A tutti è capitato prima o poi, mentre si trova alla guida della propria automobile, di trovarsi davanti, in un parcheggio o sulla pubblica via, il solito imbranato che non sa bene che pesci pigliare per parcheggiare nell’unico posto libero o per fare una inversione di marcia. Normalmente non si riesce a capire come pensa di comportarsi, avanza, indietreggia, gira il volante da una parte e poi dall’altra, senza alcuna logica apparente.
Questa situazione assai frequente ci è venuta in mente, in queste ultime settimane, leggendo sui giornali le evoluzioni, assai poco eleganti e del tutto incomprensibili, legate alla cosiddetta “manovra” che dovrebbe permettere al nostro paese di raggiungere il sospirato pareggio di bilancio entro un paio d’anni.
Il governo ha esaminato in Consiglio dei Ministri un progetto di manovra, evidentemente approvato quanto meno dalla maggioranza dei presenti. Non appena il testo è stato pubblicato sono cominciati i distinguo, non solo, come del resto sarebbe stato logico, da parte dell’opposizione, ma proprio dai ministri che hanno partecipato al Consiglio.
Il principio fondamentale che era stato affermato nel programma elettorale della maggioranza e che prevedeva di non aumentare il prelievo fiscale e di prendere una serie di provvedimenti tendenti a ridurre la spesa pubblica è stato elegantemente rottamato (l’operazione è assai di moda ultimamente).
Da allora se ne sono sentite di tutti i colori. Tocchiamo il sistema pensionistico… ma no, è iniquo; aboliamo le provincie e raggruppiamo i piccoli comuni … no, non si può fare; tassiamo i ricchi (sopra i cinquantamila euro netti all’anno) … no, non è giusto; aumentiamo l’IVA … ma così si aggrava la crisi; e via di questo passo. Naturalmente non è mancata la solita soluzione geniale: intensifichiamo la lotta all’evasione e siamo molto più severi in proposito, come se su un simile provvedimento si potesse contare in modo preciso.
Il fatto più straordinario di questa farsesca vicenda è che, appena il provvedimento è approdato in commissione al Senato, il governo, autore del testo, si è affrettato a presentare un maxi emendamento che sconvolge tutto, e chiaramente non è finita, dato che il Presidente Berlusconi ha dichiarato la sua disponibilità a recepire, se ragionevoli, le eventuali proposte dell’opposizione.
Sembra proprio che ci troviamo di fronte ad un’accolita di guidatori imbranati che non sanno cosa fare, ma che vogliono dare l’impressione di sapere il fatto loro. E c’è ancora chi rimpiange Rascel, Bramieri, Ciccio e Franco. Quanto a comicità dell’assurdo non abbiamo nulla da invidiare ai bei tempi.
Il Bertoldo
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