17 gennaio 2012

L'uomo piu' odiato d'Italia ( e del mondo)



“Parlo con il comandante?”, dice l’ufficiale della Capitaneria.
Dopo qualche secondo di pausa. “Sì, sono il comandante. Si sono Schettino”.
“Allora, lei adesso torna a bordo, risale la bigaccina (scaletta, ndr.) e torna a prua e coordina i lavori”.
Lui sta in silenzio.
L’ufficiale insiste. “Lei mi deve dire quante persone ci sono, quanti passeggeri, donne e bambini e lì coordina i soccorsi”.
Lui: “Sono a bordo…. ma sono qui”.
“Comandante questo è un ordine, adesso comando io, lei ha dichiarato l’abbandono della nave e va a coordinare i soccorsi a prua. Ci sono già dei cadaveri”, dice l’ufficiale da Livorno.
Schettino alla parola cadaveri chiede: “Quanti?”.
Dall’altro capo: “Dovrebbe dirmelo lei. Cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e mi dice cosa si può fare, quante persone ci sono, e di cosa hanno bisogno”.
“Va bene, sto andando”. Ma a quel punto il comandante raggiunge il molo del Giglio e sale su un taxi.

E ho amici napoletani che ancora difendono quel mona.
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