10 gennaio 2011
Ma da che pulpito, signor Presidente...
"Vicende tristi dei giorni scorsi ci inducono a pensare che non siamo riusciti a far comprendere anche a paesi amici vicini e lontani cosa abbia significato per noi quella vicenda del terrorismo".
Frase irresponsabile e priva di senso.
Il Presidente della Repubblica non puo' andare contro il Governo del suo paese e soprattutto contro l'operato della Magistratura di cui e' anche il capo del suo organo piu' importante.
Ma poi da che pulpito viene la predica.
Lui, alto dirigente comunista che applaudi' l'invasione dei carri armati sovietici in Ungheria.
Membro di un partito che aveva tanti punti in comune, tante affinita' con l'ideologia della lotta armata falce e martello di quei tempi.
Lui che scrisse una lettera e converso' piu' volte direttamente con il suo amico comunista Lula. Perche' non glielo spiego' come erano le cose in quell'epoca?
Robe da matti.
O e' diventato senile o e' impazzito.
Comunque sia un Presidente cosi' andrebbe interdetto dalle funzioni.
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