25 luglio 2006

Confermato: Siamo sotto un regime di sinistra



Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto ieri che “essere tacciato di scarso interventismo o di eccessivo interventismo è un rischio che corrono tutti i capi di Stato non esecutivi” e che intende svolgere un ruolo diretto nella politica italiana, accettando l’interpretazione estensiva dei poteri presidenziali previsti dalla Costituzione.
Per “capi di Stato non esecutivi” intende coloro che formalmente non esercitano poteri di governo, né in tutto (come il presidente americano) né in parte (come il presidente francese). Perché quello che conta è che i capi di Stato non esecutivi “non possono ridursi a figure silenziose o a inerti spettatori”. E aggiunge: “Non mi sono preoccupato di ispirarmi ad alcuno schema né di come potesse essere considerato ogni mio intervento”.
La sinistra ha conquistato le principali quattro istituzioni (Quirinale, Palazzo Madama, Montecitorio, Palazzo Chigi) e vuole sfruttarne tutte le possibilità e all’opposizione, come ai piccioni a Venezia, si gettano le briciole degli apprezzamenti quando, con i suoi voti, toglie il governo dall’imbarazzo.
Ovviamente questi quattro signori del potere fanno a turno e si dividono i ruoli. Prodi sta arroccato al governo, imponendo voti di fiducia; Marini lavora ai fianchi l’opposizione per invogliarla a “partecipare”; Bertinotti tiene sotto controllo l’estrema sinistra, Napolitano appone il sigillo del Quirinale minacciando conseguenze politiche se la maggioranza viene meno e costruendo un quasi dovere del tutto nuovo per l’opposizione di dare il suo contributo sui temi di interesse generale: come se la politica estera fosse un tema più generale della fornitura dell’energia elettrica.
Così si spiega perché la sinistra non ha voluto concordare con l’opposizione l’elezione del Capo dello Stato: il suo obiettivo era chiaro: portare al Quirinale un politico che avrebbe saputo gestire il grande potere di questa istituzione a favore di una coalizione che dalle urne non era uscita con una vittoria altisonante.
L'unica reazione che ho trovato e' del radicale Benedetto Della Vedova, il quale ha detto, and I quote:
“lascia davvero senza parole la ‘naturalezza’ con cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbandona così sovente i panni del Presidente della Repubblica arbitro e garante di tutti, come lo vuole la Costituzione del '48 considerata sacra da questo centrosinistra, per indossare quelli del giocatore, cercando di puntellare in qualche modo i traballanti equilibri del Governo Prodi. Il problema non sta solo nel fatto che il Presidente della Repubblica esprima rammarico per alcune candidature nella sinistra, lui, che dovrebbe, appunto, essere garante di tutti, compresi i dissidenti dell'estrema sinistra, o bacchetti Berlusconi perché chiede che sul risultato elettorale vengano effettuate le doverose verifiche o interpreti il proprio mandato in termini di sindacato politico complessivo sull'attività delle camere e dell'esecutivo; il problema sta, più in generale, nell'attivismo e protagonismo politico improprio di un Presidente della Repubblica la cui figura è, dal punto di vista istituzionale, politicamente irresponsabile”.
Sveglia Italia.
E' veramente incredibile quello che sta succedendo. Pochi se ne accorgono. Forse perché molti sono ancora in uno stato di ebbrezza per la vittoria ai mondiali oppure comatosi per l'ondata di calore. Ma qui bisogna reagire subito perché mentre noi stiamo li a discutere se Berlusconi resterà in politica, se Berlusconi resterà il leader della CdL, se la CdL resterà CdL, se si farà il Partito delle Libertà, questi sinistri ci ridicolizzano con le loro mosse istituzionale che hanno un bel sapore di regime.

1 commento:

Anonimo ha detto...

hai difficoltà ad interpretare ciò che leggi, mi sembra evidente, a prescindere dalle opinioni politiche, non sei rimasto "sotto" un regime di sinistra (ti potrei rispondere che prima era di destra) ma sei rimasto "sotto" qualche stupefacente