07 novembre 2007

Un nobel per Tommaso

In occasione della Giornata del Risparmio il Governatore della Banca d’Italia Draghi, ha fra l’altro indicato come causa del ristagno della nostra economia il basso livello dei salari, che scoraggiano i consumi, esso stesso provocato dalla insufficiente produttività del nostro sistema economico e dalla scarsezza di investimenti. Purtroppo ha dimenticato di precisare che, mentre il costo orario della manodopera non è in Italia molto differente da quello degli altri paesi sviluppati, la retribuzione che effettivamente giunge ai lavoratori è pesantemente decurtata da tasse e contributi soffocanti. Lo stesso si dica a proposito della scarsa propensione ad investire da parte delle nostre aziende, strozzate da un carico fiscale assurdo.
Comunque, a proposito dell’esiguità delle retribuzioni spendibili dei lavoratori, il solito TPS non ha mancato di dire l’ennesima stupidaggine. Ha infatti invitato gli italiani ad abituarsi a risparmiare di più. Dato che l’ineffabile economista gode di una sontuosa pensione, non è in grado di capire che, con certe retribuzioni o pensioni da fame, riesce difficile risparmiare, soprattutto dopo che ha invitato i “bamboccioni” ad uscire dalle case paterne e mettersi in proprio. Non è chiaro inoltre come egli immagini che i consumi – e di conseguenza la produzione – possano aumentare se gli italiani dovessero spendere meno: sembra proprio che le sue teorie economiche siano per lo meno originali.
Date queste premesse, e l’eccellente prestigio recentemente guadagnato dalla istituzione con le ultime nomine (Arafat, Al Gore, Dario Fo, eccetera) c’è da pensare che un Nobel per l’economia a TPS non possa essere negato.
H/t:Il Bertoldo

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