Il Presidente del Consiglio ha proprio ieri dato una interessante notizia: ha infatti dichiarato che d’ora in poi tutto quanto verrà recuperato grazie alla lotta all’evasione verrà destinato ad alleggerire il carico fiscale che grava sui cittadini e sulle imprese. A dire il vero il concetto ci è stato esposto innumerevoli volte con lo slogan “pagare tutti per pagare meno”. Come sia andata a finire è sotto gli occhi di tutti: mentre gli uffici tributari annunziavano ogni anno, trionfalmente, di aver recuperato dieci, dodici, quindici miliardi dalla lotta all’evasione, le tasse ed i contributi non facevano che aumentare, dando l’impressione che o gli strabilianti risultati della lotta erano largamente sovrastimati e quindi non veritieri, oppure il discorso serviva unicamente per raccogliere più fondi da destinare agli abituali sprechi, parassitismi e malversazioni cui da tempo siamo abituati.
C’è da sperare che questa volta non si tratti della solita menzogna, anche se dobbiamo confessare che siamo piuttosto scettici. Ad ogni modo, per dare forza al ragionamento ed ottenere sostegno politico e popolare, da qualche settimana sono venuti di moda quelli che ci piace definire i “fisco blitz”. Com’è noto si è cominciato con Cortina D’Ampezzo, si è proseguito con Abano Terme, Portofino e proprio ieri si è attaccata in forze e con grande strepito pubblicitario l’evasione milanese.
Queste operazioni, che sembrano doverose per stanare quelli che una pubblicità televisiva di stato definisce “parassiti” (sono poi gli unici?), si prestano ad alcuni commenti critici. Gli elementi che, secondo i comunicati ufficiali, vengono presi in considerazione sono le auto di lusso e l’emissione degli scontrini fiscali. Quanto al primo elemento - a parte il fatto che non è ben chiaro cosa si intenda per auto di lusso – ci sembra che gli inquirenti perdano il loro tempo: le autovetture, come è noto, sono tutte registrate al PRA, e quindi dovrebbe essere estremamente facile sapere se i redditi dichiarati dai loro possessori sono congrui con il valore della o delle vetture, senza dare spettacolo per gettare fumo negli occhi al pubblico. Per di più, con i moderni sistemi informatici – di cui il governo è grande estimatore – incrociare i dati dovrebbe essere un problema risolvibile da un ragazzo delle medie.
Quanto all’altro aspetto dell’indagine, la verifica dell’emissione degli scontrini fiscali, sembra che sia un’operazione in linea con l’intendimento del governo di favorire lo sviluppo di un’onesta concorrenza fra tutti gli operatori sul mercato. Ma un domanda si impone: siamo sicuri che questa cattiva abitudine sia caratteristica solo degli imprenditori settentrionali. A quando le stesse operazioni verranno effettuate a Capri, o all’Argentario, o in Costa Smeralda, oppure a Roma, Napoli, Palermo?
Un’ultima considerazione, forse solo marginale. Secondo quanto viene sempre affermato, naturalmente i sedi diverse, l’evasione ammonta a circa centocinquanta o duecento miliardi: si tratta più o meno del fatturato stimato della malavita organizzata. Curioso, no?
Il Bertoldo
Nessun commento:
Posta un commento