22 febbraio 2011

Se scoppia L'Irian Jaya

All’estremo confine orientale, proprio sopra l’Australia, la provincia dell’Irian Jaya, ex territorio olandese, annessa dall’Indonesia nel 1963 dopo una lunga vertenza internazionale, costituisce una fonte di contrasti col Governo di Giakarta, che ha provocato in questi ultimi anni scontri e vittime tra la popolazione e che potrebbe trasformarsi in una polveriera. L’Irian Jaya costituisce la metà di una grande isola che un confine innaturale, eredità del periodo coloniale, divide dalla Papua Nuova Guinea, Stato indipendente, con il quale ha molte affinità.
Nell’isola opera da tempo un’Organizzazione per la Papua Libera (Opm), che tre anni fa balzò all’attenzione delle cronache per aver sequestrato nel distretto di Mapduma, tra le montagne dell’interno, 24 persone tra ricercatori stranieri e indonesiani, due dei quali furono barbaramente uccisi, in circostanze poco chiare, durante uno scontro armato. Allora la repressione dell’esercito indonesiano, con l’appoggio anche di mercenari bianchi, causò parecchie vittime tra la popolazione civile delle zone. Altre manifestazioni contro il Governo di Giakarta si ebbero poco dopo nel capoluogo della provincia, Jayapura, all’arrivo della salma del leader indipendentista Thomas Wapai Wainggai, morto in una prigione di Giakarta dove scontava una condanna a vent’anni, per aver issato la bandiera dell’indipendenza dell’Irian Jaya. E ancora nei mesi scorsi scontri si sono ripetuti in altre zone tra manifestanti e militari governativi.
Un rapporto pubblicato recentemente dall' International Crisis Group denuncia la ripetuta violazione da parte dell’esercito indonesiano dei diritti umani tra gli abitanti delle regioni montagnose, diventate "area di intensive operazioni militari", l’uccisione di civili, la sistematica distruzione di abitazioni e l’instaurazione di un clima di paura.

Harsh reality of Indonesian rule exposed

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