22 dicembre 2011

Espana en marcha!


Sono già scattati i festeggiamenti in Spagna. Due notizie hanno contribuito al mini rally delle Borse europee: 1) Madrid ha collocato titoli di Stato a rendimenti quasi tedeschi, dimezzati rispetto all’ultima asta, sull’onda della manovra annunciata l’altro ieri. 2) Mariano Rajoy ha ottenuto la fiducia (scontata) e già venerdì potrà improntare la sua finanziaria taglia-spesa, che non aumenterà di un euro le tasse. Come dire: i mercati bocciano la scarica di balzelli del governo Monti e si buttano a capofitto nella Spagna, che tra l’altro riuscirà a chiudere il 2011 con un deficit/Pil del 4,8%, ben lontano dal 6% imposto come tetto massimo da Bruxelles. Chi opera sulle piazze finanziare non abbocca al terrorismo mediatico («abbiamo evitato la Grecia») messo in atto dai nostri rappresentanti istituzionali: guarda la realtà, la sostanza, i numeri. I quali dicono che con questo salasso sarà recessione secca, senza tuttavia dare una sistemata ai conti pubblici, perché se gli spread restano alti e le aste di Bot e Btp continuano a costare caro al Tesoro, c’è poco da parlare di ius solis per gli immigrati o di riaprire i concorsi pubblici per gli insegnanti. Qua l’emergenza continua e non si fermerà finché il governo di Roma non inizierà a tagliare la spesa e a far ripartire la crescita: abbassando le tasse, non introducendo lo stipendio minimo.

la manovra spagnola meglio della nostra.

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