Non c'e' piu' una lira nelle casse dello stato.
Sono disperati.
E quel demente di un cattocomunista da l'alito pesante chiede adesso alla chiesa di aiutare contro l'evasione.
Proprio alla frutta e' arrivato.
Leggevo recentemente di una ditta italiana, la Baraldi Lubrificanti, un'azienda familiare bolognese che con dodici addetti, tre milioni di euro di fatturato, ha chiuso il bilancio con un utile di 57.254 euro e Il fisco gliene ha prelevati 56.391, lasciando cosi ai tre soci, padre e due figli, un profitto di 863 euro!
Come si fa', leggendo una notizia di questo genere, a non spaventarsi sopratutto quando i soldi prelevati dalle tasche di chi lavora, servono solo ad alimentare il circolo vizioso degli sprechi, dei privilegi, a coprire i buchi di un governo incompetente che segue un ideologia fallita, dove il lavoratore deve essere sfruttato, il profitto e' un crimine, dove il risparmio e' un privilegio da tassare, cosi come qualsiasi segno di successo, la casa, la barca, la macchina, visti come eccessi da punire, dove "anche i ricchi devono piangere"...
Come fanno a non capire questi geni della finanza che piu’ si aumentano le tasse e meno ricchezza si produce, e meno ricchezza si produce meno entrate fiscali si avranno con il risultato di dovere aumentare le tasse.
E quando un stato e' lazzarone e ruba e non rappresenta piu' la volonta' del popolo, e' giusto evadere, e' giusto nascondere i soldi. Anzi e' un dovere.
Ha ragione don Baget Bozzo quando dice: "non pagare le tasse non è peccato. La Chiesa non si può trasformare nell'agenzia di Visco e l'uscita di Prodi altro non è che il tentativo di perseguire la via spirituale del controllo fiscale."
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