30 gennaio 2012

Assurdita'

Il nostro nuovo governo “tecnico” è stato chiamato dal Presidente della Repubblica per un intervento urgente a fronte della grave crisi che ha colpito tutta l’economia occidentale ed in particolare il nostro paese. Non trattandosi di un governo espressione della volontà popolare, ma di un governo di emergenza ademocratico, il suo compito dovrebbe consistere unicamente nell’assumere quei provvedimenti urgenti che ci consentano di rimettere in ordine i conti pubblici e realizzare quelle riforme che permettano di riprendere la crescita.
Gli esponenti del governo sono tutti accademici, alti funzionari, esponenti della finanza: mancano, deliberatamente, esponenti del mondo politico. E si dovrebbe presumere che i componenti del governo, non ossessionati da problemi elettorali, operino unicamente nell’ambito delle cose urgenti da fare, senza legami di carattere ideologico e senza troppo guardare in faccia a nessuno, anche se le loro proposte debbono poi essere avallate dal voto del Parlamento.
Purtroppo non è così. Da un lato abbiamo un Presidente del Consiglio che, qualunque cosa faccia o si proponga di fare, si sente in obbligo di comunicarci se tutto ciò ha riscosso l’approvazione non dell’Unione Europea, ma della Cancelliera Merkel, come se noi fossimo un protettorato germanico.
Abbiamo poi un Ministro della Cooperazione e dell’Integrazione – di cui non capiamo l’utilità nell’attuale situazione di emergenza – che, forse perché non sa bene cosa fare, e memore delle sue precedenti esperienze caritative (è uno dei fondatori dell’Opera di Sant’Egidio), ha dichiarato pubblicamente che occorre dare a tutti i Rom una casa perché possano vivere in condizioni più civili.
Non gliene importa niente di tanti suoi connazionali, con pensioni di 400/500 euro mensili, che non sanno come tirare avanti: i soldi che ci sono, ed anche quelli che non ci sono, dobbiamo spenderli per dotare di decorose abitazioni degli immigrati che aborrono il lavoro e vivono nella migliore delle ipotesi di elemosine, e normalmente di ben altre dubbiose attività. E’ poi sicuro il signor ministro che, una volta installati in alloggi decenti i beneficati accetteranno di lavorare se non altro per pagarsi l’affitto?
Un’altra notizia recentissima ci informa che la provincia di Pesare Urbino ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a ben quattromila figli di immigrati nati in Italia. E’ evidente che l’operazione ha lo scopo di compiacere il Presidente Napolitano che ha già avuto occasione di esprimere il suo desiderio che in Italia si adotti lo jus soli al posto del vigente jus gentium.
La decisione di cui si è detto, che ha suscitato ampie polemiche, è poi del tutto inutile, in quanto, com’è noto, la cittadinanza onoraria consiste in una specie di onorificenza rappresentata da una pergamena, e non dà alcun diritto alla cittadinanza vera e propria.
Ci si domanda: con l’aria che tira è proprio necessario cercare motivi di polemica del tutto inutile? Sono queste le cose che permetteranno l’avvio di una solida ripresa dell’economia e del progresso? O forse queste inutili notizie hanno l’unico scopo di distrarre l’attenzione pubblica da problemi ben più importanti e gravi?
Il Bertoldo

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