16 settembre 2009

Liberta' di stampa

Poco tempo fa il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, infastidito dall’insistenza con cui alcuni giornali di opposizione da mesi non perdevano giorno senza dedicare lunghe e dettagliate pagine alle sue presunte prodezze amatorie, ha deciso di citare in giudizio i direttori dell’Unità e di Repubblica, chiedendo sostanziosi indennizzi da dedicare ad opere di beneficenza.
Apriti cielo! Si è immediatamente scatenata una vera e propria canea, non solo da parte dei giornali tradizionalmente suoi nemici, ma addirittura con la convocazione di manifestazioni di piazza per protestare contro quello che veniva definito un autentico ed inaccettabile attentato alla libertà di stampa e quindi un primo passo verso una spietata dittatura. Naturalmente, come sempre avviene, le vibrate proteste hanno dimostrato che in fondo non esisteva alcun bavaglio alla libertà di manifestare le proprie opinioni anche se contrarie al governo. Ma tant’è, quando si tratta di affermazioni delle sinistre non è lecito rilevare le eventuali contraddizioni di comportamento.
Il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, ha pubblicato un articolo piuttosto critico nei confronti del Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, ultimo di una serie che cercava di capire i motivi per cui l’on. Fini da qualche tempo non esita a criticare pesantemente il governo ed in particolare Silvio Berlusconi, esponendo argomentazioni care all’opposizione e non corrispondenti al programma del PdL, nelle cui file è stato eletto e dal quale è stato elevato all’alta carica che attualmente ricopre, riscuotendo in tal modo l’entusiastico applauso del popolo di sinistra e dei suoi organi di stampa.
Senza por tempo in mezzo oggi stesso l’on. Fini, ritenendosi offeso nella propria dignità e reputazione, ha citato in giudizio Vittorio Feltri.
E’ da ritenere che tutta la stampa ed i simpatizzanti della sinistra, fedeli all’aggettivo qualificativo che definisce il loro principale partito (Partito Democratico), scateneranno immediatamente una violenta campagna contro questo ennesimo tentativo di imbavagliare la stampa. O no?
Il Bertoldo

Nessun commento: