07 febbraio 2011

Turkish delight

Il vice primo ministro turco ha espresso nei giorni scorsi una sua opinione che definire delirante sembra alquanto riduttivo. Egli ha infatti affermato che in Europa ci sono troppi cristiani e ciò, secondo lui, è un male che ostacola le corrette relazioni internazionali, come dimostra il fatto che la Turchia non è stata ancora ammessa nell’Unione Europea.
La dichiarazione mostra chiaramente il livello culturale, mentale e di tolleranza del suddetto personaggio, che se da un lato sembra dimenticare che in medio oriente ed in Africa settentrionale l’islamismo è assolutamente non solo maggioritario ma addirittura preponderante o totalitario, dall’altro non si capisce bene a che titolo egli aspiri all’ammissione del suo paese in un contesto troppo sbilanciato a favore dei cristiani. Si ripromette forse, attraverso la surrettizia entrata in Europa, di ripetere e portare a compimento le gloriose gesta dei sultani ottomani, grazie alla conversione forzata degli infedeli?
Il Bertoldo

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