12 luglio 2006

Che fretta c’era?

Che fretta c’era di anticipare le elezioni, per evitare l’ingorgo istituzionale ma, soprattutto, come diceva Carlo Azeglio Ciampi che lavorava da sempre, sott’acqua, per la sinistra, per dare all’Italia subito, prima dell’estate, un governo nel pieno dei suoi poteri affinché mettesse mano all’economia disastrata?
Poiché agli Italiani basta il “panem et circenses” e non hanno memoria, ieri Tommaso Padoa Schioppa ha detto che “la correzione 2007 sarà importante”. Mentre “per il 2006 l'aggiustamento dei conti si è concluso con la manovra di dieci giorni fa. Ora siamo completamente concentrati sulla preparazione della Finanziaria sulla base delle indicazioni del Dpef'”.
Sembrava che cadesse il mondo, che lo stato non avesse i soldi per pagare gli stipendi, che gli ospedali chiudessero, che i treni si fermassero. Invece, come risulta dai dati di due giorni fa, i solidi delle tasse e dell’Iva entrano nelle casse dello Stato con forti incrementi rispetto al passato.
Tremonti chiede che la sinistra gli faccia le scuse.
Padoa-Schioppa ha aggiunto che “il vero esame dell'Europa lo avremo ad ottobre”. Così può passare l’estate, un’estate azzurra per la conquista della coppa del mondo di calcio, su cui tutto l’establishment della sinistra si è gettato some su una zattera di salvataggio.

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