14 novembre 2009

Mills, corruzione postdatata Il giallo del reato che non c’è

La corte di Appello di Milano che ha condannato l’avvocato Mills per corruzione in atti giudiziari ha regalato su un piatto d’argento a Berlusconi la soluzione per liberarsi in modo semplicissimo di un processo che, a rigor di logica, non avrebbe dovuto nemmeno cominciare. In mezzo alle mille anomalie che hanno caratterizzato la vicenda giudiziaria (ad esempio la totale mancanza di prove contabili che il denaro incamerato da Mills provenisse proprio da Fininvest e non dal suo cliente, l’armatore Attanasio) la nuova sentenza, dopo un dibattimento a velocità da record mondiale, si caratterizza per aver stabilito che l’ipotetica corruzione di Mills fosse avvenuta in un momento successivo alle sue deposizioni in aula come teste dell’accusa in alcuni processi.
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