01 novembre 2007

Farsa romana

Un articolo dell'amico Alessandro Corneli
Nella Roma buonista di Veltroni, l’efferato delitto ad opera di un romeno, di cui è rimasta vittima la moglie di un ufficiale di Marina, ha spinto il governo a mostrare la faccia dura . Ma durerà poco. Il clima di illegalità e di impunità ha raggiunto tali livelli che il pugno di ferro, che colpirà inevitabilmente pochi, non risulterà decisivo. Questa è pur sempre cronaca, e non tocca i grandi disegni dei “grandi d’Italia”.
Nelle sale ovattate del potere, ieri, proprio nella annuale “giornata del risparmio”, Mario Draghi ha confermato che “l’incidenza delle sofferenze sui prestiti per acquisto di abitazioni, ancora bassa, inizia a mostrare segnali di deterioramento”. Ma guarda un po’! Del resto, alle ovvietà dette in modo solenne ci aveva abituato Fazio. Per fortuna la dizione di Draghi è nettamente più “nazionale”.
La gestione media dei conti correnti bancari (130 euri all’anno) è ancora troppo alta. Lo scopriamo adesso? Sono anni che se ne parla.
E l’invito agli enti locali ad essere prudenti con i “derivati” e consapevoli dei rischi? Ineffabile. Ma quando verrà il momento di piangere, i documenti parleranno: in data tale era stato detto che…
Pensate un po’: ad anni di distanza dagli scandali finanziari in cui sono rimasti pelati migliaia di risparmiatori, ecco il misurato giudizio sui fondi comuni la cui qualità non è proporzionata ai costi
Quanto a Padoa Schioppa, dimentico di tutto ciò che fino a qualche mese fa ripeteva insieme a Romano Prodi, il risanamento non è per niente compiuto. Anzi, è una cosa lunga. Possiamo anche dargli ragione: ci sono voluti trent’anni di guasti per ridurre l’Italia così; nessuno può fare miracoli. Però non vogliamo chi dice di avere compiuto prodigi e poi cambia discorso. Con il debito pubblico a oltre il 106% del Pil, non capiamo proprio perché Padoa Schioppa abbia detto che “la prospettiva di riportarlo al di sotto del 100% del Pil per la prima volta dal 1991 è a portata di mano”.
Al presidente Napolitano, che ha chiesto maggiori tutele per i risparmiatori, bisognerebbe ricordare che fine ha fatto il risparmio degli italiani degli ultimi trent’anni: è diventato debito pubblico per pagare la spesa corrente, soddisfare i sindacati e i costi della politica. Ma non priviamoci delle parole del Capo dello stato: “La mission che il nostro settore sta perseguendo è costruire un rapporto di fiducia sempre più piena e garantire standard di trasparenza sempre più elevati”.

1 commento:

jo ha detto...

ciao, grazie della visita, riposto anche qui la mia risposta:

... a parte l'impegno politico più ampio di tutti vorrei mettere a punto un database di immagini delle vittime di questi bastardi, metto a disposizione il mio spazio web, e comicio domani a creare le pagine da sbattere in faccia a questi... chiamarli semplicemente cialtroni non basta più...
ringrazio chi mi invia materiale.


nb : il mio spazio è su aruba, illimitato, e non soggetto ai capricci dei blog