27 febbraio 2008

L'UE boccia governo Prodi, Montezemolo: Colpa del barile...

Da GRRG.it
Veltroni fa credere di non avere niente a che fare con il governo Prodi, ma ieri la Commissione europea ha sentenziato che nel 2008 la crescita dell'economia italiana sarà “quasi piatta”, arrivando forse allo 0,7%, la metà di quanto, fino a poco tempo fa, sosteneva il Governo che affermava di avere compiuto il risanamento.
Secondo la Commissione, “l’attività economica in Italia ha rallentato più che nel resto della zona euro nell'ultima parte del 2007”, anche se ciò è addebitabile a “fattori eccezionali, come gli scioperi di dicembre nel settore dei trasporti”. L’inflazione resterà intorno al 3%.
E’ vero che le prospettive di crescita sono state ridotte per tutta l’Europa, ma l’Italia è il fanalino di coda. Eppure già alla fine del 2005 si era notata una ripresa, proseguita nel 2006. Eppure il governo Prodi aveva “risanato” la finanza pubblica e diffondeva ottimismo. In realtà, i colpi durissimi con le tasse, le mancate o finte liberalizzazioni, le indecisioni hanno ridotto la voglia di fare e diffuso un pessimismo che si è dispiegato soprattutto dalla metà del 2007 e prosegue.
Nessuno chiede un governo di fare miracoli in 3 mesi, ma dopo 20 mesi è una vera delusione ritrovarsi peggio della fine del 2005 quanto il centrodestra era riuscito a rimettere in moto la ripresa in una congiuntura internazionale negativa.
Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha poi smentito tutta la strategia in due tempi – risanamento/ripresa – di Prodi e Padoa Schioppa, dicendo che la strada che l'Italia deve continuare a seguire “non è solo quella di mettere sotto controllo il deficit, ma anche quella di migliorare la qualità delle finanze pubbliche, abbattendo l'elevatissimo debito, e la qualità della spesa pubblica, oltre che incrementare la produttività che è fondamentale per crescere”.
Commento di Montezemolo: “Oggi abbiamo accolto senza stupore l'aggiustamento al ribasso della crescita italiana, ma se "il prezzo del barile di petrolio si manterrà sopra i 90 dollari, la crescita sarà ancora minore: più vicina allo 0,3% che all'1%”.
Colpa del barile o colpa della sinistra al potere? Colpa del barile, dice il presidente di Confindustria.
Alessandro Corneli GRRG.it

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