Non siamo più figli di un dio minore

Gianfranco Fini ha lasciato la guida di Alleanza Nazionale, dicendo che il suo partito “ha saputo vedere giusto. Ma con serena consapevolezza dobbiamo dare atto a Berlusconi e Bossi di avere avuto lungimiranza politica e capacità di comprendere che era il momento, che quella del Pdl era l'unica possibilità di dare una alternativa ad un'Italia che voleva liberarsi non solo dai fallimenti del governo Prodi ma dall'inguaribile complesso di superiorità della sinistra sulla società italiana, che invece aveva bisogno di cose diverse”. Dopo 21 anni, Fini ha passato il testimone a Ignazio La Russa che, affiancato dall'ufficio politico (composto da Alemanno, Ronchi, La Morte, Matteoli e Gasparri) e da un nuovo esecutivo, dovrà traghettare An nel Pdl.
Quanto alla sua elezione a presidente della Camera, ha detto: “Ricoprire la terza carica dello Stato quando si è consapevoli di essere uomo di parte, può far dire che è finito il dopoguerra, ma per noi è anche l'ultimo atto di una intuizione politico-culturale che è stata alla base della svolta di Fiuggi. Per noi, non è solo finito il dopoguerra. Abbiamo anche ricomposto una frattura, superato un fossato, non siamo più figli di un dio minore, abbiamo riportato la destra ad essere centrale”.
Appena nominato, La Russa ha detto: “Non si può essere ospiti in casa d'altri. Se lo mettano tutti in testa: questo non succederà mai. An vuole parità di diritti e parità di impegno… Il nostro ruolo non sarà un ruolo notarile di liquidazione, avremo un ruolo di levatrice di un nuovo soggetto politico”
Da GRRG.It