08 ottobre 2007

Non solo impazziti, ma deliranti.


Il Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa – che alcuni, parafrasando Cervantes, chiamano “il gabelliere della trista figura” – non perde occasione per dare sfogo al suo carattere permaloso, scostante e bilioso. Come è noto, il nostro non tollera critiche al suo operato ed alla sua persona – è molto, molto suscettibile, avendo, sia pur senza alcun motivo, una elevata autostima – ma non lesina mai le offese, normalmente ingiustificate, a tutti e tutto ciò che non lo riguardi.
Abbiamo così assistito alle sanguinose offese di tradimento e fellonia rivolte, in pieno Parlamento, ad uno stimato generale reo di non aver ciecamente obbedito alle ingiunzioni del viceministro Visco, interessato ad evitare guai giudiziari ai suoi compagni di partito.
Di nuovo, si è distinto per le ingiurie rivolte ad un membro del Consiglio di Amministrazione Rai, ridicolmente accusato di essere la causa unica del disastro dei conti della società.
Non pago di queste brillanti esternazioni, peraltro coinvolgenti ogni volta una sola persona, ha voluto fare le cose più in grande, ed ha insultato pubblicamente quelli che lui ha definito i “bamboccioni”, perché non se ne vanno al più presto la casa paterna, dove si sentono protetti, secondo lui, come bambini (perché non segue anche lui il suo proprio consiglio, e lascia la protetta casa del governo Prodi ?).
Infine, in un crescendo di loquacità incontrollata, ha dichiarato che “le tasse sono una cosa bellissima” (il che fa dubitare del suo concetto estetico), offendendo in tal modo l’intelligenza di tutti. Ma anche in questo caso non ha cambiato stile: si è limitato ad insultare qualcosa a lui totalmente estranea, l’intelligenza.
h/t: Il Bertoldo
Vignetta: El Ciuco Rubro

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