Il governo dell’on. Romano Prodi, Presidente del Consiglio (purtroppo i suoi consigli sono per lo più sbagliati) sta vivendo i suoi ultimi giorni. E come si conviene ad ogni buona rappresentazione, siamo ormai agli ultimi fuochi d’artificio, anzi proprio ai “botti finali”. Argomento prescelto dai ministri uscenti la questione Alitalia.
Cominciamo con lo stesso Prodi. Intervistato da un giornalista in merito a tale questione si è limitato a bofonchiare “non parlo perché c’è una gara in corso”. Era nostra convinzione che con il termine “gara” si intendesse una manifestazione nella quale si affrontano due o più concorrenti, e vinca il migliore. Sembra invece che, nell’accezione ritenuta dal Presidente del Consiglio, si possa parlare di “gara” anche quando il concorrente è uno solo. Ci si domanda con trepidazione: chi vincerà ? Viene in mente lo spot pubblicitario “Ti piace vincere facile ?”
Al secondo posto in questa gara di “botti finali” va senz’altro classificato il ministro Di Pietro, emerito esponente del PD. Ha infatti solennemente affermato che, nella questione Alitalia, Silvio Berlusconi sta facendo dell’”insider trading”. Anche in questo caso eravamo convinti che con questo termine si intendesse l’operare di chi essendo interno ad una azienda, o comunque in possesso di informazioni riservate relative alla stessa, operava sui mercati speculando in modo scorretto. Anche in questo caso sembra che ci siamo sbagliati. O forse il granitico ex magistrato non conosce a sufficienza né l’inglese né i regolamenti in materia di borsa ?
Il terzo posto va di diritto al mai abbastanza lodato TPS. Ha infatti affermato che Alitalia dispone di liquidità solo fino a fine marzo e quindi è urgente concludere gli accordi con Air France, malgrado l’evidente contrarietà dei sindacati. Sembra comunque che l’esimio economista abbia confuso le uscite di cassa con il saldo fra uscite ed entrate, come più o meno gli ha fatto notare il suo collega Bianchi, che ha affermato che le liquidità attualmente disponibili potranno servire ancora per vari mesi. A questo punto viene spontanea una domanda. Perché TPS non mette le sue rabdomantiche capacità al servizio di Alitalia, in modo da scoprire qualche nuovo tesoretto che assicuri ulteriore fiato alla sgangherata società ?
Quarto posto ben meritato al ministro Bersani che ha scoperto il vero responsabile del disastro di Alitalia. Si tratta, come tutti avranno facilmente indovinato, del centro destra e più precisamente di Silvio Berlusconi. Come sia stato possibile che durante cinque soli anni di governo il centro destra sia riuscito a ridurre sul lastrico una fiorente società può spiegarlo solo chi appartiene ad un settore politico che di disastri se ne intende. E forse Alitalia poteva essere salvata se si fosse tempestivamente trasformata in società cooperativa, in modo da usufruire di tutti i benefici che a queste istituzioni, facenti capo per lo più all’ex partito comunista e suoi eredi, sono sempre stati ossequiosamente riservati da tutti i governi in carica.
Il Bertoldo
1 commento:
Non è possibile che in 5 anni un governo abbia ridotto al fallimento una compagnia aerea, ma è possibile che in 2 un altro governo abbia ridotto in rovina una regione... Mah!
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