12 aprile 2008

Alle urne!

E' arrivato il momento del voto.
La sinistra ha avuto la sua opportunita' di governare per due anni e cosa ha fatto?
Solo pasticci. In due anni hanno ridotto l'Italia ad un paese del terzo mondo, allo sfascio, lo hanno messo letteralmente in ginocchio.
All'estero l'Italia ha perso tutto il suo prestigio. Non contiamo piu' niente.
Siamo ritornati ad essere il paese dei buffoni, dei trucchi e trucchetti.
Della mozzarella alla diossina, dell'immondizia, del vino adulterato.
Pizza, mandolino e mafia...
In Italia, hanno impoverito gli italiani, aumentando in modo vergognoso, assurdo e sbagliato le tasse, hanno ucciso l'imprenditoria italiana, hanno strangolato l'economia del paese, hanno aperto le frontiere a tutti i Tom, Dick and Harry del terzo mondo, liberato i delinquenti, la lista e cosi lunga... Inutile ripeterla.
Allora per cortesia, domani mattina, andate alle urne e date con il vostro voto la possibilita' al partito il Popolo della Liberta' di governare in assoluta maggioranza, per cosi poter veramente realizzare le riforme e il programma di liberalizzazioni, indispensabili per far ripartire il nostro amato Paese, riportarlo sulla via dello sviluppo, e recuperare il suo prestigio internazionale.
Evviva!

12 commenti:

Elisa Giuliani ha detto...

Dai su, siate seri. Non vorrete mica mandare la gente alle urne a mettere la croce sul PdL?

L'articolo che segue si commenta da solo. E, ci tengo a precisare, non viene da un giornale comunista (ovviamente, se ci atteniamo alla definizione storica di comunismo, non a quella di Berlusconi che è ovviamente non rigorosa).



Voto di scambio all'estero
Dell'Utri nelle intercettazioni
Indagine su 50 mila schede, coinvolti uomini della 'ndrangheta

Le intercettazioni: «Si tapperanno gli occhi quando barreremo le schede bianche con il simbolo Pdl»

REGGIO CALABRIA — Stando all'inchiesta della procura di Reggio Calabria sui possibili brogli elettorali commissionati all'estero, spunta il nome del senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri. Dalle intercettazioni telefoniche il faccendiere-bancarottiere Aldo Miccichè, calabrese di Maropati, avrebbe affidato il compito di sostenere la lista Berlusconi alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, il casato di 'ndrangheta più potente in Calabria. Miccichè, intanto, dal Venezuela dove si è rifugiato per sottrarsi alla condanna definitiva per bancarotta fraudolenta e millantato credito, avrebbe messo a disposizione del senatore di Forza Italia i suoi legami con il cartello di 'ndrangheta sudamericana per favorire il controllo del voto degli italiani all'estero, mobilitando i consoli onorari.

Nel dossier di circa 430 pagine consegnato al ministro dell'Interno Amato dal procuratore distrettuale di Reggio Calabria Francesco Scuderi e dal pm Roberto Di Palma, si capisce come le schede bianche, circa 50 mila, sarebbero diventate voto utile per il partito di Berlusconi. Miccichè al telefono con Dell'Utri si dice convinto che l'operazione andrà in porto. «Basterà pagare qualche addetto ai lavori — dice rivolgendosi a Del-l'Utri, chiamandolo per nome —. I responsabili delle votazioni si tapperanno entrambi gli occhi quando qualcuno dei nostri si preoccuperà di recuperare tutte le schede bianche e barrare la casella col simbolo Pdl». Per tutto ciò c'era un prezzo: 200 mila euro. L'esponente politico azzurro però chiede al faccendiere calabrese garanzie anche sul voto in Calabria. «Nessun problema», si affretta a ribadire dal Venezuela, Miccichè. E per sancire un'alleanza strategica con Dell'Utri invia a Milano Antonio Piromalli, reggente del casato, figlio di Pino, detto «Facciazza », in carcere con il 41 bis e suo cugino Gioacchino, avvocato, radiato dall'ordine dopo una condanna per mafia. Miccichè gli raccomanda al telefono di essere convincenti con il senatore azzurro, facendo trasparire tutta la potenza della cosca non solo in ambito provinciale, ma nell'intera regione. L'incontro avviene nello studio di Dell'Utri. Il senatore forzista resta entusiasta del colloquio tant'è che al telefono, successivamente, si congratula con Miccichè per avergli fatto conoscere due «bravi picciotti».

L'inchiesta della procura di Reggio Calabria nasce per caso e prende spunto da un omicidio. Quello di Salvatore Pellegrino, «l'uomo mitra», assassinato il 5 luglio dello scorso anno a Gioia Tauro. Pellegrino sarebbe stato ammazzato dai Piromalli — è l'ipotesi investigativa — perché ritenuto responsabile dei danneggiamenti alla cooperativa Valle del Marro, un tempo dei Piromalli e oggi, dopo la confisca, passata a Libera di don Ciotti. Le utenze dei Piromalli, in particolare quelle di Antonio e Gioacchino, sono messe sotto controllo. Si scopre così che i due rampolli della famiglia hanno continui scambi con Aldo Miccichè. Il faccendiere parla al telefono con tutti i politici italiani. Per gli inquirenti è un uomo che ha ancora molto potere in Italia. Si sente spesso con Clemente Mastella, allora ministro della Giustizia. In più occasioni parla anche con i suoi più stretti collaboratori. E chiede un favore: bisogna fare in modo che sia tolto il 41 bis a Pino Piromalli. La richiesta viene anche fatta a Dell'Utri, in cambio dell'appoggio elettorale dei Piromalli. L'indagine Why not della procura di Catanzaro coinvolge il ministro della Giustizia. È l'estate del 2007. La richiesta si blocca.

Carlo Macrì
12 aprile 2008

Nobile di Treviso ha detto...

A ridaje con ste storie. Siete disperati. Come al solito, attacchi personali dell'ultimo minuto, se non e Berlusconi, e dell'Utri e se non e' dell'Utri e' tizio o caio. Adesso i brogli...Ma cosa non vi inventate (Quando gli specialisti dei brogli siete voi)
Articolo fazioso, del corriere della SERVA. Il tuo tipo di giornale, no doubt.

Elisa Giuliani ha detto...

Per dovere di correttezza, in 2 anni la sinistra ha fatto poche cose ma almeno una l’ha fatta buona, ed è una cosa importantissima: ha iniziato a risanare i conti pubblici. Lo so che per l'uomo della strada questo non significa niente, ma per noi economisti (che abbiamo una conoscenza seria ed approfondita del fenomeno), ciò significa molto.

Quindi, invece di fare tanti discorsi, vai a vedere la Tavola 1.4 del documento:
http://www.tesoro.it/web/apri.asp?idDoc=18785

(si tratta di dati ufficiali, se però sei affetto da sindrome della cospirazione, vai a vedere anche i dati OECD, troverai risultati simili).

Come si vede dalla Tavola, l’indebitamento netto è passato da -4.2 nel 2005 a -1.9 nel 2007. E il debito pubblico si è iniziato a ridurre. Una riduzione anche piccola del debito pubblico significa però anche una riduzione degli interessi passivi che paghiamo su tale debito (tutti soldi “risparmiati” che possiamo investire in diverse attività, istruzione, sanità, etc. (questo forse la gente lo capisce??)). C’è poi da ricordare che un paese che ha un debito pubblico alto ha anche un tasso di interesse più alto perché considerato meno affidabile. Quindi ridurre il debito pubblico è la PRIMA cosa che un paese serio deve fare, altro che bollo auto e ICI. Poi quando l’economia è risanata, allora si può iniziare a ragionare sul bollo, sull’ICI, e su tutto il resto…

Adesso io ti consiglio, caro Mango, che tu faccia un bel corso di Economia in una università pubblica italiana, perché solo dopo una adeguata preparazione credo tu possa andare a dire alla gente cosa deve votare, o per lo meno opinare sull’economia italiana (di cui evidentemente sai poco o nulla, leggo dal tuo blog: “In Italia, hanno impoverito gli italiani, aumentando in modo vergognoso, assurdo e sbagliato le tasse, hanno ucciso l'imprenditoria italiana, hanno strangolato l'economia del paese..”) – mi fai per cortesia vedere dei dati? Perché a parole siam bravi tutti, poi però a fatti….poca roba….

Saluti

Elisa Giuliani

Elisa Giuliani ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Elisa Giuliani ha detto...

Scusa l'ho eliminato per errore. Dicevo che se arrivo a leggere il tuo Blog significa che leggo diverse cose, e mi informo. Ti consiglio di fare altrettanto, perchè la tua lista "Links News Giornali" langue un pò o pende da una parte, quando magari ti farebbe bene spaziare, proprio perchè hai un blog e puoi condizionare il pensiero altrui.
Buona lettura e buono studio!

Anonimo ha detto...

Beh dire credo che un buon corso di economia lo dovresti seguire, Elisa, visto che se lo avessi fatto sapresti che all'inizio di una ripresa economica non si alzano le tasse. E che non e' soltanto alzando le tasse che si risanano conti pubblici. La manovra fatta da questo governo e' stato il contrario di quello che dice la dottrina economica. Pero' puoi continuare a credere e premiare chi governa con i piedi. Ma per favore non dare lezioni di economia...... :)

Nobile di Treviso ha detto...

Cara Elisa,
sono un umprenditore e vivo a singapore. ieri parlavo appunto con un gruppo di industriali italiani. Tutti hanno concordato che l apolitica economica della sinistra ha bloccato il paese. Non lo dico io, lo dicono loro. ci sara' pure uno sfondo di verita' no?
cordialmente

Anonimo ha detto...

elisa, ma guarda che strano quando si tratta delle intercettazioni dei sinistri ( Fassino, Dalema etc...) lì bisogna urlare allo scandalo di queste intercettazione che vanno contro la "privacy" e si insabbia tutto.

Cito un giornale e non faccio nomi e comunque non e un giornale di destra che parla: Arrivano le prime indiscrezioni sulle 73 intercettazioni trascritte da un perito e depositate dal Giudice delle indagini preliminari di Milano Clementina Forleo alle parti, relative all’inchiesta milanese sulle scalate bancarie, da Antonveneta alla Bnl. Ciò che sta emergendo è il contenuto di alcune telefonate effettuate nel luglio 2005 e che vedono come protagonisti Massimo D’Alema, Piero Fassino, Giovanni Consorte e Nicola La Torre. Protestano, intanto i Ds. Il senatore Guido Calvi denuncia: «A Milano il Tribunale si è trasformato in una sorta di circo mediatico illegale nel quale il nostro sistema di garanzie è stato travolto da una farsa indecorosa».

E passo i dettagli delle intercettazioni. Ma quello che vedo e che Guarda che stranezza NON SE NE PARLA PIU. Come sempre si insabbia ben bene tutte le porcate che fa e ha fatto le sinsitra. IO VOTO PDL E NE SONO FIEROOOOOOOOOOO!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ho appena votato.
Devo dire che fino a poco tempo fa ero intenzionato a NON andarci proprio a votare, ma man mano che ho visto la sinistra onda veltroniana prendere troppo consistenza (per i miei gusti)non ho potuto non andare a votare per Bossi, impossibile non farlo per uno che vive nella nostra città caro Mango.
Glielo do io il voto gli appartamenti gli asili il prontosoccorso ai marocchini , si come no...a loro e a quelli che li spalleggiano paventando lo spauracchio della malavita organizzata...
Che poi a proposito di Reggio di Calappr, se tanto mi da tanto la Calabria è una regione in mani ai sinistri (e che sinistri eheheh)...
Dai Mango, speriamo di piallarli via!
E pensa che una volta io votavo per il PCI porca miseria, adesso più li vedo e più mi viene da vomitare!

VAI BOSSSSIIIIIIII :)))))

Elisa Giuliani ha detto...

Grazie delle vostre risposte, le apprezzo molto. Apprezzerei che diate anche il vostro nome e cognome, sto scrivendo a degli anonimi e alla meglio a un frutto o un albero. Comunque è certamente vero che non è il blog il luogo ideale per dare lezioni di economia (sennò saremmo tutti dottori). Io ho citato dati certi. Perché senza usare i dati e le statistiche secondo me ogni discussione è sterile e puramente ideologica. Per esempio, si sa che le impressioni di un gruppo di imprenditori selezionati nella propria cerchia di contatti non è statisticamente significativo (bisognerebbe sapere come è stato selezionato il campione, etc.) e si sa anche che l'imprenditore per sua natura è avverso ad un innalzamento delle tasse. E si sa anche che per “provare” che una politica x di un governo ha affossato la redditività di una impresa (o di un gruppo di imprese) si deve controllare per un numero di variabili anch’esse collegate alla redditività e non solo. Si deve anche confrontare questo dato con un gruppo ‘sperimentale’ di controllo di altre imprese simili per caratteristiche in un contesto dove la politica x non è stata adottata. Se le differenze sono statisticamente significative allora si può dire che la politica x è la causa di un abbassamento della redditività. Come vedete non è cosi semplice….Ma se siete interessati ad avere una ragionevole certezza al di là delle percezioni o delle valutazioni di parte dovete usare gli strumenti adeguati. Non fa mai male approfondire i fenomeni alla ricerca di verità ‘scientifiche’ (anche se la “verità” è un concetto difficile, opinabile etc.).

Attenzione, non sto dicendo che le percezioni degli imprenditori non siano importanti, certo lo sono e vanno valutate. Ma andiamo di nuovo a vedere le statistiche ufficiali. Se andate a vedere il Global Competitiveness Index e il Business Competitive Index sul sito: http://www.gcr.weforum.org/ (sito autorevole fatto da economisti “seri”) si vede che dal 2001 al 2005 il Business Competitive Index delle imprese italiane (basato su misure di competitività delle imprese, qualità delle operazioni e strategie delle stesse) è passato dalla 24° alla 37° posizione. Come dire, magari durante il governo Berlusconi gli imprenditori si “saranno sentiti più felici” ma le loro imprese hanno ridotto in maniera disastrosa la competitività internazionale. E non è solo l’effetto Cina (spesso usato come giustificazione, in maniera non del tutto appropriata) perché la Cina ha effetti su tutti gli altri paesi, eppure il Giappone (per citarne uno a diretta pressione di competitiva cinese) è passato dalla 16° alla 9° posizione. Quindi attenzione a dare delle valutazioni senza avere la visione d’insieme basata su dati affidabili.

Poi c’è da dire che io non ho parlato nei miei post delle politiche industriali del governo Prodi (che non mi pare ne abbia fatte di significative), ho solo detto che una economia come quella italiana, che ha numeri simili per certi versi a quelli di alcune economie di paesi emergenti, deve prima pensare a risanare i conti pubblici e sistemare i fondamentali macroeconomici più drammatici (es. debito pubblico), e siccome non si riesce a fare troppe cose contemporaneamente, perché c’è un vincolo di bilancio giacché le risorse ed i tempi sono finiti e limitati (si sa), bisogna che, mentre si risanano i conti pubblici, altre cose passino in secondo piano (almeno momentaneamente). E’ possibile (ma non ci giurerei), se Mastella avesse agito da statista (che ovviamente non è), che il governo Prodi avrebbe sviluppato politiche per rilanciare la competitività delle imprese. Il problema della competitività delle imprese comunque è un altro grande tema e io non credo che molti governi in Italia l’ abbiano rafforzata in maniera seria e strutturale, e neanche Berlusconi l’ha fatto (se si esclude qualche contentino qua e la). Il declino industriale dell’Italia viene da lontano, chi è imprenditore lo sa. Viene da quando abbiamo rinunciato al settore della microelettronica e computer (caso Olivetti), da quando abbiamo rinunciato al settore farmaceutico, da quando si favoriscono gli oligopoli e non la competizione di mercato (vedete le banche, per non andare su altri settori), dai sussidi insensati alla Fiat e alle scelte strategiche discutibili di Romiti negli anni 90. Viene anche dalle politiche dei distretti industriali, che non sono riuscite a rendere le Piccole e Medie Imprese innovative, etc. La lista delle scelte politiche sbagliate è lunga e sta sia a destra che a sinistra.

Vorrei dare anche alcuni commenti specifici ai vostri interventi:

L’anonimo che dice che “ all'inizio di una ripresa economica non si alzano le tasse. E che non e' soltanto alzando le tasse che si risanano conti pubblici” – per la precisione una parte del risanamento è stata fatta con la lotta all’evasione, e questo mi pare debba essere una cosa su cui non si può dissentire. L’evasione fiscale deve essere combattuta perché è illegale. E non mi venite a dire che i grandi imprenditori italiani che hanno i conti in Lichtenstein e non pagano le tasse sono strozzati dalle tasse in Italia e sono sull’orlo del fallimento. Ne conosco almeno due nel settore farmaceutico che preferiscono mettere i soldi al sicuro in qualche paradiso fiscale piuttosto che investire in Ricerca & Sviluppo. Se preferiscono comprarsi macchine di lusso e ville nel Chiantishire invece di investire nelle proprie imprese e farle diventare competitive a livello internazionale lo facciano pure ma le passe le devono pagare fino in fondo.

“La manovra fatta da questo governo e' stato il contrario di quello che dice la dottrina economica.”
Che cosa intendi per dottrina economica? Come puoi immaginare ci sono diverse dottrine economiche, quindi dovresti essere più specifico perché cosi non si intende a cosa ti riferisci.

Infine, voglio che mi diate dati, statistiche, analisi affidabili. Senza queste basi è difficile poter discutere, si finisce per fare una discussione sterile, come quelle che si vedono in televisione, che francamente trovo inutili.

Anonimo ha detto...

Visto che ti diletti di statistica fatti un giro su quanto sono il 2,5 % in piu' sull'ammontare complessivo di tasse pagate e poi fai il calcolo del recupero dell'evasione: un economista come ricolfi (persona nota per essere berlusconiano) ne calcola circa 2-3 miliardi di euro. Praticamente un'inezia.
Se avessi studiato economia, capiresti cosa intendo. Non per fare il superiore, ma fare chiacchere da bar sport su una cosa del genere, e' lecito farle, ma se permetti richiederebbe molto tempo. La dottrina e' una, e non esiste che durante una ripresa economica uno alzi le tasse per tappare fantomatici buchi di deficit. A meno che non sia un economista del Burkina Fasu. Comunque rispondi a questa domanda: perche' Prodi, il genio del risanamento e' sparito dalla campagna elettorale? Se avesse fatto i miracoli descritti lo avrebbero dovuto come minimo ricandidare. Invece e' come se non fosse mai esistito. Abbiamo avuto in due anni il peggior governo democristiano della storia. E te lo dice uno che ha pensato che con il governo berlusconi si fosse toccato il fondo. Invece i governi di csx riescono pure a fare peggio.
Ha governato due anni su un programma: quanti punti del programma sono stati diciamo anche solo affrontati? li conti sulle dita di una mano? credo di no. E il voto dovrebbe riflettere questo semplice ragionamento.
PS la fatica di registrarsi e' troppa. ELLEGI

Elisa Giuliani ha detto...

ELLEGI per quel che mi riguarda è una marca di televisori. Discutere con alberi, televisori etc. non mi interessa molto e lo trovo scorretto. Uno deve prendersi le responsabilità di quello che dice e firmarsi con nome e cognome e queste sono cose importanti, in cui vale la pena spendere un pò di tempo.

Per la precisione, ho una laurea e due dottorati in economia. Uno in Italia e uno in Inghilterra. Mai stata in Burkina Fasu. Non vado mai neanche a far le chiacchere al bar.

Se ho tempo ti rispondo alle tue domande più tardi. Ma solo se vedo che passi da televisore a homo sapiens sapiens.

Saluti!
EG