Qualche giorno fa un parlamentare del centrodestra, nel corso di una intervista, ha dichiarato che per lui, meridionale, è assolutamente prioritario affrontare al più presto l’emergenza del Sud d’Italia, che si trova in condizioni di colpevole abbandono ed arretratezza. Non è ben chiaro che cosa egli intenda con l’espressione emergenza e quali tipi di intervento si attenda dallo stato: un più deciso atteggiamento nei confronti della malavita organizzata, che costituisce la più evidente piaga del sud, oppure auspica che le regioni che producono col loro lavoro più reddito continuino a versare ingenti somme nel pozzo senza fondo costituito dalle clientele e dal malgoverno delle regioni meridionali?
Forse sarebbe opportuno ricordare a questo rappresentante del popolo che da oltre sessant’anni lo stato italiano ha destinato molte centinaia di miliardi a quelle regioni senza riuscire, come si dice, a cavare un ragno dal buco. Solo nell’ultimo decennio sono stati destinati al meridione, con interventi speciali nazionali ed europei, circa centottanta miliardi. Altre regioni che alla fine della guerra si trovavano ancora in situazioni analoghe a quelle del sud, imbalsamate in economie agricole e prive di industrie, hanno saputo, senza aiuti statali di rilievo, assurgere quasi al livello di locomotive dell’economia italiana.
Data la situazione di assoluto stallo vale forse la pena di riesumare in questo caso la non dimenticata definizione dei figli che non sanno staccarsi dalle comodità della casa paterna data dal non rimpianto ministro Tommaso Padoa Schioppa: “sono solo dei bamboccioni”.
Il Bertoldo
1 commento:
L'articolo ricalca quasi integralmente il mio pensiero.
Se solo avessero voluto uscire dalla condizione di arretratezza, utilizzando le enormi risorse a loro destinate, gli abitanti dell'Italia meriodionale sarebbero da anni in una condizione molto migliore di quella attuale. Evidentemente c'è una volontà finalizzata a: godere dei continui ed ininterrotti aiuti che vengono elargiti dal governo centrale ed a recitare la parte della povera vittima delle mafie locali (che per prime si nutrono degli aiuti statali).
Sono dell'opinione di azzerare completamente i fondi destinati al Meridione. Si toglierebbe l'ossigeno ad un cancro che ha ormai invaso l'intero territorio e si costringerebbe la società ad un salto di qualità per garantirsi un livello di vita degno di questo nome.
Saluti.
Roberto C.
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