19 agosto 2011

Scherziamoci su

Per giudicare i nostri governanti – e per governanti bisogna intendere sia la maggioranza che l’opposizione – esistono due scuole di pensiero: c’è chi li giudica molto semplicemente dei perfetti incompetenti e chi invece li considera solo una banda di mattacchioni. Mentre per quanto riguarda il giudizio di totale incompetenza non c’è bisogno di portare esempi, essi sono sotto gli occhi di tutti, vale la pena di riportare alcuni detti memorabili a sostegno della tesi che si tratti di più o meno spiritosi allegroni, sempre in vena di stupire il prossimo con affermazioni e proposte che non possono che suscitare ilarità. E non stiamo parlando delle barzellette del nostro premier …..
Primo esempio. L’on Bossi, soprannominato “il senatur”, ha lasciato trapelare che ha un progetto per raddoppiare i salari e gli stipendi dei lavoratori, senza ulteriori oneri a carico delle imprese. Non avevamo mai supposto che l’Umberto godesse delle stesse prerogative di Gesù Cristo, che però si limitava a moltiplicare pani e pesci a profitto di qualche migliaio di suoi ascoltatori: qui si tratta di milioni di persone e la cosa assume tutto un altro aspetto. Il mirabolante progetto prevede l’inserimento in busta paga del TFR (volgarmente chiamato la liquidazione).
Qui il senatur dimostra chiaramente di non essere particolarmente ferrato in matematica – forse la preparazione impartita per corrispondenza dalla Scuola Radio Elettra in questo campo era un po’ carente oppure l’Umberto nazionale era un po’ distratto o aveva perso le dispense – dato che una mensilità in più all’anno rappresenta un incremento di poco più dell’8%, alquanto meno del raddoppio. Ma a parte ogni considerazione sulla preparazione scientifica del nostro, egli sembra aver dimenticato due cose importantissime. Innanzi tutto un aumento della busta paga comporta un immediato aumento dei prelievi fiscali ed impositivi: come al solito ci guadagnerebbe subito lo stato e ci perderebbe più tardi il solito lavoratore.
D’altra parte, in un momento come questo, il sapere che, in caso di perdita del posto di lavoro, c’è già da parte un piccolo gruzzoletto per fronteggiare i momenti neri non può che dare conforto. Infine, alle aziende, specialmente le più piccole ed in questi frangenti in cui le banche hanno scoperto, come si usa dire, di avere “il braccino corto”, verrebbe a mancare una fonte di finanziamento a basso costo, e per contro esse si troverebbero a dover sborsare maggiori contributi come conseguenza dell’aumento del lordo da pagare al lavoratore.
Abbiamo scherzato?
Secondo esempio. Qualcuno ha affermato che il contributo di solidarietà che graverà sui redditi superiori a 90.000 euro lordi annui (chi ha stabilito che 90.000 euro lordi, circa la metà in termini netti, costituiscano la soglia dell’opulenza non è noto. Forse il ministro Tremonti, che spendeva di più, a suo dire, per l’affitto di mille euro – contanti – a settimana per un alloggio in centro a Roma) peserà in realtà meno di quanto appare, in quanto esso sarà deducibile (naturalmente l’anno seguente). Se ciò è vero, per quale motivo non ne sono state fissate le aliquote “secche”, tenuto conto della deducibilità?
Anche qui stiamo scherzando?
Terzo esempio. Tutti quelli che contano (e non solo i loro quattrini) a cominciare dal Presidente della Repubblica, dichiarano quotidianamente che noi siamo parte integrante dell’Europa e quindi dobbiamo fare il possibile per assimilare i nostri ordinamenti a quelli del nuovo colosso economico e politico. Di fronte alla necessità di mettere ordine nei nostri conti, ci siamo impegnati a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013, con una manovra definita churchillianamente di “lacrime e sangue” (naturalmente dei soliti noti).
Quindi si è ricordato che l’età di pensionamento dovrebbe essere per tutti, uomini e donne, privati e pubblici, portata a 65 anni, seppure in vari paesi nostri partner, in considerazione dell’aumentata aspettativa di vita essa sia già fin d’ora di 67 anni. Quindi si è assunto che le pensioni delle donne cominceranno ad essere adeguate all’età indicata a partire dal 2016, per completare l’adeguamento verso il 2030. Ma i fondi per il pareggio del bilancio non occorrono entro il 2013?
Forse continuiamo a scherzare?
Per finire, e nel rispetto della formula tanto cara al Presidente Emerito O.L. Scalfaro, ossia la “par condicio” citiamo la spiritosaggine del segretario del PD, Pierluigi Bersani, che ha proposto, senza minimamente ridere, come del resto è suo costume, di effettuare un “prelievo” – si noti bene, non un’imposta, secondo un linguaggio politicamente corretto – del 15% sugli importi rimpatriati tempo fa giovandosi del cosiddetto scudo fiscale. Il poveretto ha dimenticato che la legge istitutiva di quel provvedimento garantiva non solo l’anonimato, ma anche l’immunità da ulteriori imposizioni ed indagini. Ma tant’è, non sembra che gli studi di diritto, privato, pubblico o costituzionale costituissero materia obbligatoria alle Frattocchie, e soprattutto che il rispetto delle garanzie fornite dallo stato è un elemento base per la sua credibilità.
Anche lui non ha voluto essere da meno, in quanto ad umorismo, dei suoi colleghi della maggioranza, perbacco!
Non ci sembra serio che, per tenere allegra la gente, si sia trasformata la politica in una specie di “paperissima” o di “scherzi a parte”.
Naturalmente tutti sappiamo che gli scherzi hanno lo scopo di prendere in giro qualche malcapitato, a torto o a ragione ritenuto tonto. Chi saranno i malcapitati presi di mira da questi mattacchioni?
Il Bertoldo

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