10 novembre 2006

Come prendere per il culo gli italiani residenti all'estero!


Un articolo di Ricky Filosa
Ha suscitato scalpore e meraviglia la decisione del governo Prodi di inserire nella Finanziaria un emendamento, formalmente presentato nella sera dello scorso sabato 4 novembre dal relatore Michele Ventura, che propone l'inserimento in Finanziaria di uno stanziamento di 14 milioni di euro per le politiche degli italiani all'estero, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. Gli stessi 14 milioni che, qualche giorno fa, il senatore italo-argentino Luigi Pallaro aveva richiesto in una intervista al quotidiano Repubblica. Il centrodestra insorge: lo stesso Fini denuncia che questo governo si è comprato il voto del senatore indipendente.
Pallaro, infatti, è da sempre l'ago della bilancia al Senato, dove il suo voto è fondamentale per la tenuta del governo. Il parlamentare che più di tutti sta dimostrando di avere capito quali sono le regole del gioco, si muove come un esperto politico pur essendo stato eletto solo pochi mesi fa.
Non sorprende per nulla che il governo lo tenga in grande considerazione, o meglio, se lo tenga ben stretto. Pallaro sa che Prodi deve accontentarlo, perchè altrimenti potrebbe rischiare di tornarsene a casa.
Lo avevamo già scritto tempo fa, e lo ripetiamo ora: Pallaro si sta guadagnando la stima degli italiani all'estero più di tutti, perchè sta dimostrando che non basta inviare alla stampa due o tre agenzie di poche righe per essere al fianco dei connazionali. Ci vogliono fatti, e non parole. Si devono portare a casa risultati concreti, e meno chiacchiere.
Poco importa se l'emendamento Pallaro è stato redatto dal senatore argentino o meno, oppure se è stato scritto sotto dettatura: quello che interessa è che ciò che Pallaro ha chiesto per gli italiani all'estero venga concesso.
L'opposizione è su tutte le furie, e lo comprendo. Capisco il leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini che parla di "voto di scambio": sarebbe terribile se davvero si potesse comprare il voto dei parlamentari concedendo loro ciò che chiedono... Non è politicamente corretto. Mah, un momento: non è da sempre così che funziona? Sì, certo: l'etica, la morale, ma alla fine quante volte si è assistito a concessioni per garantirsi l'appoggio e l'alleanza di questa o quell'altra parte?
Dopo tutto, Pallaro fa il suo mestiere: machiavellicamente intento a raggiungere il fine, non disdegna il mezzo poco nobile. E noi, che abbiamo a cuore i nostri connazionali all'estero, ci otturiamo il naso. Pecunia non olet.
Succede che, purtroppo, c'è molta confusione intorno al tema: la verità è che questi 14 milioni non esistono, visto che sono stati tagliati tantissimi altri capitoli di spesa, per una cifra che supera di diversi milioni quella richiesta da Pallaro.
Appurato questo, il problema è un altro.
L'anomalia, o piuttosto, lo scandalo è che se oggi è un Pallaro a condizionare il governo,domani potrà essere un nano qualsiasi a diventare gigante. La forza di un solo uomo misura la debolezza di un governo eletto democraticamente: altro che sovranità popolare, ci ritroviamo in una condizione parlamentare ai limiti dell'incostituzionalità. Sarebbe più onesto per tutti tornare a votare.
Non è la crescita del Paese, nè lo spirito democratico l'anima di questo governo. Un'accozzaglia di individui, ciascuno per sè e Prodi per tutti, uniti solo dall'ansia di raggiungere, insieme alla loro pensione, la loro idea di "equità sociale": impoverire tutti gli italiani, declassare l'Italia nel mondo.
Due cose potrebbero succedere: verranno concessi a Pallaro ed agli italiani all'estero i soldi che sono stati chiesti ( che comunque sono una presa in giro, perchè ricordiamo che sono stati effettuati tagli per una cifra ben più alta) oppure sarà crisi di governo.
Se fossi stato nella posizione di Pallaro, avrei considerato comunque l'idea di votare contro la finanziaria: l'obiettivo è far cadere Prodi dal momento in cui è diventato Presidente del Consiglio. Non so se avrei saputo resistere alla tentazione fortissima di mandare a casa il Mortadella e tutti i salamini che gli girano intorno. E forse, dico solo forse, sarebbe stata la cosa migliore da fare.
E' stato scritto che Pallaro è coerente con se stesso: verissimo, lo abbiamo seguito fin dall'inizio e non possiamo che prenderne atto. Tuttavia, el senador deve ricordarsi di essere nel Parlamento di tutti gli italiani, quelli all'estero e quelli che sono in Italia. Come può non rendersi conto che questo governo sta facendo del male al Paese ed ai connazionali residenti oltreconfine? Il paliativo dei 14 milioni - che non ci sono, e lo sappiamo, perchè i tagli sono molto più alti...ma mettiamolo un attimo da parte - non servirebbe a nulla. Il senso è il seguente: la sinistra con una mano ti concede, e con l'altra ti toglie più di quello che ti ha dato.
Allora: fin quando potrà andare avanti un governo che si basa sulla fiducia di uno o due senatori e che dice solo bugie? Fin quando Pallaro potrà pensare solo al suo orticello, ed assistere allo stesso tempo alla rovina dell'Italia? Fin quando, il senatore più indipendente che ci sia, riuscirà a nascondersi dietro la sua coerenza?
Questo è quello che mi chiedo.
Il bello è che, mentre in Italia il "caso Pallaro" è arrivato persino a Porta a Porta, mentre le prime pagine di tutti i quotidiani italiani all'estero scrivono il suo nome a caratteri cubitali, il senatore italo-argentino - che nasce come Azzurro e poi diventa indipendente - raggiunto telefonicamente da un giornalista de "L'Italiano", dopo aver saputo del caos che aveva provocato il suo emendamento, è scoppiato in una grossa risata. Poi ha ammesso candidamente:"Io non ne sapevo niente. Sto pensando alle mie vacche". Le 30mila vacche italo-argentine.

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