07 ottobre 2010
Autocrazia
L’autocrazia è una forma di governo in cui un solo individuo detiene tutto il potere, senza limitazioni e senza dover rendere conto a nessuno del proprio operato. Alcuni invece, non particolarmente ferrati in linguistica, sono convinti che il termine indichi che il potere è detenuto da coloro che usufruiscono delle auto blu: e forse non hanno tutti i torti.
Parlando di cose più serie, recentissimamente si è avuta la prima riunione, in un certo senso fondatrice, del nuovo partito voluto dal Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, il cui nome è tutto un programma: Futuro e Libertà, in breve FLI. Che cosa si proponga tale partito, su quali programmi si basi, in quale segmento delle forze politico intenda inserirsi finora non è dato sapere. Quello che è notevole è che per una volta viene costituito un nuovo partito che nel proprio nome non ha le parole democrazia, democratico e simili. E con ragione. Infatti il fondatore ha solennemente affermato che nel nuovo partito non ci saranno né colonnelli né soldati: le decisioni e l’indirizzo globale saranno quelli decisi dal capo, ovviamente lo stesso onorevole Fini.
E qui sorge un interrogativo: una delle critiche più volte ripetute dai dissidenti del PDL è sempre stata l’affermazione che nel partito non c’è democrazia, che in definitiva si fa solo quello che vuole il capo, ossia l’on. Berlusconi. Evidentemente, in mancanza di altre idee, si è pensato che la cosa più opportuna da fare fosse quella di imitare il PDL, solo sostituendo al dittatore Silvio il democratico Gianfranco. Ed ecco spiegato l’arcano della diaspora promossa da Fini: avendo personalmente la tendenza ad essere un autocrate non tollerava di non essere lui il numero 1 del PDL. In definitiva si tratta di un tipico esempio di invidia e di gelosia, nel corpo di un narcisista dichiarato.
Se si volesse proprio scivolare nel pettegolezzo, tenuto conto della tendenza autoritaria del soggetto, ci si domanda come possa chiamarsi fuori dall’imbarazzante questione dell’appartamento di Montecarlo. Se nel partito di AN non si tollerava che nessuno, al di fuori del capo, potesse prendere delle decisioni, è chiaro che la decisione di vendere a prezzo di saldo un bene di proprietà del partito non può che essere stata presa, consapevolmente, da lui stesso.
In caso contrario, ed linea con le proprie conclamate idee, avrebbe dovuto espellere immediatamente il colpevole di un simile atto di inaudita autonomia, e denunciare pubblicamente l’abuso di potere, cosa che non ci risulta sia avvenuto.
Il Bertoldo
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