Non sempre il Presidente del Consiglio dice la verità, o per lo meno quella che da molti, se non da tutti, è percepita come la verità.
L’ultima sua affermazione, che ha suscitato molte critiche, favorevoli, sfavorevoli od ironiche si riferisce all’invito ai giovani perché non si affannino a cercare un posto fisso: secondo Mario Monti il posto fisso è monotono e noioso. Di questo avviso non sembrano essere la quasi totalità di coloro che fanno politica, dei sindacalisti e simili specie umane. Oppure dobbiamo credere che in effetti si annoino moltissimo, ma per una sorta di masochismo continuino a soffrire in silenzio, compensati più o meno lautamente dal popolo sovrano per i loro auto inflitti patimenti.
Pensiamo per esempio alla noia mortale di cui debbono aver sofferto per tutta la vita Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Napolitano e simili dinosauri della politica: e mai un lamento, mai un tentativo di uscire dall’infernale situazione. Questi sì che possono essere considerati dei veri eroi!
E poi ci sono le innumerevoli schiere dei parlamentari - 945 tra senatori e deputati, più i condannati (senatori) a vita per ogni legislatura – più le decine di migliaia di consiglieri comunali, provinciali, regionali, pronti ad accoltellarsi per ottenere e poi cercare di mantenere il loro “posto fisso”. Nessuno di loro è pronto ad ascoltare le sagge parole del super Tecnico, del Consulente Supremo chiamato dal Presidente Napolitano – citato più sopra – per salvare il paese. Del resto lo stesso Napolitano, prima ancora che Monti enunciasse la sua teoria sul posto fisso, ha voluto cooptarlo fra i senatori a vita, un posto fisso per definizione.
In altra occasione abbiamo espresso l’opinione che l’unico modo per far sì che, soprattutto i giovani, la smettano di aspirare al posto fisso sarebbe quello di abolire per legge i posti fissi che proprio la legge ha istituito e continua a mantenere. Ma dato che chi dovrebbe abolire l’idea stessa di posto fisso sono coloro che non solo ne godono, ma soprattutto che vorrebbero perpetuare – se non altro per sé – la simpatica istituzione, ci sono poche speranze che l’invito del Presidente Monti venga ascoltato e tradotto in realtà
Il Bertoldo
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