15 ottobre 2011

Leader mai morti e bambini mai nati

Da trecentotrentatrè giorni filati si celebrano ininterrottamente i funerali politici di Berlusconi. Ogni santo giorno c’è una dichiarazione di morte, un de profundis e un necrologio con annessa damnatio memoriae , c’è la cronaca delle esequie e il catalogo dei resti,c’è la contesa sull’eredità tra vedove allegre e orfani ingrati. E non manca l'ultima del Morto, la sua battuta in extremis, solitamente dedicata a gnocche e giudici o le ultime parole rapite con le intercettazioni. E il Morto non delude mai i beccamorti, offre preziose reliquie su cui imbastire i loro allestimenti mortuari. Il funerale si protrae ormai da lungo tempo e si celebra dal vivo, con l’attiva partecipazione del Defunto.

Anche ieri dominava il lutto anticipato. Se l’obitorio politico è così movimentato, in compenso la sala parto di ostetricia politica è desolatamente vuota. Un mortorio. Sulla scia della Fallaci ci sarebbe da scrivere una lettera al bambino mai nato che dovrà governare l’Italia.La salvezza d'Italia è nelle manine di un bambino mai nato. Quel Bambinello ancora non si vede, anche se a volte gli attribuiscono il faccino di Renzi, di Vendola o di Casini. Tanti sono i pastori accorsi come in un presepe, ma nella grotta non c’è la creatura. I re Magi arrivano uno in Ferrari,un altro a bordo delle scarpe e una dai viali dell’Astronomia. Non si contano i buoi e gli asinelli per condizionare il clima e il nascituro. Ma in sala parto non si vede ancora nessuno. Così tra Morti mai defunti e Bambini mai nati ci giochiamo il futuro del Paese.

Marcello Veneziani ©-Il Giornale

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