23 giugno 2007

Ristoranti italiani in Asia, ma che vergogna!

Durante il governo Berlusconi, 3 o 4 anni fa', il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno aveva lanciato un' idea di certificazione insieme a Buonitalia e con l'ARDI, l'Associazione Internazionale Ristoranti d'Italia.
L'obiettivo era quello di promuovere e proteggere la cucina italiana, e garantire degli standard di qualita' ovunque nel mondo, non solo a livello gastronomico ma anche l'atmosfera tipica dello "stile di vita" italiano.
La ristorazione italiana nel mondo e' diventata in questi ultimi tempi sempre piu' importante e strategica per il nostro paese. La ricaduta non e' solo in termini promozionali, culturali e di immagine ma anche commerciali perche' produce effetti positivi anche per l'economia interna.
Ogni giorno centinaia di ristoranti italiani vengono aperti tanto e' vero che c'e' adesso una carenza di buoni cuochi.
Ed e' per questo che e' necessaria una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni italiane, gli uffici commerciali tipo ICE (mi vien da ridere), le ambasciate, i consolati, per assicurare che almeno un minimo di buon gusto sia mantenuto quando viene aperto un ristorante che si definisce italiano.
Il primo ristorante e' in giappone. Il secondo ristorante e' a singapore.


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