06 maggio 2011

Frasi memorabili

Non ci sono dubbi che chi si dedica, con maggiore o minore successo, alla politica anche solo come commentatore frequentemente non sa trattenersi dal pronunciare sentenze e frasi che egli ritiene, molto spesso, memorabili e definitive. Vale la pena di ricordarne alcune, molto recenti, che ci sembrano degne di essere ricordate.
Pochi giorni fa il noto giornalista Giorgio Bocca, noto soprattutto per i suoi quasi maniacali e continui riferimenti ai “valori della resistenza”, ha dichiarato, con tutta serietà, che il nostro paese è ormai dominato da una cricca fascista. La sua affermazione deve essere presa in molta considerazione, dato che il suo autore certamente di fascismo se ne intende, visti gli inizi della sua carriera giornalistica come collaboratore della defunta rivista “La difesa della razza” e le sue premiate partecipazioni ai “Littoriali della Cultura”.
Lo stesso Bocca, nel continuare le sue originali considerazioni antifasciste, ha anche dichiarato che la vera democrazia consiste nel fare gestire la politica e quindi il potere alle elites intellettuali, (alle quali evidentemente egli si iscrive di diritto) in quanto le masse sono normalmente incompetenti e suscettibili di manipolazioni da parte di bricconi senza scrupoli.
Se questi sono i “valori della resistenza” che egli considera suo dovere difendere stiamo freschi!
Un altro noto antifascista, Alberto Asor Rosa, progressista e di formazione ovviamente marxista, sembra infatti aver almeno in parte abbandonate le sue convinzioni democratiche, comprese quelle di ispirazione sovietica, per aderire alle teorie “caudilliste” tipiche dei despoti sudamericani. In una intervista concessa recentemente al Manifesto egli ha infatti apertamente invitato le forze di polizia, i carabinieri e perché no le stesse forze armate a progettare e realizzare al più presto un “golpe” nel più puro stile latino americano, al fine di rovesciare l’attuale governo, a suo parere di ispirazione fascista.
Nel suo entusiasmo purificatore c’è da supporre che egli immagini che, dopo la catarsi golpista, la guida del paese venga assunta dalle elites intellettuali e colte, cui evidentemente egli sente di appartenere di diritto, in ciò convergendo con le “democratiche” idee del Bocca già esposte.
Per terminare questa rassegna di frasi memorabili è significativo ricordare quanto in questi giorni ha dichiarato il Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, in merito alla necessità di concedere senza indugio la cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia o che in Italia hanno effettuato i propri studi. Egli ha infatti affermato che il non accettare una simile proposta è “segno di crisi e decadenza” e che è ormai tempo di liberarsi da questa e da tante altre fobie. Per uno che non pensa ad altro che ad abbattere chi lo ha “sdoganato” dal ghetto in cui si trovava non c’è male, davvero.
Il Bertoldo

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