30 dicembre 2011

Tassa-Tivamente


Il nostro eccellente ed osannato governo tecnico, com’era da prevedere, sta procedendo con la pubblicazione del proprio programma a pezzi e Bocconi. Dopo la fase 1, che ha chiarito come fosse necessario per prima cosa togliere tutto il possibile dalle tasche degli italiani, al fine di dimostrare – con un gioco di estrema destrezza – come i “saggi” siano capaci di fare miracoli, ora si annuncia la fase 2.
A suo tempo il Presidente del Consiglio, eletto col solo voto del Presidente Napolitano che dopo tutto, in quanto rappresentante di tutti gli italiani, ha rispettato la regola base della democrazia, aveva tassativamente predetto che la fase 2 sarebbe stata dedicata esclusivamente a provvedimenti per il rilancio dell’economia.
Oggi si apprende che, nella versione montiana, l’avverbio tassativamente va scritto separandolo in due parti: tassa e tivamente. Sembra infatti che i famosi provvedimenti per lo sviluppo consistano essenzialmente in nuove e fantasiose imposte, che consentiranno un unico tipo di sviluppo, quello dello scialo e del parassitismo. Nulla sembra essere previsto per incidere in qualche modo sulla immensa ed ingiustificata spesa pubblica – senza parlare dei costi della politica – né sulla semplificazione burocratico-procedurale che costituisce un’altra gravosissima imposta su chiunque abbia la peregrina idea di avviare una qualsiasi attività economica.
Tutti gli italiani, e forse non solo loro, sono in ansiosa attesa di sapere quando l’emerito professore, assistito dai suoi colleghi e da alcuni eminenti esponenti del mondo bancario, farà conoscere al mondo intero la miracolosa e finora ignorata ricetta che consente di rilanciare l’economia, sottraendo in maniera cospicua mezzi finanziari ai cittadini per attribuirli allo stato.
A dire il vero qualcosa in questa direzione già la si è vista nel secolo scorso: dare tutto allo stato e lasciare benevolmente ai cittadini solo quanto basta per sopravvivere, in modo che lo stato sia l’unico attore sulla scena economica e l’unico motore dello sviluppo: il sistema sovietico. Non pare che abbia avuto grande successo, forse perché alla sua elaborazione non avevano partecipato illustri professori bocconiani ed importanti banchieri: loro sì che sanno come si fa!
Il Bertoldo

Nessun commento: