Nello stesso periodo in cui si cerca di privare dei diritti civili un cittadino italiano perché non gradito all’attuale maggioranza, si propone al Parlamento di approvare una legge che conferisce quegli stessi diritti civili, inizialmente limitati all’ambito locale ma certamente in seguito estendibili anche all’ambito nazionale, a coloro che cittadini italiani non sono, e addirittura neppure cittadini europei. Tutto questo nell’evidente tentativo di rimpolpare, con il contributo di chi non si assimila e nulla conosce delle nostre leggi e dei nostri costumi e spesso ignora persino la nostra lingua, le ormai esangui schiere dei sostenitori delle sinistre. Di questo passo le nostre città potranno essere amministrate da albanesi, senegalesi, filippini, cinesi o marocchini, senza alcuna reciprocità per i nostri connazionali residenti in quei paesi.
Anche qui dobbiamo rilevare da un lato l’assoluta mancanza di senso dello stato, di senso di appartenenza ad una nazione che vanta insigni tradizioni culturali, e di rispetto della nostra costituzione che riserva il diritto di voto attivo e passivo ai soli cittadini italiani, e dall’altro il fatto che evidentemente tale legge viene proposta solamente nella speranza di trarne un vantaggio elettorale cospicuo. Vorrà dire che, se un tale provvedimento passasse, potremmo considerare i partiti di sinistra alla stregua di partiti stranieri che si ingeriscono degli affari interni italiani.
Nessun commento:
Posta un commento