E’ convinzione generalizzata, tanto da essere diventato un luogo comune, che “la matematica non è un’opinione”. Parte fondamentale della matematica, com’è noto, è l’aritmetica, che è sostanzialmente rappresentata dalle quattro operazioni fondamentali: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione, con l’aggiunta fra l’altro delle frazioni, che in sostanza non sono altro che una rappresentazione in forma diversa della divisione.
L’aritmetica è una materia applicata abitualmente ed attivamente al campo politico, con risultati che non sapremmo certamente definire entusiasmanti. Proviamo a fare qualche esempio.
L’addizione è stata ampiamente praticata dai due principali partiti, il PD ed il PDL. Ambedue questi partiti sono il risultato di addizioni: il PD risulta dalla somma di PCI più parti della DC, del PSI, e di altre frattaglie politiche. Va rilevato che il PD è anche il partito più ecologico, o potremmo dire il più botanico: esso infatti risulta dalla somma di quercia, margherita, ulivo più frazioni di garofano e di rosa (nel pugno). Da parte sua, il PDL risulta dalla somma di Forza Italia ed AN. Altri esempi di addizione sono alcuni modesti e per il momento irrilevanti nuovi partiti sorti dall’unione di altri ancor più piccoli partiti rimasti esclusi da ogni rappresentanza parlamentare.
Altra operazione aritmetica molto praticata in politica è certamente la divisione: il PDL che recentemente si è diviso, sia pure in parti disuguali, fra il PDL stesso ed il FLI, il PD che già in precedenza, dividendosi, aveva dato origine al piccolo partito di Rutelli. Stranamente la divisione in politica è strettamente imparentata con la moltiplicazione: più i partiti si dividono, più cresce il loro numero.
Abbiamo poi una ulteriore operazione abbastanza attivamente praticata: la sottrazione. Infatti i partiti in crisi numerica di sostenitori, generalmente come effetto di una o più divisioni, cercano di sottrarre aderenti ai propri concorrenti.
Infine non si può non ricordare l’attiva pratica dell’ultima parte di aritmetica citata in apertura: le frazioni. Molti partiti, se non proprio tutti, pur restando formalmente uno, sono divisi al loro interno in molte frazioni, e questo fatto, da cui non è esente neppure un importante sindacato come la CGIL, finisce spesso con il terminare in una formale divisione.
In definitiva, se è vero quanto si è fin qui detto, possiamo quindi affermare che, quando l’aritmetica – che come sappiamo è parte della matematica – si applica alle opinioni (i partiti politici dovrebbero essere infatti fucine di opinioni) perde il suo carattere fondamentale ed universalmente riconosciuto di “non opinione” e può essere rappresentato da un diverso luogo comune: “la matematica è un’opinione”.
Il Bertoldo
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