E’ terminato il 2009 ed è iniziato il 2010, ma tutto continua come prima. In fondo dobbiamo riconoscere che il nostro paese gode di una stabilità ammirabile: sempre i soliti discorsi, le solite polemiche, le solite notizie, le solite inadeguatezze, il solito antiberlusconismo, le solite fronde. Quando avremo il piacere di vedere realizzato il vecchio adagio “anno nuovo vita nuova”?
E’ certamente molto triste e deprimente, ma vale la pena di citare alcune delle costanti della vita italiana, politica e non, tanto per non dimenticare.
A fine anno, come ormai è consuetudine, il Presidente Napolitano ha pronunciato il solito discorso augurale. Le cose che ha detto le ripete ormai da molto tempo, tanto che viene il sospetto che i suoi interventi siano stati registrati una volta per tutte, tanto per non sovraccaricare di lavoro e di tensione l’illustre vegliardo. Ancora una volta ha ripetuto che sono necessarie “le riforme” – come del resto ripetono monotonamente tutti – senza che sia mai stato precisato di quali riforme si tratti e come il nuovo corso dovrebbe essere indirizzato.
Ha anche invitato – udite, udite – i partiti politici a lasciare da parte le polemiche inutili ed ispirate dall’odio, ed ha auspicato una collaborazione fattiva fra maggioranza ed opposizione. Tutte cose nuovissime, mai sentite prima d’ora, e che scivoleranno via nella più totale indifferenza. Ciò non toglie che il suo intervento sia stato lodato da quasi tutti coloro che si guarderanno bene dal mettere in pratica le sue esortazioni. Unica voce fuori dal coro quella del solito ex questurino che non si è trattenuto dal definire insignificante ed inadeguato il discorso del Presidente. Lui sì che saprebbe dare una svolta al paese…
Altra costante che non è mancata neppure quest’anno le bordate a palle incatenate delle opposizioni contro Berlusconi, reo di tutte le infamie, dal suo travestimento da serpente per indurre Eva a mangiare il frutto proibito fino alla collaborazione con la mafia ed all’organizzazione di sanguinosi attentati terroristici.
L’unica variante rispetto all’invito lanciato da più parti ad uccidere il Presidente del Consiglio è stata l’uscita dell’onorevole (europeo e quindi protetto dall’immunità parlamentare negata ai suoi pari membri del Parlamento italiano) De Magistris, notoriamente un bonario moderato alieno da ogni ricerca di pubblicità, che ha invitato il Premier ad andare in esilio, promettendogli in cambio l’immunità nei confronti dei suoi innumerevoli delitti. Sembra quindi che egli, fedele alle più antiche tradizioni della nostra civiltà, voglia risuscitare l’antica pratica dell’ostracismo o, se si preferisce, del medievale bando nei confronti delle persone non gradite. Del resto tutto ciò ha una sua logica: chi viene messo al bando diventa un bandito, e chi più bandito del Cavaliere?
C’è infine da rilevare una novità rispetto all’inizio dell’anno ormai terminato: la feroce polemica del Presidente della Camera Gianfranco Fini nei confronti del direttore de “Il Giornale” Vittorio Feltri, reo di aver paragonato l’ex fascista all’ex questurino Di Pietro per certi suoi comportamenti nei confronti del patrimonio dell’ex partito Alleanza Nazionale, simili a quanto fatto a suo tempo dal leader dell’Italia dei Valori. L’ex segretario di AN è giunto a richiedere l’esonero di Feltri dal suo incarico di direttore del quotidiano: tutto ciò in funzione della strenua difesa della libertà di stampa, ed in fondo per portare argomenti a quanto asserito dalle opposizioni secondo cui non esiste libertà di stampa in Italia, grazie alla rigida censura esercitata dalla maggioranza. Non dimentichiamo che Fini è il numero due del Popolo della Libertà, e quindi influente membro della maggioranza così pesantemente accusata dalla opposizione.
Esaminando il comportamento del Presidente della Camera dei Deputati, che da tempo flirta in modo fin troppo evidente con l’opposizione, forse nella speranza che la propria collaborazione verso le sinistre sia prima o poi ricompensata degnamente, viene il sospetto che non si tratti di una semplice arrabbiatura da parte di un personaggio piuttosto suscettibile e permaloso, ma che anche questa polemica rientri nel disegno di compiacere le opposizioni: se riuscisse nel suo intento di infiacchire il più influente degli organi di stampa favorevoli alla maggioranza, potrebbe lasciare il centro destra sguarnito sul piano dei mezzi di comunicazione e quindi renderebbe un prezioso servizio ai suoi nuovi amici.
Per il resto, in questo passaggio fra il vecchio ed il nuovo anno, le solite cose. Lunghi servizi sul freddo ed il maltempo tanto strani in inverno, la solita mala sanità, le solite sospensioni di servizi per le cadute di neve tanto imprevedibili in questa stagione, le minacce terroristiche, gli abituali e cretini provvedimenti per non urtare i musulmani (niente presepi, niente croci, niente Natale, niente Gesù Bambini, niente Re Magi, luminarie con mezzelune, feste della luce e simili piacevolezze). Il fatto che ciò possa urtare i cristiani è del tutto irrilevante.
In queste condizioni, possiamo sperare che l’anno nuovo porti finalmente qualcosa di nuovo? I dubbi sono autorizzati.
Il Bertoldo
2 commenti:
capperi, volevo dire un'altra parola, se hai ragione!
Quanti dubbi mi vengono in testa...
Comunque sia tanti auguri per il 2010
La Fallaci aveva già capito tutto,questi politici da trattoria,ancora nulla.
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