27 settembre 2011

Curiosita'

L’onorevole Umberto Bossi (più noto come “el senatur”), fondatore e capintesta della Lega, accortosi che il proprio partito non sta passando un momento felice, sia per dispute interne in merito alla sua prossima successione, sia per una certa temuta diminuzione di consensi, ha risfoderato il suo vecchio elettrizzante motto “Secessione” o quanto meno “Devolution”.
Naturalmente un simile sacrilego programma enunciato proprio nell’anno celebrativo del 150° dell’Unità ha suscitato un autentico vespaio di proteste, da destra come da sinistra. E come era da aspettarsi la dichiarazione più severa contro una simile bestemmia è venuta, evidentemente, dal Presidente della Repubblica, che ha solennemente ricordato che l’unità nazionale è sacra ed intoccabile.
Questo risveglio del Senatur suscita una curiosa considerazione, che coinvolge le sue convinzioni matematiche. Con la sua rinnovata proposta Umberto Bossi si è ancora una volta dimostrato partigiano della Divisione. Ciò che stupisce è che in altre occasioni, come del resto anche in questa, egli si è dimostrato anche affezionato alla Moltiplicazione: delle provincie, dei comuni ed ora degli stati. Che abbia preso lezioni di aritmetica dal Trota?
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Nessuno avrebbe mai potuto dubitare dell’estremo disinteresse e dell’appassionato amor patrio dell’onorevole Pierluigi Bersani. Ma che queste sue preclare e nobilissime qualità lo spingessero fino all’estremo sacrificio delle sue più radicate convinzioni per correre in soccorso della patria in pericolo ci ha sinceramente commosso.
Egli è infatti noto per la sua perpetua giaculatoria “Berlusconi deve andarsene”, ripetuta anche quando essa non c’entrava nulla con l’argomento trattato. Adesso ha pensato bene di integrare il “mantra” con l’affermazione “Se B. se ne va noi siamo pronti a fare un passo avanti e a fornire il nostro contributo per risanare il paese”. Ed è proprio qui che il nostro ha dimostrato il suo disinteressato spirito di sacrificio: pur di dare il proprio contributo è pronto a partecipare ad un governo non espressione del popolo, ed è persino disposto a passar sopra alla ragione sociale (Partito Democratico!) del suo partito ed al dettato costituzionale (La sovranità appartiene al popolo).
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A sorpresa l’onorevole Rosaria, detta Rosy, Bindi ha tacitamente fatto intendere che aspira a ritirarsi, forse per non perdere il diritto acquisito al vitalizio, minacciato da manovre e contromanovre. Essa ha infatti dichiarato “Vogliamo un governo ed un programma centrati sul lavoro”. E’ chiaro che questa sua affermazione si presta ad una sola interpretazione: se al centro della prossima azione politica deve esserci il lavoro quasi nessuno degli attuali principali rappresentanti politici, di qualunque colore, ha alcun titolo per prendervi parte.
Il Bertoldo

2 commenti:

Il solito Anonimo ha detto...

Bossi è un furbacchinone e ragione sempre in termini elettorali, però vorrei far riflettere su questo sondaggio del Corriere (strano l'altro giorno le percentuali erano ancora più a favore del referendum sulla secessione).

In ogni caso Napolitano ha perso ancora l'occasione per stare zitto, sentire parlare di pesona fuori dalla Storia detto da un Comunista allineato all'URSS a 20 anni e passa dalla caduta del muro fa proprio ridere.

Nobile di Treviso ha detto...

grazie