In occasione della Giornata del Risparmio il Governatore della Banca d’Italia Draghi, ha fra l’altro indicato come causa del ristagno della nostra economia il basso livello dei salari, che scoraggiano i consumi, esso stesso provocato dalla insufficiente produttività del nostro sistema economico e dalla scarsezza di investimenti. Purtroppo ha dimenticato di precisare che, mentre il costo orario della manodopera non è in Italia molto differente da quello degli altri paesi sviluppati, la retribuzione che effettivamente giunge ai lavoratori è pesantemente decurtata da tasse e contributi soffocanti. Lo stesso si dica a proposito della scarsa propensione ad investire da parte delle nostre aziende, strozzate da un carico fiscale assurdo.
Comunque, a proposito dell’esiguità delle retribuzioni spendibili dei lavoratori, il solito TPS non ha mancato di dire l’ennesima stupidaggine. Ha infatti invitato gli italiani ad abituarsi a risparmiare di più. Dato che l’ineffabile economista gode di una sontuosa pensione, non è in grado di capire che, con certe retribuzioni o pensioni da fame, riesce difficile risparmiare, soprattutto dopo che ha invitato i “bamboccioni” ad uscire dalle case paterne e mettersi in proprio. Non è chiaro inoltre come egli immagini che i consumi – e di conseguenza la produzione – possano aumentare se gli italiani dovessero spendere meno: sembra proprio che le sue teorie economiche siano per lo meno originali.
Date queste premesse, e l’eccellente prestigio recentemente guadagnato dalla istituzione con le ultime nomine (Arafat, Al Gore, Dario Fo, eccetera) c’è da pensare che un Nobel per l’economia a TPS non possa essere negato.
H/t:Il Bertoldo
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