Il governo guidato dal professor Mario Monti ha fermamente deciso che, date le lacrimevoli condizioni in cui si trovano le finanze pubbliche ed i pesanti sacrifici che gli italiani debbono sopportare nel tentativo di risanare il bilancio dello stato e rilanciare lo sviluppo, non è proprio il caso di sostenere, con una garanzia di circa cinque miliardi, la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020.
Come era da prevedere la notizia ha suscitato un vespaio di critiche da parte del Sindaco Alemanno e di molti esponenti del centrodestra. Le ragioni principali addotte sono state: “si perde un’ottima occasione di rilanciare lo sviluppo”, “i benefici di una simile operazione supereranno di gran lunga l’entità dell’investimento” (naturalmente senza portare alcuna prova a queste affermazioni, prova del resto impossibile) e simili banalità.
Ma l’affermazione più originale è stata che il rifiuto risponde ad un ben noto sentimento anti romano tipico del Nord. In sostanza si tratterebbe di una vera e propria congiura contro la Capitale, ordita dai poteri settentrionali. La cosa è evidentemente del tutto ridicola: posto che ci siano i soldi per questo investimento, non c’è proprio alcuna altra necessità più urgente a Roma? E quando si trova un cittadino – certamente anche nel proprio interesse – che si offre di restaurare a proprie spese un monumento di interesse mondiale come il Colosseo, lo si respinge in nome di moralismi tanto più farisaici se si pensa allo stato pietoso in cui versa gran parte del patrimonio artistico italiano.
Ma il complesso di persecuzione anti nordista ci aveva già dato un’altra perla, per bocca dello stesso sindaco Alemanno. In occasione delle eccezionali nevicate che hanno paralizzato la città, sembra anche per l’inefficienza dei servizi pubblici, il primo cittadino ha accusato dell’accaduto una qualche congiura nordista anti romana. Ora, se è vero che il Nord ha una certa confidenza con la neve, sa anche come sbarazzarsene senza paralizzare intere città per pochi centimetri caduti. Invece di enunciare teorie risibili, il sindaco non farebbe meglio a chiedere a chi se ne intende come si deve fare?
Dato però che la stupidità non è monopolio di nessuno, anche un eminente rappresentante della Lega – che in fatto di sciocchezze non è seconda a nessuno -, l’on. Calderoli, non ha voluto perdere la battuta. All’annuncio fatto da un esponente del governo che la pseudo sede ministeriale aperta da Bossi a Monza sarà chiusa, l’on. Calderoli non ha esitato a censurare questa decisione come un chiaro esempio di anti settentrionalismo del governo.
A questo punto una domanda viene spontanea: il governo è anti-nord od anti-sud? Ai politici l’ardua sentenza.
Questi episodi provocano in noi un pesante senso di tristezza: sarebbero questi gli uomini deputati a governare questo paese? Nessuno ha mai ricordato loro la vecchia massima “prima di affermare qualcosa, conta fino a dieci e poi sta’ zitto”?
Il Bertoldo
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