13 febbraio 2007

La faccia del boia


Si chiama Darshan Singh ed e' il boia di Singapore. Durante i suoi 48 anni di carriera Singh ha impiccato piu' di 900 persone nella prigione di Changi.
La sentenza viene eseguita tutti i venerdi mattina all'alba.
"Il condannato si agita sempre come un pollo, come un pesce fuori dall'acqua, ma io ho esperienza, so come fare. Con me il condannato non si dibatte" ha detto recentemente Singh durante un'intervista ad un giornale australiano.
La routine e' sempre la stessa. Il giorno prima dell'esecuzione, Singh pesa il condannato per cosi calcolare la lunghezza esatta del cappio. Se sbaglia nel misurare la lunghezza della corda, il condannato rischia o la decapitazione oppure se non si spacca l'osso del collo, una morte lenta per strangolazione.
Il giorno dell'esecuzione il condannato e' portato sul patibolo dalle guardie, e alle 6:00 in punto Singh gli mette il capio al collo dicendogli le parole che ripete ad ogni esecuzione:" Ti mando in un migliore posto di questo. Che Dio ti benedica" e con un gesto rapido spinge la leva che apre la botola sotto i piedi del condannato, provocandone cosi la sospensione, che a sua volta causa la rottura dell'osso del collo e l'asfissia e di conseguenza in breve la morte, oltre all'estroflessione dei bulbi oculari e della lingua.
Secondo gli utlimi dati, dal 1991 ad oggi piu' di 450 persone sono state impiccate a Singapore, che con una popolazione di 4.5 milioni di abitanti ne fa il paese con il piu' alto tasso di impicaggioni in rapporto al numero dei suoi abitanti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mamma mia più di 900 persone! Tutti sfortunati che hanno dovuto affrontare prematuramente la morte. Così mentre la madre gli ha dato la vita, al boia è toccato togliergliela per gli errori che hanno fatto fallire la loro esistenza terrena. Certo Singapore non fa sconti, quando si tratta di condanne a morte le infligge e le fa eseguire senza esitare anche sulle donne! Secondo me sono esagerati riguardo la droga, ma per l'omicidio, traffico di armi e lo stupro, l'impiccagione ci può stare!