05 maggio 2011

Un testimone dei nostri tempi: Nichi Vendola su bin Laden


Compagni: l'assioma preterintenzionale della meccanicistica equazione gramsciana del Grande Schema delle Cose, ha nuovamente prodotto i suoi frutti.
Frutti avvelenati dira' qualcuno, frutti dolci come il bacio della Maddalena in una notte di mezza estate dira' qualcun altro, frutti colmi di succosa eguaglianza deterministica ed etnica, aggiungera' infine un viandante delle elliottiane terre desolate del consumismo pagano.
Ma noi no: noi sappiamo che la robusta forzatura del nylon, non cede alla metafisica tentazione del sapere onnisciente, della brutale levigatura delle coscienze obnubilate dalla negazione di Cristo e dal meteorismo di Che Guevara.
Oggi quindi perdoniamo e riflettiamo politicamente sul significato di un evento heideggeriano nella sua fanciullesca esteriorita', ma agostiniano nell'essenza.
Oggi compagni, esattamente come l'Unita' ogni singolo giorno, non abbiamo capito un cazzo ma siamo il giornale fondato da Antonio Gramsci.
Source: FalceMartello

1 commento:

Anonimo ha detto...

Eh si, triste figuro che cerca di "incantare" i comunisti da salotto reduci sconsolati e irriducibili dell'era Bertinotti (altro bel soggetto da museo).
Vada per i poltronisti delle gerarchie di Partito a caccia di seggi dove accomodarsi agiatamente, ma per tutti gli altri sveglia, la "festa" e' finita! Ma davvero qualcuino pensa seriamente che Vendola possa portare qualche minimo contributo reale al miglioramento della condizione delle masse?