25 ottobre 2011

E adesso facciamo pure gli offesi....


Sempre piu' sconcertante l'Italia.
Ma dico, cosa ci aspettiamo? Sono anni che chiediamo le riforme. Abbiamo conferito a questo Governo  un mandato  in base ad un programma ben preciso che a tutt’oggi non e' mai stato realizzato.
Per memoria vale la pena di ricordare alcuni punti innovativi ed essenziali proposti agli elettori e da questi approvati col proprio voto: abolizione delle province e di alcune centinaia di enti del tutto inutili, riforma del sistema del bicameralismo perfetto, riduzione sostanziale del numero dei parlamentari, riforma profonda della giustizia, semplificazione delle procedure burocratiche, eliminazione di alcune decine di migliaia di leggi del tutto inutili quando non contraddittorie, riduzione dei costi della politica e delle amministrazioni pubbliche in modo da consentire una sensibile riduzione del prelievo fiscale ed il conseguente rilancio dell’economia, realizzazione di un vero federalismo fiscale che elimini le enormi sacche di parassitismo localistico esistenti.
E adesso andiamo a Bruxelles e...cosa ci aspettiamo? Di essere trattati alla pari?
Ma hanno ragione di sghignazzare.
Per quanto riguarda l'opposizione, non dimentichiamo che quando si e' trattato di dare l’avvio alle riforme promesse ogni singola corrente della maggioranza ha posto le sue condizioni spesso sotto forma di veri e propri veti: la Lega, i finiani, capeggiati dal loro leader che non ha esitato ad assumere posizioni non lontane da quelle dell’opposizione, alcuni esponenti di un meridionalismo a vocazione parassitica, ed altri talvolta importanti esponenti politici, con la conseguenza di una  paralisi di ogni processo riformatore, e l’adagiarsi nel solito tran tran, limitandosi a polemizzare ad ogni pie' sospinto con l’opposizione su questioni del tutto marginali, e spesso addirittura facendo mancare al governo le maggioranze necessarie per l’approvazione di provvedimenti anche importanti.
E non parliamo di quando erano loro al governo e non riuscirono a combinare niente, anzi aggravarono la situazione economica e finanziaria del paese con l’imposizione di nuovi stravaganti tributi.
Adesso e ora di "incazzarsi" Presidente. Tiri fuori le palle, e pugno sul tavolo, decida.
Riforme subito in tempi brevi e, se la maggioranza si sbriciola, sciolga le Camere e si ripresenti agli elettori.
Ne va dell'onore e della dignita' di tutto un paese!

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