20 febbraio 2007
Quando taciono le molotov
Un articolo di Nicolò Vergata
La manifestazione di Vicenza non è affatto stata “dimostrazione di democrazia e di pacifismo”, come i vari Diliberto, Bertinotti, Caruso & C. vogliono more solito fare intendere al popolo, da loro notoriamente e spesso fondatamente considerato “bue”. Per fortuna la parte preponderante degli italiani, quella parte cioè che non ha portato il cervello all’ammasso, è in grado di capire che il significato è proprio opposto: quando la Cgil vuole, le molotov tacciono e le città non vengono devastate. Per logica elementare, così, se ne deduce, che quando – a contrario – le molotov volano e le città vengono date alle fiamme, significa che R.C. e Cgil lo vogliono. Questa è la migliore dimostrazione, come se ce ne fosse ancora bisogno dopo la scoperta di numerosi brigatisti sindacalisti della Cgil, della collusione esistente tra il sindacato comunista e le variegate frange estremiste e sovversive.
Infiltrati? Non è credibile. Per uno, due la giustificazione si potrebbe accettare, ma come non accorgersi dell'evidenza quando i brigatisti nella Cgil sono decine e decine, e taluni con posti di rilievo, che si dedicano a far circolare deliranti bollettini ideologici a carattere diffusivo interno ed esterno?
A questo punto è lecito chiedersi: “Ma quando Rifondazione Comunista, spalleggiato dal corrispondente sindacato Cgil, ordina o, quanto meno, tollera che intere città siano messe a ferro e fuoco – salvo poi ipocritamente parlare di infiltrati o di compagni che sbagliano – allora non solo mentono sapendo di mentire ma fanno sorgere ai beneducati la domanda “Cui prodest? Qual è l’ultimo vero fine strategico e politico di queste guerriglie urbane?”
Credo che ormai non possano più sussistere dubbi: l’estrema sinistra, giunta finalmente ad un passo dal potere assoluto, dopo essersi sbarazzata dal nemico esterno (Berlusconi) ora vuole eliminare il rivale interno (Prodi / Mastella e una parte moderata dei DS). Ma per far questo, a RC non sono sufficienti i ricatti e le pressioni all’interno della maggioranza, rimedi questi dimostratisi inadeguati, occorre mostrare all’ala centrista e moderata della propria maggioranza di governo i muscoli del numero e non più quelli della violenza. Come per dire “ vedi quanti siamo? Senza di noi, cari compagni di governo, le vostre poltrone tremano. Allora o cedete a noi il potere decisionale assoluto o tutti a casa e noi faremo la rivoluzione”.
Quando, invece, la maggioranza era di centrodestra, le devastazioni assumevano indubbiamente il significato di vere e proprie prove generali di insurrezione armata, quindi non solo a scopo intimidatorio.
Ma a escludere ogni dubbio in merito, bastano le dichiarazioni e i volantini ufficiali delle nuove BR, che proclamano senza mezzi termini la lotta armata per il sovvertimento delle Istituzioni e dello Stato. Proclami – ed è questa la novità – che ora trovano avallo e giustificazioni a viso scoperto da parte di membri del Parlamento facenti parte del radicalismo di sinistra e da sindacalisti e sindacalizzati senza passamontagna con striscioni inneggianti alle BR per le vie di Vicenza. Non più, quindi, compagni che sbagliano ma Resistenti da sostenere.
Evidentemente la Forleo ha fatto scuola, suggerendo persino il modo semantico per trovare legittimazione morale e giuridica ad un movimento eversivo e violento. Del resto, la trovata non è nuova, dato che da sessant’anni i “partigiani” comunisti che tentavano di consegnare l’Italia al blocco comunista dell’Est sono sempre stati, per gli storiografi di sinistra Patrioti resistenti cui si deve la libertà e la democrazia.
E, a proposito di democrazia, quali i rimedi per tamponare una situazione che sta diventando sempre più preoccupante, che sta per sfuggire ad ogni controllo e ad ogni azione repressiva? Una situazione che ogni giorno di più dimostra di diventare un vero e proprio bubbone, attraverso l’adesione, per plagio, per spirito di branco, per emulazione o per semplice dabbenaggine, di No Global, Black Bloc, Pacifisti, ecc..
Un proselitismo che fa leva sulla imbecillità umana, sui giovani facinorosi, sulle studentesche plagiate o adepti della marineria scolastica e su ogni altra espressione di sottosviluppo intellettuale. E’ questa l’èlite che ci dovrà rappresentare?
Il pericolo di essere tra breve governati da una simile crema dell’umanità deve farci smuovere da ogni torpore e da ogni timidezza. Un governo islamico-comunista è il peggio di quanto mente umana possa immaginarsi e quanto di più nefasto si possa augurare al peggior nemico. E’ il peggio del peggio. Non lo dico io, lo dice la storia. Lo dicono i fatti.
Allora, Amici, facciamo di tutto per far cadere il più presto possibile questo vergognoso governo. Ma questa volta il patto lo facciamo noi, tra di noi cittadini. E’ un patto unilaterale. Un’offerta pubblica. Daremo i voti a chi si impegna per iscritto a difendere libertà e democrazia e con fermezza, senza timori e, se occorre, anche con la forza, mettendo fuori legge ogni movimento eversivo, sia o no politicamente riconosciuto. Questa è la vera democrazia. Quella che non scende a compromessi ed è in grado di salvare sé stessa.
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