21 febbraio 2012

Differenze

Il Presidente della Repubblica Tedesca, Christian Wulff, si è dimesso dalla carica perché è stato accusato di aver ottenuto un prestito di cinquecentomila euro a tasso agevolato da un imprenditore amico quando era governatore della Sassonia. Sembra inoltre che abbia goduto, insieme alla propria famiglia, di vacanze finanziate da suoi “amici”.
La cosa evidentemente appare alquanto strana, per lo meno a noi italiani, abituati ad episodi simili quando non di maggior peso, ma con esiti del tutto diversi. Ne vogliamo ricordare qualcuno.
Uno dei protagonisti di “mani pulite”, anzi proprio il suo iniziatore, colui che si era assunto il ruolo del moralizzatore integerrimo, si trovò invischiato in una questione di un “finanziamento” di cento milioni (di lire), che fu “restituito” in contanti in una scatola da scarpe; inoltre godette del “prestito” di una Mercedes e dell’ospitalità gratuita in un appartamento centrale proprietà di suoi presunti amici. Quando lasciò la toga si trovò rapidamente catapultato in politica ed ora possiede un partito politico tutto suo, di cui sembra utilizzi i fondi – erogati dallo stato – in totale personale indipendenza. In questo caso niente dimissioni dalla vita pubblica, anzi un notevole avanzamento di carriera. E’ vero che lui non è mai stato – almeno finora – capo dello stato.
Ed a proposito di capo dello stato, citiamo solamente, senza soffermarci, il famoso “non ci sto”, anch’esso indicatore di nessuna voglia di lasciare l’ambito “posto fisso”.
Abbiamo poi un Presidente di un ramo del Parlamento che ha spudoratamente usato beni di proprietà del partito per cederli, a prezzi di saldo, ad un suo cognato, noto per lo sviscerato affetto verso il lavoro e l’assenza totale di esibizionismo. Anche in questo caso, ad una solenne promessa di dimissioni se la cosa fosse stata provata, seguì la conservazione del proprio posto: poveretto, se avesse lasciato la carriera politica, cosa mai avrebbe potuto fare? Con il suo prudente (ancorché sfacciato) comportamento ha evitato di aumentare il numero dei disoccupati.
Ricordiamo ancora un ministro attualmente in carica che riuscì a farsi cedere a prezzo assolutamente risibile un appartamento di proprietà di un ente di previdenza – alla faccia dei lavoratori in pensione – facendo certificare da suoi amici che l’edificio si trovava in zona altamente sismica: di fronte al Colosseo di cui tutti conoscono la parte mancante dopo duemila anni. Anche nel suo caso nessuna rinuncia all’ambito e remunerativo incarico: poveretto, anche lui tiene famiglia, e poi la sismicità della zona è stata accertata da enti al di sotto di ogni sospetto.
Si potrebbe continuare ancora a lungo, ma ognuno è in grado di ricordarne molti da solo. Quello che preme notare è che noi italiani – o per lo meno i nostri esponenti politici – siamo troppo interessati a lavorare a favore della nazione per occuparci di quisquilie come piccoli episodi di malcostume. La Patria (e la famiglia) prima di tutto!
Il Bertoldo

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