L’articolo 3 della sacra Costituzione stabilisce che “tutti i cittadini…sono eguali davanti alla legge, senza distinzione…”. Sembra evidente che il dovere di rispettare e far rispettare questa norma spetti alla magistratura; purtroppo non sempre avviene che la magistratura ottemperi a questo obbligo, ovviamente sempre danneggiando in tal modo il cittadino, colpevole o innocente che sia.
A titolo di esempio possiamo citare il fatto che, sempre la Costituzione, all’articolo 111, secondo comma, dichiara che “la legge assicura la ragionevole durata (dei processi)”. Tuttavia è esperienza comune che la maggior parte dei processi, civili o penali che siano, hanno durate che si misurano in molti anni, quando non addirittura in decenni, e frequentemente avviene che lo stato italiano sia condannato a pagare forti somme all’Unione Europea ed ai danneggiati a titolo di compensazione per l’eccessiva durata dei processi. Naturalmente queste penali non ricadono mai in capo ai magistrati responsabili, malgrado un apposito referendum avesse sancito la responsabilità civile dei magistrati.
Ora si verifica un caso di palese discriminazione nei confronti della maggior parte dei cittadini. La Procura di Milano avrebbe infatti ipotizzato una serie di reati in capo al Presidente del Consiglio e, colta da un improvviso raptus di rispetto della legge, ha chiesto di procedere con rito immediato. Ci si domanda per quale motivo la stessa sollecitudine non venga riservata a tutti i normali cittadini: si tratta forse di un trattamento di favore (?) riservato a premier, discriminando in tal modo il resto degli italiani costretti ad attendere tempi biblici e sostenere spesso spese stratosferiche per la neghittosità della maggior parte dei magistrati?
Oppure, come sembra molto più probabile tale trattamento è dovuto ad una particolare animosità, mossa palesemente da motivazioni politiche, nei confronti dell’imputato? A tutto ciò si è aggiunta anche la beffa nei confronti non solo dell’imputato, ma di tutti gli italiani considerati alla stregua di semi deficienti. Il Procuratore Generale di Milano ha affermato (e chi lo avrebbe mai detto?) che una imputazione non costituisce condanna e che chiunque è innocente fino a condanna definitiva. Lui sì che conosce e rispetta la legge!
Il Bertoldo
2 commenti:
Mango, per favore, potresti mettere anche l'indirizzo web/collegamento del sito del "Bertoldo"?
Intanto ti consiglio di leggerti la risposta di Granzotto sul "Giornale" del 17/01/11 (edizione cartacea, al momento), a propostito della Ruby e della Bocassini.
Bye
Moby
ciao Il Bertoldo non ha un blog. Scrive in esclusiva per il Mango... ;-))) Trattasi di un amico
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