31 agosto 2009

Il Bertoldo: Indignazioni

Da sempre ogni atto, decisione o dichiarazione del Presidente del Consiglio suscita le indignate proteste dei suoi avversari, politici dell’opposizione, stampa cosiddetta indipendente, sedicenti intellettuali, membri più o meno influenti del clero, stampa cattolica ufficiale al gran completo. Naturalmente le indignate deplorazioni sono accompagnate sempre dagli stessi aggettivi: incostituzionale, inammissibile, inaccettabile, antidemocratico, autoritario, eccetera.
E’ chiaro che gli avversari del premier, in mancanza di serie proposte politiche che sembrano incapaci di formulare, si attaccano a criticare: è certamente più facile criticare ciò che fanno gli altri che dichiarare, in modo non demagogico ed inconsistente ma serio, ciò che si sarebbe fatto al loro posto. Si tratta pur sempre del vecchio invito evangelico ad occuparsi prima di tutto della trave nel proprio occhio piuttosto che della pagliuzza nell’occhio altrui. Ma tant’è.
Esempi se ne potrebbero fare a iosa.
Innanzi tutto la stucchevole polemica sulle supposte private dissolutezze del Premier: sembra che il consenso della maggioranza degli italiani non valga nulla, di fronte alle moralistiche prediche di alcuni professionisti del ditino alzato che peraltro si indignano quando vengono portate a conoscenza del pubblico certe loro debolezze (ufficiali e non presunte), e che hanno la spudoratezza di definire questi comportamenti (non i loro, evidentemente) come forme di killeraggio e di violazioni della privacy, a loro tanto cara…
Stesso atteggiamento nei confronti di molti provvedimenti assunti dal governo, in risposta a precise richieste dei cittadini. La legge sulla sicurezza viene presentata come fascista e razzista e preludio all’instaurazione di una dittatura. Naturalmente i più accaniti avversari di disposizioni che tendono a dare un po’ più di sicurezza personale a tutti gli italiani non piacciono a molti che, da parte loro, esigono ed ottengono delle scorte personali a spese dei contribuenti.
La politica estera del governo viene presentata come strumento di declassamento e di disistima del nostro paese, proprio da parte di coloro che non esitano a far pubblicare da molti organi di stampa stranieri le più infamanti notizie sul conto del governo e del suo leader e che si danno da fare per far sì che certe decisioni a loro non gradite vengano censurate da parte di organismi internazionali che si guarderebbero bene dall’agire nello stesso modo nei confronti di altri paesi, per piccoli che siano.
Quanto possano essere credibili simili oppositori come futuri responsabili della gestione del paese è dimostrato chiaramente da numerose consultazioni elettorali.
Il Bertoldo

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