Pace all'anima sua ma veramente quello che leggo sui giornali italiani e' il massimo dell'ipocrisia.
Giorgio Bocca ha origini fasciste ed anche razziali, nel 1938 aderi' alla campagna razziale antiebraica del governo fascista e firmo' il “Manifesto in difesa della razza italiana” e nel 1942 attribuisce le responsabilita' dell’andamento disastroso della guerra alla congiura ebraica.
Aderi' alla lotta partigiana alla fine della guerra come tutti gli italiani, che per vent'anni salutarono con il braccio teso e poi si scoprirono tutti partigiani antifascisti!
E' divenuto responsabile dei tribunali del popolo, in qualita' di giudice nel processo a carico del Tenente Adriano Pavani (Pavan) della Divisione Monterosa, ne firmo' la condanna a morte. Non ha abbandonato la sua animosita' faziosa neanche nel dopoguerra, come quando lavoro' per Fininvest e Berlusconi, salvo essergli acerrimo nemico a lavoro ultimato. I suoi libri saturi di odio attirano un pubblico che si esalta al richiamo della ferocia.
Quello di Bocca e' il classico percorso di tanti dell' "itelligentsia" italiana (i fascisti erano partigiani e i comunisti DOC erano dei grandi democratici...), un percorso indecente, infido, viscido fatto di opportunismi, tradimenti, furbizie e convenienze.
Ma per favore smettiamola con queste ipocrisie e politically correctness.
2 commenti:
Ben detto, meno male che c'è ancora qualcuno che non si fa infinocchiare dalle manfrine dell'ipocrisia di stato!
grazie. Non sopporto queste ipocrisie. Bocca puo' anche piacere ma diciamo le cose come sono. Ipocriti e falsi giornalisti.
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