Il riferimento non è soltanto ai Dico che, nella componente omosessuale non aiuta la società a rigenerarsi, ma soprattutto alle politiche economiche. Infatti è scandalosamente accertato che, a seguito della Finanziaria e della nuova pressione fiscale, anche i bambini vengono tassati! Uno studio elaborato dal Sole 24 ore ha rilevato che, numeri alla mano, più la famiglia è numerosa maggiore è l'aumento Irpef: alla faccia dei buoni propositi relativi alla realizzazione delle "condizioni per un'infanzia libera dal rischio della povertà" (pag.174 del programma dell'Unione). Non solo, ancora nelle pagine 177/178, si parla di "una dote di reddito per il bambino che prende il nome di 'Assegno per il sostegno delle responsabilità familiari' e fornisce, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori, una integrazione di reddito più consistente dell'attuale e crescente in funzione della numerosità del nucleo familiare", parole che nei fatti trovano il loro esatto contrario.
Così come l'intenzione dichiarata che "al momento della nascita, lo Stato apra un conto individuale vincolato a favore del neonato e lo alimenti con specifici contributi annui fino al diciottesimo anno di età" (pag.178). Quel famoso bonus bebè tanto sbandierato in campagna elettorale e che, invece, non è mai nato, doveva essere la risposta a quello invece che il governo Berlusconi aveva realizzato.
C'è una simpatica canzone che recita "quando i bambini fanno oohh" e che qualcuno si è divertito a modificare sostituendo l'esclamazione di stupore con una pernacchia. Sarà un caso ma sembra quasi interpretare il messaggio che tutti i bambini manderebbero volentieri a Prodi e a tutta la sua maggioranza.
E i bambini, si sa, non si possono mai lasciare soli!
Forza Italia - Sede Nazionale
La sinistra predica bene e razzola malissimo. Infatti, quando si trova in difficoltà, si rifugia nelle parole del mastodontico programma elettorale che, ancora oggi, viene tirato come una giacca da ogni componente la maggioranza con interpretazioni più che soggettive. Sulla famiglia, però, il riferimento al programma tradisce perché, a dispetto di quanto scritto, le politiche attuate dal governo sono da "sfasciafamiglie" e tutti i progetti per contrastare il basso indice di natalità trovano risposte opposte alle soluzioni ipotizzate.
Il riferimento non è soltanto ai Dico che, nella componente omosessuale non aiuta la società a rigenerarsi, ma soprattutto alle politiche economiche. Infatti è scandalosamente accertato che, a seguito della Finanziaria e della nuova pressione fiscale, anche i bambini vengono tassati! Uno studio elaborato dal Sole 24 ore ha rilevato che, numeri alla mano, più la famiglia è numerosa maggiore è l'aumento Irpef: alla faccia dei buoni propositi relativi alla realizzazione delle "condizioni per un'infanzia libera dal rischio della povertà" (pag.174 del programma dell'Unione). Non solo, ancora nelle pagine 177/178, si parla di "una dote di reddito per il bambino che prende il nome di 'Assegno per il sostegno delle responsabilità familiari' e fornisce, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori, una integrazione di reddito più consistente dell'attuale e crescente in funzione della numerosità del nucleo familiare", parole che nei fatti trovano il loro esatto contrario.
Così come l'intenzione dichiarata che "al momento della nascita, lo Stato apra un conto individuale vincolato a favore del neonato e lo alimenti con specifici contributi annui fino al diciottesimo anno di età" (pag.178). Quel famoso bonus bebè tanto sbandierato in campagna elettorale e che, invece, non è mai nato, doveva essere la risposta a quello invece che il governo Berlusconi aveva realizzato.
C'è una simpatica canzone che recita "quando i bambini fanno oohh" e che qualcuno si è divertito a modificare sostituendo l'esclamazione di stupore con una pernacchia. Sarà un caso ma sembra quasi interpretare il messaggio che tutti i bambini manderebbero volentieri a Prodi e a tutta la sua maggioranza.
E i bambini, si sa, non si possono mai lasciare soli!
A proposito del blind trust o l’ipocrisia dei sinistri soloni
"Gesuitico e tardo", dal pulpito governativo, sentenziò: "Bisogna separare il potere economico dal potere politico per difendere la democrazia". Frase veramente originale, grondante di quella ipocrisia demagogica cattocomunista, a sfondo moralista, caratteristica dei sinistri soloni che ci governano: infatti sono sotto agli occhi di tutti le quotidiane collusioni tra governo e grandi gruppi industriali e finanziari, i grandi e piccoli giochetti all'ombra del potere centrale e periferico mescolando l'interesse pubblico col privato, i giri di poltrone nei CDA per consolidare alleanze e complicità.
Sono collusioni tradizionalmente inevitabili nel debilitato contesto italiano, e quindi che non si venga ad offrire come pretesto sacro ed inoppugnabile questa impossibile "separazione" di poteri per dar parvenza di urgente improrogabilità a una legge sul conflitto di interessi con il malcelato intento di sbarrare la strada ad un concorrente politico e millantando maldestramente di ispirarsi ad una più moderna ed efficace normativa statunitense.
E qui si dimostra la malafede condita di ignoranza. In verità negli Stati Uniti, l'U.S. Code al Titolo 18, Capitolo 11 assimila come stesso tipo di reato perseguibile "bribery (corruzione), graft (peculato) and conflicts of interest (conflitti di interessi)" definendone le precise caratteristiche e le conseguenze penali. Ed è su questa base che la regolamentazione per accertare il conflitto di interessi, nello spirito pratico della legislazione anglosassone, è di tutt'altro contenuto da quello previsto dai severi moralisti italiani, poichè non si impone all'interessato la automatica cessione in gestione a terzi del suo patrimonio se vuole assumere una carica pubblica, ma piuttosto la "disclosure", cioè l'obbligo di presentare all'opinione pubblica lo stato "veritiero" (la menzogna è severamente condannata) del suo patrimonio. L'ipotesi del "trust" (blind trust o qualified trust) entra in linea di conto solo per i beni che non si vogliono denunciare o acquisiti durante l'esercizio di alcune funzioni. Quindi, secondo la normativa americana, Berlusconi, in caso di responsabilità di governo, non dovrebbe automaticamente (come esigerebbero i pseudo moralisti nostrani) cedere la gestione del suo patrimonio la cui dettagliata consistenza è di dominio pubblico, dando invece così chiaramente la possibilità, da parte dei cittadini (ope justitiae) di valutare se il suo operato ha violato tali norme ed eventualmente condannarlo. D'altra parte, qualora Berlusconi non volesse rendere pubbliche sue partecipazioni occulte, in questo caso avrebbe l'obbligo di affidarle a un "blind trust".
Ecco la fondamentale differenza in cui prevale la presunzione di responsabilità etica e non di abuso colpevole. Non dà nausea la presunzione ignorante di questi squallidi catoni ispirati solo da rabbia e gelosia?
Ringrazio il Prof. L.A.O. per il suo contributo
Sono collusioni tradizionalmente inevitabili nel debilitato contesto italiano, e quindi che non si venga ad offrire come pretesto sacro ed inoppugnabile questa impossibile "separazione" di poteri per dar parvenza di urgente improrogabilità a una legge sul conflitto di interessi con il malcelato intento di sbarrare la strada ad un concorrente politico e millantando maldestramente di ispirarsi ad una più moderna ed efficace normativa statunitense.
E qui si dimostra la malafede condita di ignoranza. In verità negli Stati Uniti, l'U.S. Code al Titolo 18, Capitolo 11 assimila come stesso tipo di reato perseguibile "bribery (corruzione), graft (peculato) and conflicts of interest (conflitti di interessi)" definendone le precise caratteristiche e le conseguenze penali. Ed è su questa base che la regolamentazione per accertare il conflitto di interessi, nello spirito pratico della legislazione anglosassone, è di tutt'altro contenuto da quello previsto dai severi moralisti italiani, poichè non si impone all'interessato la automatica cessione in gestione a terzi del suo patrimonio se vuole assumere una carica pubblica, ma piuttosto la "disclosure", cioè l'obbligo di presentare all'opinione pubblica lo stato "veritiero" (la menzogna è severamente condannata) del suo patrimonio. L'ipotesi del "trust" (blind trust o qualified trust) entra in linea di conto solo per i beni che non si vogliono denunciare o acquisiti durante l'esercizio di alcune funzioni. Quindi, secondo la normativa americana, Berlusconi, in caso di responsabilità di governo, non dovrebbe automaticamente (come esigerebbero i pseudo moralisti nostrani) cedere la gestione del suo patrimonio la cui dettagliata consistenza è di dominio pubblico, dando invece così chiaramente la possibilità, da parte dei cittadini (ope justitiae) di valutare se il suo operato ha violato tali norme ed eventualmente condannarlo. D'altra parte, qualora Berlusconi non volesse rendere pubbliche sue partecipazioni occulte, in questo caso avrebbe l'obbligo di affidarle a un "blind trust".
Ecco la fondamentale differenza in cui prevale la presunzione di responsabilità etica e non di abuso colpevole. Non dà nausea la presunzione ignorante di questi squallidi catoni ispirati solo da rabbia e gelosia?
Ringrazio il Prof. L.A.O. per il suo contributo
Il tornado di Greensburg
Ecco cosa rimane della piccola cittadina di Greensburg dopo il passaggio di un "wage" tornado di eccezionale intensità, un F5 con venti rotanti stimati a piu' di 400km/h e una base circolare di piu' di 2 kilometri. Allego Il video del mostro, ripreso da due "storm chasers" americani dove tra i fulmini si distingue nettamente la caratteristica forma ad imbuto. spaventoso!
Altre foto qui
07 maggio 2007
Le reazioni in Italia
Le reazioni in Italia.
Da Punto quotidiano di Alessandro Corneli
Prodi si è congratulato con il nuovo presidente e da varie parti della sinistra, oltre a condannare gli elettori di destra come più o meno imbecilli, si è insistito sulle divisioni della stessa sinistra francese, sorvolando sul fatto che, al primo turno, aveva raccolto il 36% dei voti.
E’ inutile riferire tutti i commenti stravaganti. Come quello di Mastella, secondo il quale senza centro non c’è vittoria, o di Casini che ha parlato di “straordinario successo, anche del Ppe”; o di Cesa, secondo il quale sono state sconfitte la sinistra e la destra estrema.
Da Punto quotidiano di Alessandro Corneli
Prodi si è congratulato con il nuovo presidente e da varie parti della sinistra, oltre a condannare gli elettori di destra come più o meno imbecilli, si è insistito sulle divisioni della stessa sinistra francese, sorvolando sul fatto che, al primo turno, aveva raccolto il 36% dei voti.
E’ inutile riferire tutti i commenti stravaganti. Come quello di Mastella, secondo il quale senza centro non c’è vittoria, o di Casini che ha parlato di “straordinario successo, anche del Ppe”; o di Cesa, secondo il quale sono state sconfitte la sinistra e la destra estrema.
La reazione dei sinistri
Segolene Royal lo aveva annunciato. E infatti, precisi e puntuali, gli scontri si sono avverati. Non c'e' niente da fare. Per i sinistri la democrazia non esiste quando vince la destra e non sanno fare altro che ricorrere alla violenza, un tipo di reazione che fa parte del loro DNA tattico.
Che tra l'altro ha come fine evidente di provocare altra violenza, la cosidetta repressione, che servira' da alibi per qualificare il nuovo governo come antidemocratico. Per fortuna che Sarkozy, da come lo si conosce, non caschera' nella trappola.
La vittoria di Sarkozy
Da punto quotidiano dell'amico Alessandro Corneli
La vittoria di Sarkosy. E’ stata più netta di quanto pensavamo dopo il risultato del primo turno, ma la differenza – è finita a 53,35 contro 46,65 – è maturata soprattutto dopo lo scontro diretto in televisione tra i due candidati: la Royal ha mostrato a tratti una passione politica che è parsa pura violenza e nell’ultimo giorno della campagna elettorale, venerdì, è caduta in una demagogia che pregiudicherà il suo stesso futuro politico, parlando, tra l’altro, di “pericolo per la democrazia” e “rivolte nelle banlieue” in caso di vittoria di Sarkosy. Si è appena ripresa nel discorso con cui, ieri sera, poco dopo le ore 20, ha riconosciuto la vittoria del candidato gollista come frutto della decisione dei francesi.
Sarkosy, piuttosto emozionato, nel suo discorso dopo l’annunzio del risultato, ha riconosciuto la battaglia della Royal, ma non ha fatto concessioni al “programma” dell’avversario, nello stile italiano del consociativismo e delle larghe intese, per intenderci. Ha riproposto la Francia come portatrice di valori universali, per gli uomini e per le donne. E ha lanciato il progetto dell’Unione mediterranea che dovrà completare quello dell’Unione europea. Agli “amici americani”, ha detto che la Francia sarà sempre dalla loro parte nelle grandi sfide.
Il vero sconfitto di queste elezioni presidenziali, cioè il centrista François Bayrou, temendo un disastro per il suo nascituro Movimento Democratico, non ha perso tempo a felicitarsi con il vincitore a nome proprio e del suo partito.
Soprattutto, il sistema ha tenuto e l’altissima percentuale di votanti, pari all’86%, dimostra che i francesi hanno capito che cosa era in gioco: la stabilità delle istituzioni, con la vittoria di Sarkosy, o il ritorno alle coalizioni della IV Repubblica, se avesse vinto la Royal. Il centro è stato sconfitto. La sinistra è stata sconfitta perché Mitterrand aveva distrutto tutti i possibili delfini. Adesso bisognerà aspettare i risultati delle elezioni legislative di giugno per misurare l’effetto di trascinamento della vittoria di Sarkosy.
Sul piano internazionale, l’Europa torna a spostarsi verso destra e sotto la guida di un Paese che ha le risorse intellettuali per dare consistenza a questa svolta.
La vittoria di Sarkosy. E’ stata più netta di quanto pensavamo dopo il risultato del primo turno, ma la differenza – è finita a 53,35 contro 46,65 – è maturata soprattutto dopo lo scontro diretto in televisione tra i due candidati: la Royal ha mostrato a tratti una passione politica che è parsa pura violenza e nell’ultimo giorno della campagna elettorale, venerdì, è caduta in una demagogia che pregiudicherà il suo stesso futuro politico, parlando, tra l’altro, di “pericolo per la democrazia” e “rivolte nelle banlieue” in caso di vittoria di Sarkosy. Si è appena ripresa nel discorso con cui, ieri sera, poco dopo le ore 20, ha riconosciuto la vittoria del candidato gollista come frutto della decisione dei francesi.
Sarkosy, piuttosto emozionato, nel suo discorso dopo l’annunzio del risultato, ha riconosciuto la battaglia della Royal, ma non ha fatto concessioni al “programma” dell’avversario, nello stile italiano del consociativismo e delle larghe intese, per intenderci. Ha riproposto la Francia come portatrice di valori universali, per gli uomini e per le donne. E ha lanciato il progetto dell’Unione mediterranea che dovrà completare quello dell’Unione europea. Agli “amici americani”, ha detto che la Francia sarà sempre dalla loro parte nelle grandi sfide.
Il vero sconfitto di queste elezioni presidenziali, cioè il centrista François Bayrou, temendo un disastro per il suo nascituro Movimento Democratico, non ha perso tempo a felicitarsi con il vincitore a nome proprio e del suo partito.
Soprattutto, il sistema ha tenuto e l’altissima percentuale di votanti, pari all’86%, dimostra che i francesi hanno capito che cosa era in gioco: la stabilità delle istituzioni, con la vittoria di Sarkosy, o il ritorno alle coalizioni della IV Repubblica, se avesse vinto la Royal. Il centro è stato sconfitto. La sinistra è stata sconfitta perché Mitterrand aveva distrutto tutti i possibili delfini. Adesso bisognerà aspettare i risultati delle elezioni legislative di giugno per misurare l’effetto di trascinamento della vittoria di Sarkosy.
Sul piano internazionale, l’Europa torna a spostarsi verso destra e sotto la guida di un Paese che ha le risorse intellettuali per dare consistenza a questa svolta.
06 maggio 2007
05 maggio 2007
Segolene minaccia
Ieri la Royal ha detto alla radio RTL che se non vince lei, la Francia rischia di cadere nella violenza e la brutalita'.
"Scegliere Nicolas Sarkozy sarebbe una scelta pericolosa"
"E' mia responsabilita' oggi allertare le persone del rischio della sua candidatura per quanto riguarda la violenza e la brutalita' che si scatenerebbero in tutto il paese se vincesse lui"
Tipici sinistri. Quando mancano gli argomenti validi minacciano.
Pazzesco
"Scegliere Nicolas Sarkozy sarebbe una scelta pericolosa"
"E' mia responsabilita' oggi allertare le persone del rischio della sua candidatura per quanto riguarda la violenza e la brutalita' che si scatenerebbero in tutto il paese se vincesse lui"
Tipici sinistri. Quando mancano gli argomenti validi minacciano.
Pazzesco
03 maggio 2007
Centri Sociali
Per il Manchester e' "San Zero"
02 maggio 2007
D’Alema, il ditino alzato della politica
Un articolo di Giancarlo Perna
Venendo al mondo, Massimo D’Alema impartì gli ordini alla levatrice per il buon esito del parto. Poi, congedò la mammana con aria di sufficienza. Già dalla nascita sapeva tutto lui.
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