Il Walter nazionale non cessa mai di stupirci, e nello stesso tempo ci insinua qualche dubbio. Innanzi tutto, è noto che egli è stato, fin dalla più giovane età, iscritto al Partito Comunista. Tuttavia, dopo la caduta del muro di Berlino ed il disfacimento dell’Unione Sovietica, alla quale il PCI faceva sempre riferimento, Veltroni ha dichiarato a più riprese di non essere mai stato comunista. Visti questi precedenti (possiamo definirli di doppiezza?), si può ragionevolmente ipotizzare che, pur essendo oggi segretario del Partito Democratico, egli in realtà non sia mai stato e non sia tuttora democratico.
D’altra parte esempi di sue dichiarazioni bianche, ma anche nere, se ne possono trovare parecchi. Prima delle elezioni affermava che era tempo che l’opposizione fosse costruttiva e propositiva e che fosse finalmente inaugurato un periodo di rispetto reciproco e di non demonizzazione dell’avversario. Come sia andata a finire è sotto gli occhi di tutti: insulti e contumelie sanguinose a chi non la pensa come lui vorrebbe.
Sempre al momento della costituzione del PD egli dichiarò che il partito si sarebbe presentato da solo alle elezioni, perché fosse ben chiaro agli italiani che il nuovo partito aveva i suoi programmi non contaminati da presenze estranee: poi si alleò con il più scomodo dei partitini, quello di Di Pietro.
Dopo qualche mese di movimentata convivenza all’opposizione con l’esagitato ex magistrato, recentemente il Walter (e date le giravolte, sarebbe più corretto definirlo Walzer) nazionale ha dichiarato pubblicamente che l’alleanza con Di Pietro era finita, si direbbe per incompatibilità di carattere. Tuttavia la partecipazione del Tonino alla “oceanica” manifestazione del 25 ottobre è stata ben accetta.
Nella sua allocuzione alle folle plaudenti a Roma ha dichiarato, naturalmente con pacatezza (!) e serenità, che gli intervenuti rappresentano la parte migliore del paese e la più rappresentativa. Evidentemente nessuno gli ha detto che le elezioni si sono già tenute sei mesi fa, e che gli elettori hanno autonomamente, democraticamente ed autorevolmente stabilito che preferivano non essere governati dalle sinistre, pur lasciando da parte i sondaggi, sempre discutibili, che danno in costante crescita il consenso nei confronti dell’attuale maggioranza. Forse qui spunta fuori il segretario del Partito Democratico che sotto sotto, come già avvenuto in precedenza, si professa non in consonanza con l’aggettivo qualificativo del suo stesso partito?
Infine ha dichiarato trionfalmente che all’adunata del 25 ottobre hanno partecipato ben due milioni e mezzo di persone. Dato che, da semplici calcoli, il Circo Massimo (che coincidenza che l’opposizione si riunisca al circo, e che ne scelga uno che ha il nome di un esponente del PD non sempre in linea col segretario) può contenere circa 250 mila a 300 mila persone, è da credere che gli entusiasti partecipanti si siano disposti a strati. Comunque, gli intervenuti, anche se nel numero denunciato da WV, sono molto meno di quelli che lo hanno scelto alle cosiddette primarie: che sia un segno di consenso calante ?
Il Bertoldo
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